Come volevasi dimostrare. Potrebbe essere questo il significato geopolitico del recente attacco missilistico da parte degli sciiti Houthi in Yemen ai danni della infrastruttura militare situata a Ma’rib nell’ovest dello Yemen; attacco che avrebbe cagionato la morte di almeno 70 soldati yemeniti e il ferimento di altri 50, secondo quanto riferito dalla edizione in lingua inglese di Al Jazeera.
Secondo il periodico, l’attacco posto in essere sarebbe stato attuato da missili lanciati da droni. Sotto il profilo militare è difficile negare – visto l’entità dei danni – che si sia trattato di una delle offensive maggiori e più rilevanti degli ultimi anni. D’altronde lo scopo di questa specifica offensiva è finalizzata alla conquista della capitale Aden. Il ruolo dell’Iran e di Hezbollah nel sostenere gli Houthi è fondamentale.
In conclusione: questa recente offensiva è interpretabile strategicamente come la risposta alla morte del generale a capo della Quds Force – e cioè Qassem Soleimani – eliminato il 3 gennaio come avevamo già previsto in questo articolo.
Ora, nonostante che l’amministrazione trumpiana pare stia cercando di fare collassare dall’interno il regime iraniano (facilitata da covert actions della CIA, la risposta iraniana sul piano della azione terroristica sarà dispiegata su medio-lungo termine sugli scacchiere più agevolmente permeabili alla penetrazione della azione terroristica.