skip to Main Content

India Usa

Come si muovono India e Usa in funzione anti-Cina nell’Indo-Pacifico

Il punto di Giuseppe Gagliano sul recente incontro di Pompeo ed Esper con gli omologhi dell'India

 

Nel quadro del terzo Dialogo ministeriale 2+2 sia il segretario di Stato Mike Pompeo che il Segretario alla difesa Mark Esper hanno incontrato i loro omologhi indiani con lo scopo di consolidare la sinergia strategica tra Usa e India.

OLTRE LE DICHIARAZIONI

Al di là delle dichiarazioni scontate e prevedibili di natura puramente retorica — relative cioè al fatto che tale dialogo dovrebbe promuovere la stabilità e la prosperità nell’Indo-Pacifico lo scopo effettivo — d’altronde dichiarato esplicitamente nel comunicato pubblicato dal Dipartimento di Stato americano è il contenimento della proiezione di potenza cinese e la pericolosità che questa postura offensiva rappresenta per l’egemonia globale degli Stati Uniti come indicato in un articolo precedente.

I FINI DELL’ACCORDO

Nello specifico tale accordo dovrebbe consentire uno scambio tra i due paesi a livello di intelligence normato dal Basic Exchange and Cooperation Agreement, scambio che dovrebbe consentire di condividere con l’intelligence indiana le informazioni che lo spionaggio satellitare americano è in grado di conseguire grazie al suo elevatissimo livello di sofisticazione tecnologica per prevenire le mosse di eventuali azioni militari cinesi ritenute ostili.

LA SCELTA DELL’INDIA

La scelta da parte del governo indiano non deve destare sorpresa soprattutto se si prendono in considerazione le ragioni numerose e rilevanti della conflittualità tra India e Cina.

LA REALPOLITIK

Per quanto riguarda le scelte poste in essere dall’amministrazione Trump in funzione di contenimento anti-cinese queste sono pienamente legittimate nel contesto della realpolitik: la Cina infatti proprio nell’Indo-Pacifico intende contrastare da un lato l’egemonia americana e dall’altro consolidare la Nuova via della seta.

Back To Top