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Italia Emirati Arabi Uniti

Cosa succede fra Italia ed Emirati Arabi Uniti?

Il Ministro degli Esteri italiano ha annunciato la revoca delle autorizzazioni all’esportazione di armi (missili e bombe d’aereo) all’Arabia Saudita e agli Emirati Arabi Uniti. La notizia mette a rischio i consolidati rapporti commerciali fra Italia ed Emirati 

 

Il 29 gennaio, il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha annunciato con un tweet la revoca delle autorizzazioni all’esportazione di armi (missili e bombe d’aereo) all’Arabia Saudita e agli Emirati Arabi Uniti, in ragione del loro coinvolgimento nel conflitto in Yemen.

GLI EFFETTI DELLA MOSSA DI DI MAIO

Ancorché l’atto possa considerarsi dovuto in virtù delle risoluzioni parlamentari approvate congiuntamente in Commissione Affari Esteri e Comunitari della Camera lo scorso 22 dicembre e senza entrare nel merito della questione legata all’export di armamenti verso il paese (salvo semmai rilevare che gli Emirati, a differenza del loro alleato saudita, già dal 2019 hanno dichiarato e attuato il ritiro delle forze dallo Yemen) il modo con cui il provvedimento è stato comunicato e l’enfasi con la quale  è stato accolto dai media rischia, secondo alcuni addetti ai lavori italiani, di non giovare ai consolidati rapporti commerciali fra Italia ed Emirati.

I NUMERI SULLE RELAZIONI COMMERCIALI TRA ITALIA ED EMIRATI

Nel 2019 i rapporti commerciali fra Italia ed Emirati hanno fatto registrare un surplus a favore dell’Italia di 3,7 miliardi con in prima fila tecnologie e macchinari. Questione di importanza strategica anche in chiave di rilancio dell’economia non appena la crisi Covid lo permetterà e alla vigilia dell’appuntamento di Expo Dubai.

LE AZIENDE ITALIANE ATTIVE NEGLI EMIRATI ARABI UNITI

Maire Tecnimont, Salini Impregilo, Mapei e Ansaldo Energia sono alcuni dei nomi di imprese italiane presenti sul mercato emiratino, oltre a importanti branch dei principali operatori bankassurance italiani.

LE PROSPETTIVE DEGLI EMIRATI

Gli Emirati sono una nazione giovane (a fine 2021 si celebreranno i 50 anni dalle riunificazione dei 7 emirati che lo compongono) che sta investendo i ricavi derivanti dalla ingenti risorse petrolifere nello sviluppo della finanza, dei trasporti (fino allo scoppio della pandemia che ha messo in ginocchio il trasporto aereo mondiale Emirates era la prima compagnia al mondo nei viaggi intercontinentali), del turismo (si pensi al Louvre di Abu Dhabi, museo delle arti e della civiltà inaugurato nel 2017), della diversificazione delle fonti energetiche.

DOSSIER ENERGIA PER GLI EMIRATI

In campo energetico hanno un piano per ridurre le emissioni e per superare la propria dipendenza dallo sfruttamento delle fonti fossili con progetti quali il Mohammed bin Rashid Al Maktoum Solar Park di Dubai, il più grande parco fotovoltaico al mondo che nel 2021 dovrebbe raggiungere i 900 MW di potenza installata, e con la UAE Energy Strategy 2050 che punta a raggiungere la soglia del 50% nell’approvvigionamento energetico da tecnologie pulite, riducendo del 70% il carbon footprint nella produzione energetica.

LE INNOVAZIONI DEGLI EMIRATI

Secondo un sondaggio di Arab Youth Survey realizzato presso i giovani di 17 nazioni arabe, gli Emirati sono il paese preferito e indicato come modello. Nel Golfo rappresentano un fattore di relativa stabilizzazione rispetto alle criticità geopolitiche dell’area, sottolineano gli analisti del settore.

IL RUOLO NELLA FAO

Gli Emirati ospitano presso l’International Humanitarian City di Dubai la seconda più grande sede del World Food Programme dopo l’headquarter di Roma essendone tra i principali finanziatori e in relazione alla pandemia globale hanno inviato 523 tonnellate di materiale medico a 47 paesi.

LA PRIMA CHIESA CATTOLICA

Infine, a seguito del viaggio apostolico di Papa Francesco nel 2019, è in costruzione la prima Chiesa Cattolica nel Paese e con il Vaticano sono stati tra i principali promotori del meeting internazionale sulla Digital Child Dignity svoltosi nel novembre 2019 presso la Pontificia Accademia delle Scienze della Santa Sede.

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