skip to Main Content

Movimento

Dopo il Carnevale, per Luigi Di Maio è tempo di Quaresima

Il Bloc Notes di Michele Magno

In un celebre quadro di Pieter Brueghel il Vecchio, “Lotta tra Carnevale e Quaresima” (1559), Carnevale è un macellaio grasso, che sta a cavalcioni di un barile spinto da un uomo travestito di giallo, colore che simboleggia l’inganno. Quaresima è invece una donna magrissima, vestita da religiosa. Regge una paletta con due misere aringhe che si contrappongono all’abbondanza di pane e carne che circonda il suo rivale.

Alle loro spalle si sviluppano due scene molto differenti. A sinistra lo sfondo è costituito da un’osteria affollata dove la birra scorre a fiumi, mentre ai suoi lati si intrattengono gruppi di commedianti e giocatori di dadi. A destra lo sfondo è costituito da una chiesa, da cui escono fedeli in abito scuro che fanno la carità a storpi e mendicanti. Al centro c’è una coppia. La figura maschile ha un rigonfiamento sulla schiena, che allude al carico di colpe e debolezze dell’uomo, causa delle intolleranze e delle violenze di cui è piena la storia. La figura femminile, invece, porta legata alla cintura una lanterna spenta, che si contrappone alla torcia retta da chi la guida: spento il lume della ragione, entrambi seguono quello della follia.

Ecco, lo scontro sulla Via della Seta e il nervosismo che in queste ore regna sovrano nell’azionista di maggioranza del governo dopo il voto in Basilicata confermano un’antica verità, ritratta dal grande pittore olandese con superba potenza espressiva: ovvero che al tempo del Carnevale, della diversità fatta festa in cui ogni pazzia è lecita, segue sempre il tempo dell’espiazione e della catarsi, quello della Quaresima e della settimana santa.

Prepariamoci, quindi. Parafrasando un motto del premier Conte, sarà una Pasqua bellissima.

Back To Top