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Le guerre perse dei criminali di pace

Ai "criminali di pace" resta solo da ricordare loro le parole pronunciate da Churchill ai Comuni rivolgendosi ai reduci del Patto di Monaco del 1938: "Per evitare la guerra avete scelto il disonore. Avrete sia il disonore che la guerra". Il commento di Cazzola

Ottanta anni or sono, il 6 giugno del 1944, le truppe alleate attraversarono La Manica e sbarcarono in Normandia. Nel D-Day ebbe inizio quell’invasione dell’Europa che un anno dopo sarebbe terminata, con l’arrivo dell’Armata Rossa da est, a Berlino con la capitolazione del nazismo.

Fu la più importante operazione della storia. Come ha ricordato Maurizio Crippa su Il Foglio, vi presero parte 150mila soldati di cui 73mila britannici, canadesi e di altre forze dei paesi dell’Impero di Sua Maestà; e 59mila americani. La notte precedente erano stati lanciati al di là delle linee nemiche 24mila paracadutisti. Le navi da guerra da sbarco ed ospedali  coinvolte furono 6. 480. Ingenti anche  le forze della marina, dei mezzi corazzati  e del supporto logistico. Quasi diecimila furono i caduti durante lo sbarco e la conquista delle spiagge. Tremila di loro non riuscirono neppure a uscire dall’acqua. I primi 25 minuti del film Salvate il soldato Ryan, per la durezza delle immagini sono una rappresentazione fedele di quei momenti.

Alla cerimonia internazionale per celebrare l’anniversario dell’evento saranno presenti  Macron, Biden, Calo III, Sergio Mattarella, tutti insieme a Zelensky, la cui partecipazione su invito (che invece non è stato rivolto alla Russia) è molto significativa, perché dopo più di due anni di guerra in Europa l’operazione Overlord pone degli interrogativi e attende delle risposte dai governi di oggi dei paesi che “fecero l’impresa” di sconfiggere il nazifascismo nella Seconda guerra mondiale e restituire la libertà ai popoli oppressi (purtroppo alcuni dovettero attendere il 9 novembre del 1989, quando il Muro di cemento armato, che divideva non solo Berlino ma tutta l’Europa, cadde in una notte come se fosse di cartongesso).

Credo che ognuno di noi abbia il diritto di chiedere che cosa sarebbe oggi l’Europa se ottanta anni fa nessun soldato Ryan fosse sbarcato in Normandia: una domanda da rivolgere alla banda dei “criminali di pace” che “contestualizzano”, da ospiti d’onore dei talk show, l’aggressione russa dell’Ucraina attribuendone la responsabilità all’abbaiare della Nato ai confini della Federazione scampata e sopravvissuta al disastro dell’Urss e che hanno sposato la causa palestinese secondo la dottrina antisemita di Hamas. Ma quello storico evento non si sarebbe verificato se quattro anni prima un grande statista – Winston Churchill – non avesse respinto l’appeasement dei Tories pronti a negoziare con Hitler (le cui armate dilagavano in Europa) tramite la mediazione di Mussolini (non si avverte la sensazione di parlare al presente?).

Continuare la guerra anche da soli sembrava allora un’impresa impossibile (come quella che ha visto l’Ucraina resistere per più di 800 giorni alla potenza della Russia) perché il Regno Unito rischiava di rimanere senza l’esercito (circa 300mila uomini) che era rimasto imbottigliato sulle spiagge di Dunkerque, in Francia, circondato dalle truppe tedesche. E se Franklin D. Roosevelt nei  primi mesi del 1941 non avesse convinto il Congresso (fortemente influenzato dagli isolazionisti) ad approvare la c.d. legge affitti e prestiti che consentì alla sua amministrazione di fornire assistenza militare ai paesi che erano stati aggrediti dagli eserciti dell’Asse Roma-Berlino-Tokio, Urss compresa quando nel giugno di quell’anno venne attaccata dai tedeschi.

Ma che cosa sarebbe successo se qualcuno avesse sostenuto che inviare le armi era sbagliato perché veniva prolungata la guerra, mentre si doveva cercare la soluzione diplomatica? E se qualche demagogo americano (ce ne erano tanti anche allora) fosse andato in giro, come Matteo Salvini, a promettere che nessun militare yankee avrebbe mai attraversato l’Oceano per andare a morire in Europa e che nessuna pallottola o bomba americana sarebbe stata usata per uccidere un soldato tedesco sulla sua terra perché le armi fornite avrebbero avuto un carattere meramente difensivo? E ancora: quando la Raf e l’Usaf rasero al suolo le più grandi città tedesche (non si è mai saputo quanti civili, donne e bambini, siano morti durante il bombardamento spietato di Dresda) che cosa avrebbero pensato gli ebrei rinchiusi nel Ghetto di Varsavia decisi a morire combattendo o i russi attanagliati a Stalingrado, se gli studenti americani non ancora coscritti e partiti per il fronte, avessero occupato le università in solidarietà con gli “innocenti civili” tedeschi vittime delle bombe alleate, mettendo sullo stesso piano Roosevelt e Hitler come criminali di guerra dediti, in egual misura, al genocidio?

Ai “criminali di pace” resta solo da ricordare loro le parole pronunciate da Winston Churchill ai Comuni rivolgendosi ai reduci  del Patto di Monaco del 1938: “Per evitare la guerra avete scelto il disonore. Avrete sia il disonore che la guerra”.

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