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Cosa sta accadendo nel Regno Unito dopo le riaperture?

L'articolo di Giuseppe Liturri

 

Il numero di visite nei negozi è aumentato di quasi il 200% la scorsa settimana in Inghilterra, a seguito delle riaperture dei rivenditori non essenziali per la prima volta dall’inizio di gennaio.

I dati del settore del British Retail Consortium (BRC) e i dati separati di Springboard, provider di ricerca, hanno rivelato un forte aumento del traffico non solo nei negozi, ma anche nelle strade principali e centri commerciali in tutto il paese.

Stando ai dati raccolti dai sensori delle porte di migliaia di negozi al dettaglio, i numeri mostrano un aumento di traffico del 195,5% in Inghilterra nei sei giorni antecedenti sabato 17 aprile, effettuando un confronto con i dati della settimana precedente.

I maggiori guadagni sono stati registrati in città come Portsmouth, dove il traffico è aumentato di oltre il 100%, e Manchester, Leeds, Liverpool e Birmingham, tutte città che hanno fatto segnare un aumento di oltre il 300%.

I rivenditori in Inghilterra ritenuti non essenziali sono stati costretti a chiudere durante il terzo lockdown nazionale, annunciato il 4 gennaio. Sono stati autorizzati a riaprire, osservando misure di sicurezza, lunedì 12 aprile.

In Galles le visite ai negozi al dettaglio sono aumentate del 167,6% rispetto a una settimana fa, dove anche i negozi non essenziali hanno potuto riaprire il 12 aprile. La Scozia riaprirà i negozi il 26 aprile e l’Irlanda del Nord entro il 30 aprile.

Tuttavia, il numero di visitatori risulta essere ancora ridotto rispetto alla stessa settimana del 2019. Di fronte alle continue ricadute della pandemia di Covid, il numero di visitatori è diminuito del 22,6% in Inghilterra e del 25,3% in Galles.

La forza del rimbalzo ha tuttavia colto di sorpresa alcuni analisti. Diane Wehrle, direttrice degli insights di Springboard, ha dichiarato: “La prima settimana di riapertura ha prodotto una performance eccezionale per i negozi del Regno Unito, con un aumento del numero di visitatori che è stato praticamente il doppio rispetto alle nostre previsioni. Questi risultati forniscono una prova concreta del desiderio degli acquirenti di tornare a comprare all’interno dei punti vendita fisici e nei negozi al dettaglio”. I dati di Springboard hanno mostrato che l’affluenza di clienti nei negozi al dettaglio è aumentata dell’88% nella settimana fino a sabato rispetto alla precedente. Sono anche i centri commerciali ad aver tratto un notevole beneficio, con affluenza più che raddoppiata, segnando un numero di visitatori in aumento del 127%.

L’attenzione degli analisti è ora focalizzata sulla comprensione della durata che avrà questa spinta dei consumi. La prossima ulteriore fase di riaperture dell’economia non inizierà prima del 17 maggio nonostante le insistenti richieste e le azioni legali minacciate da alcuni portavoce delle categorie più penalizzate. Dopo il 21 giugno, il governo prevede di rimuovere tutte le restrizioni alla circolazione.

“La questione chiave sarà capire se questo slancio può essere mantenuto nel tempo”, afferma sempre Wehrle. “Dalle evidenze raccolte dopo gli ultimi due lockdown, ci aspettiamo che il numero di visitatori continuerà ad aumentare nelle prossime settimane, anche se a un ritmo logicamente inferiore.”

Dopo l’estate, gli economisti sono preoccupati per la fine del piano di cassa integrazione del governo, che continuava a sostenere i salari di 4,7 milioni di persone alla fine di febbraio, secondo i dati. Alcuni economisti ritengono che la fine del programma a settembre potrebbe causare un aumento della disoccupazione.

Tuttavia, nel breve periodo, l’impennata della curva di crescita dei risparmi delle famiglie ci segnala una domanda rimasta dapprima dormiente, ma che adesso sembra esser pronta a riversarsi a cascata nell’economia, soprattutto per quanto concerne le fasce più alte di reddito, che sono riuscite a risparmiare lavorando da casa. Secondo Martin Beck, economista della società di consulenza Oxford Economics, la spesa al dettaglio dovrebbe contribuire a far accelerare la crescita del Pil del Regno Unito già ad aprile.

Helen Dickinson, amministratore delegato del British Retail Consortium, associazione di categorie per le imprese di vendita al dettaglio nel Regno Unito, ha dichiarato: “Con il numero di casi in continua diminuzione, i rivenditori sono fiduciosi riguardo l’aumento dell’affluenza nelle strade principali, nei centri commerciali e nei negozi al dettaglio e incoraggiano i consumatori del Regno Unito a rilasciare parte dei 160 miliardi di sterline risparmiati durante questa pandemia. Contribuendo a muovere i risparmi dei consumatori, la vendita al dettaglio nel Regno Unito ha un ruolo chiave da svolgere nell’ottica della più ampia ripresa economica “.

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