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Mattiolo

Cosa pensa Mattiolo (consigliere diplomatico di Draghi) di Usa, Cina e Germania

L'ambasciatore Luigi Mattiolo è stato nominato consigliere diplomatico di Palazzo Chigi. Ecco chi sarà il rappresentante personale/sherpa di Draghi per i vertici G7 e G20 e cosa pensa di Usa, Cina e Germania

 

“La Cina con 206 miliardi di euro (dato del 2019) rappresenta ormai il primo partner in termini di interscambio commerciale e in tale ottica può essere letto l’impegno profuso negli ultimi giorni di Presidenza tedesca del Consiglio Ue per conseguire un’intesa di massima sull’accordo con la Cina in materia di investimenti (CAI)”.

È quanto ha sostenuto di recente Luigi Mattiolo, consigliere diplomatico del presidente del Consiglio, Mario Draghi.

CHE COSA FARÀ L’AMBASCIATORE MATTIOLO A PALAZZO CHIGI

L’ambasciatore Luigi Mattiolo sarà consigliere diplomatico e rappresentante personale/sherpa del presidente del Consiglio per i vertici G7 e G20, a decorrere dalla data odierna.

LA CARRIERA DELL’AMBASCIATORE MATTIOLO

L’ambasciatore Mattiolo è in carriera diplomatica dal 1981 e ha svolto le funzioni di Capo missione presso le sedi di Tel Aviv, Ankara e Berlino. Lo rende noto un comunicato della presidenza del Consiglio.

SUCCEDE (ANCORA UNA VOLTA) ALL’AMBASCIATORE PIETRO BENASSI

Con l’incarico a Palazzo Chigi, per la seconda volta l’ambasciatore Luigi Mattiolo succede all’ambasciatore Pietro Benassi, consigliere diplomatico dell’ex premier Conte. La prima volta è nel 2018, quando Mattiolo è nominato ambasciatore d’Italia a Berlino, ruolo ricoperto fino a quel momento da Benassi dal 2014.

LA RECENTE INTERVISTA DI MATTIOLO

Ma che cosa pensa Mattiolo di Germania, Usa c Cina? Ecco quello che di recente ha detto l’ambasciatore in una intervista.

IL RUOLO DELLA GERMANIA

“Riguardo il ruolo della Germania nell’Ue, è importante sottolineare come durante il semestre di Presidenza tedesco – nella seconda metà del 2020 – sia stato raggiunto un fondamentale accordo per il nuovo Quadro Finanziario Pluriennale dell’Unione” ha dichiarato l’Ambasciatore Mattiolo. “In tale circostanza il Governo tedesco ha saputo dimostrare visione, lungimiranza e coraggio, comprendendo l’importanza di rafforzare la solidarietà europea, di raccogliere insieme risorse finanziarie per progettare il futuro dell’economia continentale attraverso il piano Ngeu e iniziando a rafforzare la leva di politica fiscale europea, da affiancare alla politica espansiva portata avanti senza esitazioni dalla Bce”.

L’ATTENZIONE TEDESCA ALLE REGIONI INDO-PACIFICO, SAHEL, NORD AFRICA E AMERICA LATINA

Per Mattiolo “la visione della Germania resta legata alle direttrici di politica estera definite dal Governo tedesco: coesione e sovranità europea, partenariato transatlantico, multilateralismo, promozione della democrazia e difesa dei diritti umani. Al contempo, a questi ambiti – che definirei tradizionali – della politica estera di Berlino, si affianca una crescente attenzione all’area indopacifica (che forma oggetto di una strategia ad hoc presentata nei mesi scorsi), al Sahel e al Nord Africa (ricordo in particolare la Conferenza di Berlino sulla Libia), nonché all’America Latina”.

COME SI STA MUOVENDO BERLINO SUL DEBITO PUBBLICO

Non sono mancate le novità a Berlino in materia di finanza pubblica e politica economica. L’ambasciatore ha infatti evidenziato che “la pandemia ha inevitabilmente portato a una sospensione della regola del freno all’indebitamento previsto nella Costituzione. Il Governo e l’opinione pubblica hanno pienamente compreso la gravità della crisi e accettato il concetto di “borrow to spend” in una fase congiunturale difficile come non mai. Un dato particolarmente significativo emerso lo scorso dicembre – nel quadro dell’approvazione della Legge di Bilancio tedesca – è rappresentato dal livello di spesa pubblica (quasi 500 miliardi di euro) e di nuovo indebitamento per quasi 180 miliardi di euro, pari al doppio di quanto preventivato inizialmente, a testimonianza di quanto gli effetti della seconda ondata di pandemia siano stati avvertiti anche in Germania. Questa dinamica avrà riflessi anche sullo stock di debito pubblico nel 2021 (72,5% sul Pil rispetto al 59,5% del 2019), comunque inferiore al livello raggiunto nella crisi finanziaria (circa 82% nel 2010) e in traiettoria discendente già dal 2022 (nel 2024 il rapporto debito/PIL dovrebbe collocarsi sotto il 69%)”.

I RAPPORTI CON WASHINGTON

Riguardo i rapporti con gli Stati Uniti, Mattiolo ha sottolineato che “la Germania ha accolto con evidente favore la vittoria di Biden alla Casa Bianca e ha enfatizzato i temi sui quali si prevede una forte convergenza politica tra le due sponde dell’Atlantico: il cambiamento climatico, il multilateralismo o la lotta alla pandemia. Restano sul tappeto una serie di questioni aperte in materia economica, politica e di sicurezza, ma certamente la relazione tra Berlino e Washington sarà prioritaria per il prossimo Governo tedesco, quale che sia la sua composizione”.

CINA, PRIMO PARTNER IN TERMINI DI INTERSCAMBIO COMMERCIALE

Infine, l’ambasciatore si è espresso anche su Pechino. “La Cina con 206 miliardi di euro (dato del 2019) rappresenta ormai il primo partner in termini di interscambio commerciale e in tale ottica può essere letto l’impegno profuso negli ultimi giorni di Presidenza tedesca del Consiglio UE per conseguire un’intesa di massima sull’accordo con la Cina in materia di investimenti (CAI)”.

IL CURRICULUM DI LUIGI MATTIOLO (DAL SITO DEL MAECI)

L’ambasciatore Luigi Mattiolo è nato a Roma nel 1957. Dopo aver conseguito nel 1980 la laurea in scienze politiche presso l’Università di Roma, nel 1981 entra in carriera diplomatica e inizia il suo percorso professionale alla Farnesina alla Direzione Generale Emigrazione e Affari Sociali.

Nel 1983 è nominato Secondo Segretario presso l’Ambasciata d’Italia a Mosca, incarico che ricopre fino al 1986, anno in cui è nominato Primo Segretario presso l’Ambasciata d’Italia a Berna.

Dal 1988 al 1992 ricopre il ruolo di Primo Segretario all’Ambasciata Italiana a Belgrado. Per arrivare agli anni a noi più vicini, 1997 al 2001 ricopre l’incarico di Consigliere alla Rappresentanza permanente d’Italia presso l’Unione Europea in Bruxelles.

Nel 2001 è nominato Primo Consigliere alla Rappresentanza permanente presso l’ONU in New York, incarico che ricopre fino al 2004. Nel 2004, dopo la nomina a Ministro Plenipotenziario, rientra in servizio alla Farnesina, presso la Direzione Generale per l’Integrazione Europea, con l’incarico di Corrispondente Europeo e Coordinatore delle attività inerenti alla Politica Estera e di Sicurezza Comune.

Tra il 2005 ed il 2008 ricopre l’incarico di Ministro alla Rappresentanza Permanente presso il Consiglio Atlantico a Bruxelles. Nel settembre 2008 è nominato Ambasciatore d’ Italia a Tel Aviv, sede dove rimarrà per i successivi quattro anni.

Nel 2012 rientra alla Farnesina come Direttore Generale per l’Unione Europea, incarico che ha ricoperto fino al febbraio del 2015. Nel 2013 è stato promosso al grado di Ambasciatore. Dal marzo 2015 al novembre 2018 è stato Ambasciatore d’Italia in Turchia. A fine 2018 è nominato Ambasciatore d’Italia a Berlino.

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