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Cambogia

Ecco come e perché la Cina russa sull’Ucraina

Posizioni e mosse di Usa, Ue, Cina, Israele e Turchia sulla guerra Russia-Ucraina. Il punto di Alberto Negri, già inviato speciale di esteri al quotidiano Il Sole 24 Ore   Dell’Ucraina se ne occupano dai tempi della rivolta di EuroMaidan gli americani. Non gli europei. L’unica che avesse voce in capitolo sia con Washington che…

 

Dell’Ucraina se ne occupano dai tempi della rivolta di EuroMaidan gli americani. Non gli europei. L’unica che avesse voce in capitolo sia con Washington che Mosca (e Kiev) era Angela Merkel. I tempi di questa crisi sono stati scanditi sia da Mosca che da Washington sul suo passo di addio. Su questo non ci sono dubbi. E chi perde di più è sicuramente l’Europa dove le sanzioni alla Russia rimbalzano facendo i danni maggiori.

GLI OLIGARCHI RUSSI E L’ITALIA

Sfido chiunque di quelli che oggi fanno le liste di proscrizione sui quotidiani italici a dire un mese fa che non bisognasse fare affari con Mosca e gli oligarchi. Gli oligarchi qui pagavano tutti: persino la nostra ambasciata a Mosca è stata restaurata con i loro soldi e nessuno ha avuto niente da ridire. Come nel 2011 a nessuno facevano schifo i soldi di Gheddafi. Che poi noi abbiamo allegramente bombardato con la Nato.

IL RUOLO DELLA CINA

Quanto agli amici di Putin, il maggiore è la Cina. Mentre Israele e la Turchia – membro storico della Nato – agiscono da mediatori anche per difendere i loro interessi nazionali. Tanto è vero che non hanno imposto alcuna sanzione a Mosca: sono mediatori interessati e anche gli Usa stanno zitti e mosca. Come noi europei che continuiamo ad acquistare il gas russo, ovvero a finanziare la guerra di Putin, altrimenti dovremmo spegnere la luce. La Cina è il più enigmatico degli alleati che Putin potesse trovare. Da questa crisi è la potenza che probabilmente uscirà meglio insieme gli Stati Uniti.

LE MOSSE CINESI SULLA RUSSIA

I cinesi sono i maggiori partner commerciali dell’Ucraina e comprano gas e petrolio dalla Russia. Con il rublo in caduta libera i cinesi stanno negoziando quote delle società che producono energia e materie prime. Lo yuan è già entrato nelle imprese e nelle case russe come moneta di scambio internazionale.

E venerdì scorso la Cina in un meeting con l’Unione economica euroasiatica (Russia, Kazakhstan. Bielorussia, Kirghizistan e Armenia) ha annunciato un nuovo sistema internazionale monetario e finanziario in alternativa al dollaro. Da Oriente, e non solo, L’Europa chi l’ha vista?

(estratto dal profilo Facebook di Alberto Negri)

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