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Cina, il commercio con la Russia è da record (e il deficit pure)

Il commercio tra Cina e Russia è cresciuto fino a 190 miliardi di dollari nel 2022. Ma si allarga, per Pechino, anche il deficit negli scambi, che raggiunge cifre record. Tutti i dettagli.

 

Nel 2022 il commercio tra la Cina e la Russia ha raggiunto la somma record di 190 miliardi di dollari.

Le autorità cinesi hanno fatto sapere che i flussi da e verso Mosca hanno rappresentato il 3 per cento del commercio totale di Pechino con il mondo. In particolare, le esportazioni cinesi verso il territorio russo sono cresciute per sei mesi consecutivi.

IL COMMERCIO DI GPL, GAS NATURALE E PETROLIO

Di contro, l’anno scorso la Russia – nel tentativo di compensare il ridotto accesso al mercato energetico europeo – ha più che raddoppiato le esportazioni su rotaia di gas di petrolio liquefatti (GPL) in Cina.

Le importazioni cinesi di gas naturale attraverso il gasdotto Power of Siberia sono aumentate di almeno il 50 per cento, stando a quanto riferito dalla società statale russa Gazprom. Gli acquisti di petrolio greggio russo, invece, sono cresciuti del 10 per cento nei primi undici mesi del 2022 rispetto allo stesso periodo del 2021, sfiorando le 80 milioni di tonnellate.

A novembre il presidente cinese Xi Jinping aveva dichiarato che “la Cina è pronta a lavorare con la Russia per dare vita a una partnership più stretta sulla cooperazione energetica”. L’aumento delle importazioni energetiche è stato favorito dagli sconti che la Russia applica sul proprio greggio e dal basso prezzo del gas contrattualizzato alla Cina.

GLI SCAMBI RALLENTANO

A dicembre, tuttavia, si è verificato un rallentamento significativo del commercio tra Cina e Russia.

In quel mese, infatti, le esportazioni cinesi sono cresciute dell’8,3 per cento su base annua, ma a novembre erano salite del 17,9 per cento. Le importazioni da Mosca sono aumentate dell’8,3 per cento, molto meno del +28,5 per cento registrato a novembre.

Questa flessione si spiega – scrive Reuters – con l’impennata di casi di COVID-19 successiva all’allentamento delle restrizioni anti-contagi, che ha influenzato in negativo i livelli di domanda.

GLI SQUILIBRI TRA CINA E RUSSIA

Nel 2022, per effetto dell’aumento dei prezzi internazionali dell’energia, stimolato dall’invasione russa dell’Ucraina, il deficit commerciale della Cina nei confronti della Russia è arrivato a 38 miliardi di dollari: un record.

L’anno scorso Pechino ha acquistato beni per 114,1 miliardi di dollari da Mosca, il 44 per cento in più rispetto al 2021. Le importazioni cinesi dal resto del mondo sono cresciute solo dell’1,1 per cento su base annua.

Nel 2022 sono sì cresciute anche le esportazioni della Cina verso la Russia, ma solo del 13 per cento, per 76,1 miliardi. Di conseguenza, il deficit commerciale per Pechino si è ampliato, ed è più che triplicato rispetto al 2021.

Per il 2023, visto l’abbandono della politica zero-COVID, ci si aspetta un aumento del fabbisogno energetico cinese: la Russia cercherà di soddisfarlo in quote maggiori, e lo squilibrio nella bilancia degli scambi potrebbe crescere ulteriormente.

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