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America

Come e perché Trump ha rimbrottato la Fed di Powell

L’articolo di Marcello Bussi, giornalista di Mf/Milano finanza, sulle critiche rivolte dal presidente Trump alla Fed Invasione di campo. In un’intervista a Joe Kernen della Cnbc, Donald Trump non ha esitato a criticare aspramente la Federal Reserve. «Non sono entusiasta» dei rialzi dei tassi, ha detto il capo della Casa Bianca, sottolineando di temere che…

Invasione di campo. In un’intervista a Joe Kernen della Cnbc, Donald Trump non ha esitato a criticare aspramente la Federal Reserve. «Non sono entusiasta» dei rialzi dei tassi, ha detto il capo della Casa Bianca, sottolineando di temere che il costo del denaro più alto possa «vanificare tutto il lavoro che è stato fatto sull’economia».

COSA DICE TRUMP DI TRUMP SULLA FED

Il presidente ha riconosciuto che i suoi commenti sono insoliti, ma ha aggiunto di non curarsene troppo. «Sto solo dicendo la stessa cosa che avrei detto come privato cittadino», ha affermato. «Qualcuno potrebbe dire: ‘Oh, forse non dovresti dirlo come presidente’, ma non può importarmi meno di ciò che dicono, perché le mie opinioni non sono cambiate».

COME I MERCATI HANNO REAGITO

I mercati hanno reagito con una certa apprensione a quella che, appunto, hanno considerato un’invasione di campo da parte di Trump. A mezz’ora dalla chiusura di Wall Street il Dow Jones perdeva lo 0,5%, il Nasdaq e lo S&P500 lo 0,4%. Mentre il dollaro perdeva lo 0,04% sull’euro a 1,1645% e il rendimento del T-Bond decennale perdeva 3 punti base al 2,842%. D’altronde è molto raro che un presidente critichi in prima persona la Fed. Al massimo viene mandato avanti qualche collaboratore. Senza esagerare, però.

LE CRITICHE AL PRESIDENTE SULLA FED

L’ex presidente della Fed di Dallas, Richard Fisher, ha subito detto a Cnbc che Trump è fuori linea: «Uno dei tratti distintivi della grande economia americana è il mantenimento dell’indipendenza della Federal Reserve. Nessun presidente dovrebbe interferire con il funzionamento della Fed, se fossi il presidente Powell, ignorerei queste dichiarazioni e continuerei a fare il mio lavoro; e confido che farà proprio questo». La banca centrale ha alzato i tassi due volte quest’anno e ha stimato che altri due aumenti del costo del denaro potrebbero arrivare prima della fine del 2018.

QUALI SARANNO GLI EFFETTI DELLE PAROLE DI TRUMP

«La Fed dice di essere indipendente dall’influenza della politica», ha commentato Chris Rupkey, capo economista di Mitsubishi Ufj Financial Group, ma le aperte critiche di Trump saranno nella mente degli esponenti del Comitato direttivo di politica monetaria (Fomc) quando decideranno se aumentare il costo del denaro «e li renderanno meno propensi a portare i tassi di interesse sopra livelli normali e neutrali senza prove concrete che il genio dell’inflazione stia uscendo bottiglia». Questo potrebbe complicare gli sforzi della Fed per stabilire il tasso dei Fed funds in un intervallo compreso fra il 3,25% e il 3,5% entro il 2020. «All’improvviso sembra sempre meno probabile che possa accadere», ha osservato Rupkey, che non a caso ha parlato di 2020, l’anno delle prossime elezioni presidenziali.

LO SCENARIO SUI TASSI

E’ evidente che con tassi d’interesse al rialzo sarà difficile che gli Usa possano crescere di quel 4% citato due giorni fa dal consigliere economico di Trump, Larry Kudlow. Con un’economia che viaggiasse a quel ritmo, il presidente vincerebbe a mani basse il secondo mandato. Lo stesso Kudlow, la settimana scorsa aveva detto di sperare che la Fed avrebbe alzato i assi «molto lentamente».

I MOTIVI DELLA IRRITAZIONE DI TRUMP PER LA FED DI POWELL

E’ probabile che a irritare Trump abbiano contribuito le dichiarazioni fatte tre giorni fa da Powell sulla politica dei dazi attuata dal presidente. «I Paesi rimasti aperti al commercio», aveva detto il numero uno della Fed nel corso dell’audizione alla commissione Bancaria del Senato, «sono cresciuti più velocemente e hanno avuto una maggiore produttività, e i Paesi che hanno scelto il protezionismo sono andati peggio».

Articolo pubblicato su Mf/Milano finanza

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