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Cina Tibet

Come sguazza la Cina nella zona del fiume Mekong

La Cina esercita una profonda influenza nel sud-est asiatico e gli Stati Uniti faranno di tutto per contenere e contrastare. L'articolo di Giuseppe Gagliano

Secondo numerosi studiosi le dighe cinesi trattenendo l’acqua in modo particolare nella zona del fiume Mekong nel sud-est asiatico avrebbero contribuito in modo significativo alla grande siccità di questa regione. A tale proposito diventa difficile negare che controllare il flusso del Mekong rappresenti uno strumento assai efficace per esercitare un’influenza geopolitica e geoeconomica nel sud-est asiatico di estrema rilevanza.

I livelli idrici nel Basso Mekong sono stati registrati a livelli mai visti in 50 anni e hanno avuto un impatto sostanziale sulla pesca e sull’attività agricola. Ad esempio il Vietnam, dove il Mekong sfocia nel mare, è stato particolarmente colpito. Il Mekong consente infatti al Vietnam di essere il secondo produttore mondiale di caffè e il terzo esportatore di riso. Il Vietnam rappresenta circa il 42% delle terre attrezzate per l’irrigazione del Mekong e il fiume sostiene decine di milioni di vietnamiti.

In altri termini le dighe cinesi avrebbero trattenuto l’acqua del Mekong per riempire i bacini idrici locali per lo stoccaggio a lungo termine. La Cina ha costruito 11 gigantesche dighe lungo il territorio montuoso dell’Alto Mekong per sostenere il suo crescente fabbisogno energetico. La gestione dei flussi d’acqua è stata a lungo una preoccupazione per molti abitanti del fiume. La situazione è particolarmente aggravata dal fatto che non esistono trattati o accordi sull’acqua che consentano la condivisione di dati tra Cina e paesi del Basso Mekong.

Le dighe più in basso sul fiume, costruite e proposte, rappresentano anche una minaccia significativa per la salute e la vitalità del Mekong. La proposta di costruire una diga a Sambor in Cambogia, sostenuta dalla Cina, genererebbe potenzialmente più energia di quella che viene effettivamente utilizzata dalla Cambogia. Tuttavia, l’uso previsto sarebbe volto alla esportazione dell’energia in Vietnam e Thailandia. I rapporti sull’impatto ambientale hanno rivelato che la diga causerebbe gravi perturbazioni ai flussi di pesci migratori e al movimento di sedimenti ricchi di nutrienti in Vietnam. Tuttavia, questi avvertimenti di un possibile disastro ambientale in corso sembravano inizialmente non ascoltati.

Di particolare interesse è il Laos che ha una forte necessità di energia idroelettrica sia per soddisfare il fabbisogno energetico locale sia come prodotto di esportazione. Collaborando con il governo e gli imprenditori cinesi attraverso la Belt and Road Initiative, il governo laotiano ha approvato oltre 140 dighe lungo il Mekong e i suoi affluenti. Fortemente indebitato, il Laos è ad alto rischio di crollare sotto il peso del suo debito con la Cina, lasciandolo pericolosamente influenzato da Pechino.

Durante la sua visita in Thailandia nel 2019, il segretario di stato degli Stati Uniti Mike Pompeo ha individuato la decisione della Cina di limitare il flusso di acqua come motivo principale delle condizioni di siccità che affliggono la regione. La Cina controlla attentamente e gestisce i dati dalle sue dighe. Per quanto riguarda l’Alto Mekong, la Cina nel 2019 ha trattenuto vasti volumi di acqua vitale dallo scorrere del fiume.

Ciò ha notevolmente contribuito ad aumentare l’impatto della siccità su milioni di persone che sono sostenute dal Mekong.
Sia attraverso le proprie dighe o il finanziamento e la costruzione di progetti di energia idroelettrica in altri paesi, la Cina è in gran parte al posto di guida quando si tratta del Mekong.

In ultima analisi – accanto alle motivazioni già individuate in un precedente articolo – è difficile negare che sia attraverso l’uso delle dighe sia attraverso l’uso tradizionale dell’indebitamento la Cina eserciti una profonda influenza nel sud-est asiatico che gli Stati Uniti faranno di tutto per contenere e contrastare.

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