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Cina Shale Gas

Tutte le manovre della Cina attorno alle isole Pratas e Taiwan

Se l'invasione militare di Taiwan risulta improbabile, non è inverosimile che la Cina possa occupare le isole Pratas. L'approfondimento di Giuseppe Gagliano

Proseguono in modo sistematico le manovre da parte della Marina militare americana nello Stretto di Taiwan allo scopo di contenere e limitare le ambizioni egemoniche cinesi.
Proprio perché la comprensione geografica ha sempre costituito una condizione indispensabile per poter pianificare qualunque strategia sia difensiva che offensiva a livello geopolitico, Taiwan – allo scopo di prevenire e di contenere le mire egemoniche della Cina – si serve dei marines ivi distaccati per porre in essere esercitazioni anche aeree e anti-sbarco soprattutto di fronte alle segnalazioni da parte della sua intelligence e da parte di quella americana secondo le quali l’Esercito popolare cinese potrebbe condurre esercitazioni militari simulando una sorta di invasione degli isolotti che circondano Taiwan. E non è certamente un caso che gli USA – come abbiamo più volte osservato su queste pagine – stiano sempre più intensificando il loro supporto militare nei confronti di Taiwan.
Ma di quali isole stiamo esattamente parlando? Stiamo naturalmente parlando delle isole Pratas, che si trovano a 445 km dalla città portuale meridionale di Taiwan di Kaohsiung e a poco più di 300 km dalla terraferma cinese. Pur essendo amministrate da Taiwan sono rivendicate da Pechino.
A maggio il periodico giapponese Kyodo News ha riferito che l’Esercito cinese stava pianificando di condurre una esercitazione di addestramento su larga scala sull’isola cinese meridionale di Hainan in agosto, che avrebbe incluso anche una simulazione di occupazione degli isolotti di Pratas. Nonostante non si abbia la certezza che questa simulazione sia stata effettivamente attuata si ha tuttavia la certezza che da metà agosto l’esercito cinese ha organizzato diversi Wargames nel Mar giallo, nel Mar cinese meridionale, nel Mar cinese orientale e nel Golfo di Bohai allo scopo di attuare una strategia di intimidazione sia nei confronti di Taiwan che nei confronti degli Stati Uniti. Proprio in questo contesto l’esercito cinese ha predisposto l’uso di aerei da guerra nella zona di difesa dell’area sud – occidentale di Taiwan per operazioni di addestramento e ricognizione suscitando la preoccupazione da parte di Taiwan e degli Stati Uniti di un possibile attacco aereo da parte cinese.
Tutto ciò non deve sorprendere: se infatti una invasione militare cinese di Taiwan risulta improbabile – ma non impossibile – non è certamente inverosimile che Pechino possa occupare le isole Pratas.
A questo punto dobbiamo domandarci perché queste isole siano così importanti per la Cina. Le isole si trovano nella zona settentrionale del Mar cinese meridionale e più esattamente strategicamente situate tra lo stretto di Taiwan, il canale Bashi e il Mar cinese Meridionale. In altri termini le Isole Pratas sono la porta d’accesso al Mar cinese meridionale per gli americani e al Mare delle Filippine per l’esercito cinese. Anche se ufficialmente controllate da Taiwan fin dagli anni ‘50, attraverso queste isole passa il commercio petroliferi fondamentale per i paesi dell’Asia orientale e sono uno snodo strategico fondamentale per le navi della Cina continentale che provengono o che si dirigono verso l’Oceano Pacifico.
Inoltre, a differenza dell’Isola di Taiping  (sita nell’arcipelago Spratly, anch’esso controllato da Taiwan), le Pratas sono contese da Taiwan e dalla Cina senza tuttavia coinvolgere altri pretendenti nel Mar Cinese Meridionale, il che significa – da un punto di vista strategico – che una guerra tra Taiwan e la Cina per il possesso delle Isole Pratas potrebbe – ma il condizionale è d’obbligo – non innescare una risposta militare dal vicino Vietnam e dalle Filippine.
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