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Dazi, tutti i nuovi dettagli sulla guerricciola hi-tech di Trump contro la Cina

Donald Trump annuncia a sorpresa l’introduzione di tariffe punitive sui prodotti hi-tech in arrivo dalla Cina per un controvalore di 50 miliardi di dollari. Articolo di Giusy Caretto Il cessate il fuoco, nella guerra dei dazi, è stato interrotto. Donald Trump non sembra essere intenzionato a fare sconti a nessuno. Nemmeno alla Cina, che sembra…

Il cessate il fuoco, nella guerra dei dazi, è stato interrotto. Donald Trump non sembra essere intenzionato a fare sconti a nessuno. Nemmeno alla Cina, che sembra cercare in tutti questi giorni la pace commerciale, eliminando i vincoli sulla realizzazione di fabbriche automobilistiche in Cina e tagliando i dazi sulle importazioni di auto straniere.

Trump ha annunciato ulteriori misure, destinate a entrare in vigore «poco dopo» il 30 giugno, per imporre dazi del 25% sulle importazioni di prodotti hi-tech da Pechino e introdurrà nuovi limiti agli investimenti cinesi nelle compagnie tecnologiche americane, per un controvalore di 50 miliardi di dollari .

Le premesse della missione del segretario al Commercio, Wilbur Ross, a Pechino, che inizierà sabato prossimo, per colloqui tesi a raffreddare le tensioni commerciali tra i due Paesi, non sembrano certo essere le migliori,

LA GUERRA ERA “IN ATTESA”

Da settimane, le minacce di Donald Trump hanno acceso una guerra dei dazi che ha colpito, oltre alla Cina, anche l’Europa, per quel che riguarda alluminio ed acciaio, con conseguenze per mercati, consumatori e industrie. Le due parti, poi, sembravano aver avviato un dialogo proficuo, che aveva portato il segretario del Tesoro Steven Mnuchin a dichiarare, poco più una settimana fa, che la guerra commerciale era “sospesa”.

NUOVI DAZI

Martedì mattina, a sorpresa, un nuovo annuncio. Gli Stati Uniti imporranno dazi del 25% su alcuni beni tecnologici importati dalla Cina per un valore di 50 miliardi di dollari. Secondo il provvedimento firmato dal presidente Donald Trump, è prevista anche una stretta sugli investimenti di Pechino negli Usa. La lista dei prodotti colpiti dalle nuove tariffe sarà rese pubbliche il prossimo 15 giugno e i dazi saranno introdotti poco dopo.

Non si sa cosa sia cambiato e cosa abbia spinto l’amministrazione Trump ad attaccare nuovamente. Un funzionario dell’amministrazione, però, ha affermato che le nuove decisioni dovrebbero essere considerate una leva negoziale.

LA REAZIONE CINESE

Pechino si dice sorpreso dal nuovo annuncio. “Tutto questo è ovviamente contrario al consenso raggiunto tra le due parti a Washington non molto tempo fa”, avrebbe commentato il ministero del commercio cinese. “Qualsiasi misura gli Stati Uniti adotteranno, la Cina ha la convinzione, la capacità e l’esperienza per difendere gli interessi del popolo cinese e gli interessi principali della nazione”.

UNA POLITICA SCHIZOFRENICA

“La politica commerciale schizofrenica di Trump è una minaccia per l’economia globale”, ha detto Dan Ikenson, esperto di politica commerciale presso l’Istituto Catone, che ha criticato la decisione di invertire la rotta “ancora una volta”.

“Il presidente sembra prosperare sull’incertezza e il caos che la sua versione di leadership offre quotidianamente, ma se in realtà questo avvenisse realmente, allora sarebbe come se nessuno lo credesse”.

NON SOLO CINA

Anche l’Europa è vittima di questa guerra commerciale. Dopo la proroga ottenuta un mese fa, il 1° giugno scade (di nuovo) l’esenzione concessa da Washington sui dazi su acciaio (25%) e alluminio (10%). E Bruxelles non spera certo in un miracolo: “Forse l’agenda sarà positiva, senza diritti doganali né quote, ma se siamo realisti penso che non possiamo sperarci: in realtà se gli Usa decidono di non applicare i dazi, mi aspetto che vogliano imporci delle quote”, avrebbe affermato la commissaria Ue al Commercio, Cecilia Malstroem. Per le quote “si tratta di vedere se saranno strette, cioè un volume limite al di quale non è possibile esportare o delle quote soft che permetterebbero altre esportazioni ma con dazi”.

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