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Lockdown

Ecco le date della riapertura. Bozze, tempi e attività produttive

Tutte le ultime indiscrezioni governative su tempi e modi della riapertura delle attività produttive

 

Edilizia, manifattura e attività commerciali dedicate: anche gli scienziati danno il disco verde alla ripartenza di questi settori, quelli a più basso rischio tra quelli ancora chiusi. E aprono il varco alla possibilità che il governo decida per un’apertura anticipata al 27 aprile di un ventaglio più ampio di imprese, rispetto a quelle finora ipotizzate, scrive l’Ansa.

Il premier Giuseppe Conte deciderà sabato o domenica, in una nuova girandola di contatti con gli enti locali e gli esperti del comitato tecnico scientifico e della task force di Vittorio Colao.

I sindacati, che lavorano con il governo per aggiornare i protocolli di sicurezza sul lavoro, frenano.

Ma al contrario le Regioni, a partire dal Dem Stefano Bonaccini e Confindustria, premono per riaccendere il motore. Conte si riserva una scelta nelle prossime ore, fermo restando l’inizio della “fase 2” il 4 maggio.

Ecco il calendario prospettato dal Corriere della Sera sulla base delle indiscrezioni governative:

27 aprile

Se i sindacati non fermeranno tutto, ripartiranno le fabbriche di macchine industriali per l’agricoltura e la silvicoltura. Un passo piccolo, ma importante: il primo segnale concreto. Lo stesso chiesto dal presidente di Confindustria nautica Saverio Cecchi: «Dobbiamo tornare in attività, non solo per le barche in consegna ma anche per la produzione. Sono preoccupato per la piccola nautica, per cui una settimana di lavoro in più vorrebbe dire tanto. Una settimana per determinati cantieri è linfa, vuol dire recuperare. Non c’è più tempo, un’altra settimana significherebbe far chiudere molte aziende».

4 maggio

Salvo cambi di rotta il via libera per tutti i cantieri è fissato il 4 maggio, insieme alle industrie del tessile e della moda. Lo stesso giorno, come annunciato dal direttore dei Monopoli Marcello Minenna, ripartono anche Lotto e Superenalotto. Ci sarà l’allentamento dei divieti di spostamento, mantenendo comunque l’autocertificazione, e si potrà andare fuori dal Comune di residenza non solo per motivi di lavoro. Si potrà fare sport all’aperto anche lontano da casa e ci si potrà allenare, da soli oppure a due metri di distanza dagli altri.

11 maggio

Se tutto andrà come previsto, tra due settimane toccherà alla vendita al dettaglio. Abbigliamento, calzature e tutti i negozi che finora sono rimasti chiusi potranno tornare in attività, sia pur con le restrizioni dovute al distanziamento e ai dispositivi di protezione. Rimarranno invece chiusi i centri commerciali e i mercati rionali che non vendono alimenti. Secondo il Comitato tecnico-scientifico troppo alto è il rischio che la libera circolazione delle persone faccia risalire il numero dei malati.

18 maggio

Nelle intenzioni del governo è il giorno in cui si potrà andare dal parrucchiere ma anche nei bar e nei ristoranti. Un metro dal bancone, due metri tra un tavolo e l’altro, mascherine e guanti per i camerieri: sono queste le regole. E se i governatori accetteranno, dunque i dati saranno ancora incoraggianti, sarà anche possibile andare da una Regione all’altra. Il segnale, vero, che la fase più drammatica è davvero finita.

LA BOZZA DEL MIT E NON SOLO

Una bozza di documento del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti individua nuove regole per bus, metro, treni, aerei, con misurazione della temperatura nelle stazioni. Per evitare ore di punta ci saranno tariffe differenziate nelle diverse fasce e poi biglietti elettronici, percorsi a senso unico in entrata e uscita, posti distanziati e sistemi conta persone. Non solo:si userà la mascherina, spiega l’Inail, sui bus, come nei luoghi di lavoro.

“Oggi più guariti che nuovi malati, è un segno positivo ma serve ancora molta prudenza e gradualità”, dice il ministro Roberto Speranza. Non si può di sicuro, avverte il presidente del Css Franco Locatelli, riaprire le scuole, perché il rischio è riportare l’indice ben sopra l’1. Anche per l’estate “scordiamoci i campi estivi e gli oratori”, aggiunge Locatelli: per i parchi, spiega, si stanno studiando controlli e accessi contingentati.

Ma insorge la ministra per la Famiglia Elena Bonetti, esponente del partito renziano, che più spinge per riaprire: “I genitori devono tornare a lavoro, i campi estivi li organizziamo in modo che possano funzionare”, ribatte. Grande attenzione c’è sul settore turistico: gli scienziati lavorano alle regole della “estate italiana”, all’insegna di vacanze a poca distanza da casa.

La conferenza Stato-Regioni chiede al governo la sospensione dei canoni demaniali per il 2020, incluse le spiagge. Per le riaperture sono “ore decisive”, spiega Bonaccini, che auspica regole nazionali e registra “passi avanti” nel confronto con il governo. Mentre c’è chi, come il ligure Giovanni Toti, invoca “autonomia” nell’adattare le regole al territorio. La richiesta dei governatori del Nord comunque è chiara: poter dare ai cittadini da lunedì i primi segnali, facendo ripartire altre aziende. Quanto alle parti sociali, va avanti dal pomeriggio, con previsione di riunione notturna, il confronto con i ministri Stefano Patuanelli e Nunzia Catalfo per aggiornare i protocolli di sicurezza già stilati a marzo e che regoleranno la riapertura delle aziende.

I sindacati chiedono che le indicazioni siano contenute in un dpcm o in un disegno di legge, con un meccanismo di sanzioni per chi trasgredisce. L’esito del confronto con le parti sociali influirà anche sulla decisione attesa sulla possibile riapertura dal 27 aprile di edilizia e manifattura, almeno in alcuni comparti. Prima di ogni decisione, Conte tornerà a confrontarsi con gli scienziati ma anche con la cabina di regia con gli enti locali.

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