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Elezioni Libia

Com’è finita la riunione dei ministri degli Esteri Ue su Turchia e Grecia

La Turchia deve rinunciare alla manovre nel Mediterraneo. Lo ha detto l'Alto rappresentante europeo Josep Borrell, a Berlino, alla fine della riunione informale dei ministri degli Esteri Ue. Tutti i dettagli

La Turchia deve rinunciare alla manovre nel Mediterraneo. Lo ha detto l’Alto rappresentante europeo Josep Borrell, a Berlino. “Vogliamo dare una vera chance al dialogo”, ha aggiunto sottolineando che “la frustrazione nei confronti della Turchia cresce”.

L’escalation Grecia-Turchia è stata al centro della riunione informale dei ministri degli Esteri Ue a Berlino, presidente di turno dell’Ue, con Atene intenzionata a chiedere sanzioni contro Ankara.

Ma Erdogan annuncia che “Ankara non cede e non è disposta a fare concessioni su ciò che è nostro” e ammonisce la controparte greca dal commettere errori “che potrebbero determinare la sua rovina”.

“Il Consiglio mi ha chiesto di elaborare una serie di proposte su possibili misure restrittive per la Turchia se il negoziato non dovesse andare bene”, ha detto Borrell a Berlino, alla fine del Gymnich, parlando della tensione nell’Egeo con la Grecia.

LE PAROLE DI BORELL

Le iniziative della Turchia nel Mediterraneo orientale hanno “più che pesato” sul rapporto tra il paese e l’Ue, che è “unita nella solidarietà con Grecia e Cipro”. E’ quanto dichiarato oggi a Berlino dal ministro degli Esteri tedesco, Heiko Maas, durante la conferenza stampa con l’Alto rappresentante dell’Unione per gli Affari esteri e la Politica di sicurezza, Josep Borell.

L’ESITO DELLA RIUNIONE

Le dichiarazioni giungono al termine della riunione informale tra i ministri degli Esteri degli Stati membri dell’Ue, apertasi ieri 27 agosto nella capitale della Germania. Secondo Maas, per la soluzione della crisi nel Mediterraneo orientale “una soluzione diplomatica nel quadro di colloqui diretti” tra le parti “rimane il nostro obiettivo” e “siamo pronti a continuare a sostenere tale dialogo costruttivo”.

CHE COSA HA DETTO IL MINISTRO MAAS

Il ministro degli Esteri tedesco ha quindi evidenziato che “questo dialogo costruttivo e’ l’unica via d’uscita da questa crisi pericolosa”. Per Maas, “intendiamo dare una chance alla diplomazia e pertanto la Turchia deve fornire il presupposto, astenendosi dalle provocazioni”.

LA POSIZIONE DELLA GERMANIA

Inoltre, ha continuato Maas, i ministri degli Esteri degli Stati membri dell’Ue hanno concordato che le questioni di diritto internazionale relative alla crisi nel Mediterraneo orientale devono essere sottoposte alla Corte internazionale di giustizia (Cig). Come ricordato dal ministro degli Esteri tedesco, i rapporti tra Ue e Turchia e i loro sviluppi saranno oggetto del Consiglio europeo straordinario del 24-25 settembre prossimo. In tale prospettiva, ha dichiarato Maas, “lavoreremo a misure restrittive” contro la Turchia “qualora non si arrivi a dei progressi, e auspichiamo che non sia questo il caso”.

IL COMMENTO DELL’ISPI

Ha scritto Matteo Colombo, ISPI Associate Research Fellow: “La Turchia è sempre stata il convitato di pietra nei negoziati internazionali sul Mediterraneo orientale e ha saputo sfruttare a suo vantaggio la mancanza di una posizione unitaria a livello europeo. Oggi però, la sua retorica aggressiva sembra rivolta soprattutto alla propaganda interna, mentre l’obiettivo reale di Ankara è quello di avere voce in capitolo nelle dinamiche di prezzo, estrazione e vendita del gas”.
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