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G7 Hiroshima

Come ha preso il via il G7 di Hiroshima

Temi, incontri e promesse. Il punto di Chiara Oldani sul G7 in Giappone

 

Nella città di Hiroshima in Giappone inizia oggi il vertice politico tra i leader di Giappone, Canada, Germania, Francia, Italia, Regno Unito e Stati Uniti. I veterani del meeting sono il presidente francese Emmanuel Macron e il primo ministro canadese Justin Trudeau, al loro ottavo G7. Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden è al suo terzo meeting, il padrone di casa Kishida è al suo secondo vertice e il cancelliere tedesco Olaf Scholz al secondo. I veterani del meeting hanno sfruttato sempre bene i meeting G7, che aumentano la visibilità, portano consensi e patriottismo.

New entry del G7 sono il primo ministro italiano, Giorgia Meloni e quello del Regno Unito, Rishi Sunak. Alle riunioni politiche partecipano su invito i presidenti dell’Unione europea, Charles Michel e Ursula von der Leyen, entrambi al quarto e forse ultimo meeting. Sono invitati anche i capi delle Nazioni Unite, della Banca mondiale, dell’Agenzia internazionale per l’energia (IEA), del Fondo monetario internazionale (FMI), dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, dell’Organizzazione mondiale del commercio e dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS).

A latere delle riunioni politiche sono previsti incontro con i leader di India, Indonesia (dall’Associazione delle nazioni del sud-est asiatico), Australia, Corea del Sud, Vietnam e Isole Cook (dal Forum delle isole del Pacifico), nonché dalle Comore (dall’Unione africana) e del Brasile. I temi in agenda sono la sicurezza globale, il rafforzamento dell’economia, la lotta al climate change, l’energia, la sicurezza alimentare, la politica sanitaria globale e il supporto allo sviluppo dei paesi poveri. Un’agenda fittissima che vede temi complessi su cui convergere in tempi stretti.

Il G7 è un consesso politico da tempo dato per morto, accusato di essere inutile. I leader dei 7 paesi sono pressati dalle questioni domestiche e devono fare sfoggio del loro potere internazionale, portando a casa risultati, promesse, accordi.

L’annunciata visita del presidente ucraino Zelensky dovrebbe avere l’effetto di convincere quei paesi che ancora non hanno preso una chiara posizione contro l’invasione russa, ma potrebbe anche avere effetti meno piacevoli per l’Ucraina.

Stay tuned

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