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Russia Iran

Ecco come l’Iran putineggia con la Russia

Dal gas al petrolio, passando per la cooperazione finanziaria e bancaria. Tutti gli accordi stretti da Russia e Iran durante il summit che si è tenuto a Teheran. L'articolo di Marco Orioles

 

In visita a Teheran per un summit a tre con il Presidente iraniano Ebrahim Raisi e quello turco Recep Tayyip Erdogan, Vladimir Putin non si è dimenticato di approfittare dell’occasione per fare una robusta spesa e stringere accordi destinati a far storcere il naso all’Occidente.

Il MoU tra Gazprom e NIOC

Poche ore prima del suo approdo nella capitale, il Vicepresidente di Gazprom Vitaly Marketov e il capo della National Iranian Oil Company (NIOC) Mohsen Kahojastehmehr, collegati in videoconferenza, hanno firmato un Memorandum of Understanding (MoU) sulla cooperazione energetica del valore di ben 40 miliardi di dollari, come riportato dall’agenzia di stampa del Ministro iraniano per il petrolio SHANA.

“Questo MoU”, ha dichiarato un esultante Kahojastehmehr con parole riportate dal Jerusalem Post, “sarà il più grande investimento nella storia dell’industria petrolifera dell’Iran, e condurrà a un investimento di diverse decine di miliardi di dollari nei campi petroliferi e di gas dell’Iran”.

Per un Paese fiaccato da pesanti sanzioni Usa che hanno pressoché bloccato lo sviluppo di un’industria energetica iraniana che, secondo Kahojastehmehr, ha bisogno di almeno 160 miliardi di dollari di investimenti per aumentare la produzione di petrolio e gas, l’iniezione di liquidità russa rappresenta una benefica boccata d’ossigeno oltre che un poderoso messaggio di sfida all’Occidente.

I progetti di sviluppo congiunto nel settore Oil & Gas

Come riferisce il canale iraniano PressTv, il MoU siglato ieri comprende anzitutto un progetto di sviluppo dei campi di gas di Kish e North Pars, situati nel Golfo Persico, del valore di 10 miliardi di dollari, più un analogo progetto da 15 miliardi che riguarderà South Pars, il più grande giacimento di gas del mondo ubicato sulla frontiera marittima tra Iran e Qatar.

North Pars e Kish sono giacimenti attualmente allo stadio di progetti di fattibilità che possono contare su riserve pari rispettivamente a 33.000 miliardi e 8.300 miliardi di metri cubi di gas.

Ma il MoU non si ferma qui. Gazprom infatti sosterrà gli sforzi della NIOC per sviluppare sei giacimenti petroliferi. Sono previsti poi scambi di gas e prodotti raffinati, la costruzione di gasdotti per l’esportazione e lo sviluppo di una cooperazione tecnica e scientifica.

L’alternativa russa all’Occidente per sviluppare il settore GNL

Ma la parte più significativa dell’accordo riguarda la fornitura alla NIOC da parte di Gazprom della tecnologia necessaria per sviluppare il settore GNL: tecnologia che Teheran contava un tempo di assicurarsi attraverso la cooperazione con le grandi compagnie occidentali che hanno abbandonato il campo nel 2018 dopo l’avvio da parte degli Usa della campagna di “massima pressione” sull’Iran attraverso le sanzioni.

L’accordo di ieri segna l’avvio di una nuova fase di cooperazione tra due grandi produttori di energia che hanno tutte le ragioni per esultare.

Le esultanti dichiarazioni iraniane

“L’Iran e la Russia”, è quanto riportavano ieri i media iraniani secondo il Jerusalem Post, “contano su un totale di 70 trilioni di metri cubi di riserve di gas, che corrisponde al 30% delle riserve mondiali. Questi due Paesi pertanto giocano un ruolo davvero importante nell’assicurare la sostenibilità energetica mondiale”.

“Il mondo ha bisogno del petrolio iraniano” è stata la dichiarazione del numero uno della NIOC formulata col pensiero rivolto alle sanzioni Usa che attualmente penalizzano il settore, “e la quota delle esportazioni del petrolio iraniano non può essere rimossa dal mercato mondiale; questo dimostra che l’Iran è un Paese affidabile e stabile per fornire energia al mondo”.

La cooperazione finanziaria e bancaria tra Russia e Iran

Quella di ieri non è stata solo una giornata importante per lo sviluppo della cooperazione energetica tra due Paesi considerati paria. C’è infatti un altro tassello importante ed è lo sviluppo della cooperazione finanziaria e bancaria tra Russia e Iran.

Come ha dichiarato il Governatore della Banca centrale iraniana Alì Saleh Abadi, ieri è stata anche la giornata del lancio del commercio paritetico in rubli e rial, considerata dal banchiere centrale “un passo importante nello sviluppo di relazioni economiche tra Iran e Russia”.

L’accordo tra i due Paesi prevede la progressiva unificazione dei rispettivi sistemi bancari, in un evidente tentativo di trovare un’alternativa al sistema SWIFT sotto controllo dell’Occidente.

Un passo verso la dedollarizzazione: le parole dell’esperto

Come ha spiegato con parole riportate da Milano Finanza Rohollah Modabber, esperto di questioni russe, “questa è una questione molto importante che può spianare la strada della dedollarizzazione … e con l’adesione dell’Iran alla rete (interbancaria) russa … è possibile raggiungere grandi obiettivi commerciali”.

Riferendosi ancora all’intesa bilaterale, Modabber ha poi osservato che “se l’accordo diventa operativo, la Banca nazionale (iraniana) sarà collegata alle banche russe e qualsiasi commerciante o turista potrà ricevere l’equivalente dei loro rial in rubli attraverso gli sportelli automatici Atm”.

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