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Conte e Grillo si erano davvero tanto amati?

Che cosa sta succedendo fra Conte e Grillo nel Movimento 5 Stelle e come i giornali danno conto dello scontro. I Graffi di Damato

Sopraffatti da eventi obiettivamente più importanti delle loro liti, ma anche graziati da chi forse si è reso conto di aver dato loro troppo credito per troppo tempo, Giuseppe Conte e Beppe Grillo, in ordine rigorosamente alfabetico, sono sfuggiti alle prime pagine di molti giornali nelle stalle o sui materassi su cui sono finiti dalle cinque stelle del loro movimento politico. O di ciò che n’è rimasto negli ultimi appuntamenti elettorali. Li hanno graziati infilandoli al loro interno, fra gli altri, Il Messaggero, Il Secolo XIX, Il Mattino, Avvenire, il manifesto, Domani, l’Unità, il Quotidiano del Sud, la Gazzetta del Mezzogiorno, la Ragione (di nome e di fatto, nomen omen).

SCONTRO TOTALE FRA CONTE E GRILLO?

Lo scambio di minacce e scomuniche in posta elettronica certificata fra il presidente del movimento pentastellato e il fondatore, garante, elevato, sopraelevato e quant’altro è stato rappresentato impietosamente nelle prime pagine che hanno trovato uno spazio da dedicargli. “Totale” è stato definito questo scontro dal Corriere della Sera, che gli ha offerto pure il solito caffè di Massimo Gramellini, amaro per entrambi ma alla fine liquidatorio con quello che ha chiamato nel titolo “Il Conte del Grillo”.

CONTE FRA EPURAZIONI E MACERIE

“Non ci sono dubbi su chi vincerà: lui”, ha scritto Gramellini di Conte, appunto. Aggiungendo: “Ma, dopo essersi sbarazzato in serie di Casaleggio junior, Gigino Di Maio e Beppe Grillo adesso rischia di imitare la regina Daenerys: la madre dei draghi (con la minuscola), eliminati tutti i rivali per arrivare a sedersi sul Trono di Spade, in una delle ultime scene della serie si ritrova a passeggiare tra cumuli di macerie”.

SCHLEIN GONGOLA PER I CASINI NEI 5 STELLE FRA CONTE E GRILLO

La scena non dispiacerà alla segretaria del Pd Elly Schlein, un’altra “regina” a suo modo, che vuole Conte nel suo famoso “campo largo” dell’alternativa ma nelle minori dimensioni elettorali possibili, poco sopra magari quelle di Matteo Renzi, cui ha aperto per ultimo le porte di un’alleanza contro la Meloni.

L’ECLISSI DEL MOVIMENTO 5 STELLE

Le macerie di quello che era riuscito a diventare addirittura, in un passaggio elettorale, il più giovane e insieme il più votato dei partiti italiani, saranno un po’ meno gloriose, e suggestive, delle rovine che Grillo e Conte insieme hanno chissà quante volte ammirato dall’albergo romano sui fori preferito dal comico genovese nelle sue gite più o meno ispettive nella Capitale.

IL REDDITO DI CITTADINANZA PER GRILLO

Ora Grillo rischia anche non dico la povertà ma di sicuro la perdita di quello che Il Giornale ha sarcasticamente definito il suo “reddito di cittadinanza”. Che è di 300 mila euro annui: quanti gliene ha concessi Conte a suo tempo come consulente della comunicazione. Uno strano consulente e un’ancora più strana comunicazione, visto che fra carte piò o meno bollate il percorso imboccato da Grillo porta ad una scissione. Il movimento che doveva aprire il Parlamento come una scatola di tonno vi è finito dentro.

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