Skip to content

Cina

Perché la Cina è così preoccupata per un report della Commissione europea?

La Cina ha gli occhi puntati su un rapporto del Rhodium Group, commissionato dalla Commissione europea, che monitora le scelte cinesi nel campo della politica economica. L'articolo di Giuseppe Gagliano.

 

Che la Cina possieda un apparato di spionaggio globale e pervasivo è infatti un dato di fatto acclarato da tutti gli analisti di intelligence europei ed americani. A dimostrazione di quanto detto, la Cina segue da molto tempo l’attività di analisi e ricerca di un gruppo americano poco conosciuto in Europa, il Rhodium Group.

COSA FA IL RHODIUM GROUP

Questo pensatoio americano è stato creato nel 2003 da Daniel H. Rosen, ex consigliere di politica economica internazionale presso il Consiglio economico nazionale della Casa Bianca e il Consiglio di sicurezza nazionale sotto l’ex presidente George W. Bush. È membro del think tank Council on Foreign Relations (CFR) e del Comitato nazionale delle ONG sulle relazioni USA-Cina (NCUSCR). Al Rhodium lavorano anche Lauren Dudley, ex membro della Commissione di revisione economica e della sicurezza USA-Cina; Reva Goujon, ex capo dell’intelligence presso la società di consulenza strategica Martin+Crumpton Group ed ex vicepresidente della società di consulenza geopolitica Stratfor e l’analista Irina Liu, che in precedenza ha lavorato per il Science and Technology Policy Institute (STPI),

Anche se pochi giornalisti e studiosi europei sono al corrente della attività di analisi di questo gruppo, il Rhodium Group è una delle società di consulenza che ha strettissimi legami con i circoli politici e di sicurezza di Washington. Ha contratti con il dipartimento dell’Energia e con la National Science Foundation e subappalti alla US Air Force e al Southern Command degli Stati Uniti, il cui compito è quello di esaminare quali siano gli interessi della Cina in America latina.

Ma questo gruppo ha stretti rapporti anche con la Commissione europea, come dimostra il fatto che ha stipulato un contratto di un 1 milione di euro per monitorare la politica economica cinese. Anche l’Inghilterra ha diversi contratti con questo gruppo proprio per studiare le strategie politiche, economiche e militari della Cina.

IL RAPPORTO DELLA COMMISSIONE EUROPEA

Ritornando al report commissionato dalla Commissione europea, questa relazione è stata pubblicata il 2 marzo del 2022 con lo scopo di monitorare le scelte cinesi nel campo della politica economica e soprattutto i mutamenti intervenuti in relazione ai rapporti tra la Cina e l’Unione Europea facendo riferimento anche alla banca dati sugli investimenti cinesi in Europa. Non dimentichiamoci che Unione Europea ha già istituito un meccanismo comune per monitorare gli investimenti esteri a partire dall’ottobre 2020.

Colei che ha diretto questo report sui rapporti tra la Cina europea è la studiosa Agatha Kratz, ex consulente del Fondo nazionale per l’innovazione del Kazakistan. Kratz ha lavorato in precedenza con l’Asia Center e l’European Council on Foreign Relations (ECFR). Il team con il quale ha lavorato la studiosa comprende l’analista Yvonne Yu, che ha lavorato negli uffici di Pechino di China Policy, Oxford Analytica e APCO e ha fondato la società di big data Politech.

La rilevanza di questi rapporti fatti dal Rhodium group per le decisioni che vengono prese dall’amministrazione americana è dimostrata dal fatto che il ministero cinese della sicurezza dello Stato proprio all’inizio di maggio aveva avvertito il Politburo della imminente pubblicazione di un report sulla Cina. Tuttavia solo il 14 giugno il report è stato pubblicamente annunciato.

PERCHÉ ALLA CINA INTERESSA TANTO IL REPORT DEL RHODIUM GROUP?

Perché per la Cina il report del Rhodium è così importante? Innanzitutto perché questo report è stato redatto insieme al Consiglio Atlantico, e in secondo luogo perché l’argomento che affronta questo report è relativo alle sanzioni da porre in essere contro la Cina per ostacolare la sua logica espansionistica verso l’Indo -Pacifico e in modo particolare verso Taiwan.

In terzo luogo, perché il contenuto di questo report sollecita i paesi europei a attuare sanzioni simili a quelle americane nel caso in cui si dovesse verificare una crisi a Taiwan, sanzioni queste che sarebbero molto simili a quelle che sono state attuate nei confronti della Russia.

In quarto luogo, la Cina teme che ci possa essere da parte del G7 una decisione di sanzionare la Cina a livello economico nel caso in cui ci fosse una crisi a Taiwan.

Ora, fra le priorità cinesi vi è quella di persuadere gli Stati Uniti a ridimensionare il loro atteggiamento nei confronti dello Stato giuridico di Taiwan: questo naturalmente non significa che la Cina intenda negoziare concessioni reali con gli Stati Uniti. Vedremo allora se la situazione fra due nazioni sarà destinata a mutare o invece a rimanere in una situazione di stallo pericoloso.

Torna su