skip to Main Content

Libia

Che cosa sta succedendo in Libia tra Haftar e Sarraj (che va al contrattacco)

Tutte le ultime tensioni in Libia. 

Khalifa Haftar ha promesso di portare avanti l’offensiva contro la Capitale Tripoli fino a quando le milizie non si scioglieranno, malgrado le crescenti pressioni internazionali per porre fine al conflitto che minaccia di fare a pezzi il paese nordafricano. Il generale, che si è assicurato il controllo su gran parte del paese, compresi campi petroliferi e installazioni vitali, ha anche dichiarato durante un’intervista con i media libici che intende sciogliere il governo attualmente guidato dal primo ministro Fayez Al-Sarraj e appoggiato dall’Onu.

OFFENSIVA DI SARRAJ SULL’AEROPORTO INTERNAZIONALE DI TRIPOLI?

Dopo un lungo stallo è però cambiata la mappa dei rapporti di forza a Tripoli. Dopo l’offensiva dei giorni scorsi, che ha portato al bombardamento delle installazioni di Mellitah da parte della Lna fedele all’uomo forte della Cirenaica, le forze governative libiche sono riuscite ad assumere il controllo di alcune parti dell’aeroporto internazionale di Tripoli, ormai chiuso da anni. A riferirlo, secondo quanto riportato da Agenzia Nova, è stato Mustafa al Mujahie, portavoce delle operazioni militari del Governo di accordo nazionale (Gna) guidato da Sarraj, in seguito a feroci combattimenti contro l’Esercito nazionale libico (Lna). In una nota, Al Mujahie ha rivelato che “sei soldati delle forze governative sono stati uccisi e altri 12 sono rimasti feriti durante l’assalto all’aeroporto”. Dal canto suo l’Lna ha negato questo sviluppo sottolineando che lo scalo aereo a sud di Tripoli sarebbe ancora sotto il suo controllo.

DISTRUTTI CACCIA E SISTEMI DI DIFESA ANTIAEREA DI HAFTAR

Secondo il Lybia Observer, inoltre, un bombardamento aereo sulla base di Al Watiya avrebbe permesso ai caccia di Tripoli di distruggere quattro sistemi di difesa antiaerea (Pantsir S-1 di origine russa) usati dalle forze di Khalifa Haftar e tre veicoli di munizioni. Fuori uso anche i jet da combattimento Sukhoi 22 in possesso all’Lna. Nel frattempo, un giornale russo, citando le foto di alcuni attivisti sui social media libici, ha svelato che i sistemi di difesa aerea russi Pantsir S-1 sono arrivati nella base aerea di Al-Jufra attraverso un jet di trasporto degli Emirati Arabi Uniti. Il giornale ha aggiunto che il sistema è stato trasportato su un camion prodotto in Germania, aggiungendo che solo gli Emirati Arabi Uniti hanno questa tipologia di sistema di difesa aerea: “Gli Emirati Arabi Uniti sostengono Haftar con veicoli militari, aerei da guerra e altri equipaggiamenti da combattimento”, ha aggiunto il quotidiano.

PER IL MOMENTO LA SOLUZIONE MILITARE SEMBRA ESSERE L’UNICA STRADA

Insomma, almeno per il momento, riferisce Reuters “entrambe le parti sembrano intenzionate a portare avanti una soluzione militare”. La Turchia, dal canto suo “ha fornito droni e camion blindati ai difensori di Tripoli, hanno riferito alcuni diplomatici e funzionari della Capitale. E ciò ha contribuito a bilanciare le forniture precedenti da parte dell’Egitto e degli Emirati Arabi Uniti a Lna. Forse altrettanto importante è lo spirito combattivo di Misurata, il bastione principale contro Haftar, dove la più grande mobilitazione è in corso dal 2011 quando la città ha aiutato a rovesciare Gheddafi”.

TRASFERITA PARTE DELLA BANCA CENTRALE LIBICA A MISURATA

Sempre dalla Libia arriva la notizia della decisione del Consiglio guidato da Serraj di trasferire parte della banca centrale libica da Tripoli a Misurata dove opera la missione militare italiana Ippocrate, come riportano alcuni media tra cui Africa Intelligence.

HAFTAR: UNA COSTITUENTE QUANDO AVRO’ PRESO TRIPOLI

In un’intervista al giornale Al-Marsad, Haftar ha ammesso che nel momento in cui le sue truppe conquisteranno Tripoli, istituirà una commissione incaricata di riscrivere la Costituzione del paese e unificare le istituzioni statali, disarmando tutte le milizie. “Tra i compiti di una tale fase c’è la formazione di un nuovo comitato costituzionale e una proposta di legge referendaria, che riequilibra il settore petrolifero e le sue entrate, affrontando in particolare la crisi di liquidità e iniziando l’unificazione e la corretta gestione delle istituzioni statali, dopo anni di divisione caotica”, le parole del generale che ha parlato anche del periodo di transizione necessario per arrivare a una fase permanente: il comandante dell’LNA ha spiegato infatti che i compiti del periodo di transizione includeranno lo smantellamento di tutti gli organismi istituiti dal cosiddetto Accordo di Skhirat, che ha gettato le basi per la creazione della Gna sostenuta dall’Onu.

UE: PRIORITARIE PACE E STABILITÀ A LUNGO TERMINE

Il Consiglio europeo di questi giorni, intanto, ha ribadito di nuovo la necessità di uno stop delle ostilità: “La stabilità, la sicurezza e la prosperità dei paesi della sponda sud del Mediterraneo sono di importanza cruciale per l’Ue. In questo contesto, la pace e la stabilità a lungo termine in Libia sono una priorità comune. L’Ue ribadisce il suo sostegno al processo guidato dalle Nazioni Unite per la cessazione delle ostilità e una soluzione politica inclusiva”, si legge nelle conclusioni del vertice.

SANALLA (NOC): IL CROLLO DEL SETTORE PETROLIFERO PORTERÀ A UNA CRISI UMANITARIA

Il presidente della Libyan National Oil Corporation, Mustafa Sanalla, ha invece accusato i “paesi stranieri” di lanciare campagne di disinformazione contro NOC e lui stesso a causa del successo della compagnia petrolifera e dell’aumento dei tassi di produzione e delle entrate. Intervenendo all’annuale Forum di Oslo in Norvegia, Sanalla, riporta il Libya Observer, ha indicato che il crollo del settore petrolifero porterebbe indubbiamente a una crisi umanitaria, aggiungendo che i lavoratori del settore petrolifero sono messi in pericolo da persone che utilizzano impianti petroliferi a scopi militari. “I tentativi riusciti di vendere greggio sarebbero senza dubbio usati per alimentare ulteriormente la guerra, dividendo il paese per sempre. NOC deve essere autorizzato a mantenere il flusso di petrolio per pagare i servizi di base e costruire un’economia futura per i nostri giovani. Ho paura per il futuro nel caso in cui sl’integrità del settore petrolifero non venisse mantenuta”, ha spiegato Sanallah, aggiungendo che il conflitto libico ha un impatto diretto sul settore petrolifero e sul paese. Il manager ha inoltre aggiunto che l’impegno di NOC per la trasparenza delle entrate petrolifere nazionali e la loro distribuzione sono molto importanti, affermando che un elemento chiave del conflitto è la percezione di equità e un’equa distribuzione dei fondi in tutto il paese. Nel frattempo, NOC ha accusato il membro della Camera dei Rappresentanti di Tobruk Ali Al-Tikbali di diffondere voci contro la compagnia. Al-Tikbali ha accusato Sanalla di sperperare le risorse libiche realizzando contratti petroliferi con compagnie britanniche, oltre ad essere un rappresentante dei Fratelli Musulmani e quindi di lavorare contro le forze di Haftar., aggiungendo che Sanallah sta impedendo alla leadership e al governo provvisorio di Haftar di vendere petrolio nella Libia orientale.

Back To Top