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Ecco cosa farà la Cina in Brasile

Quali sono gli obiettivi che la Cina in Brasile? L'analisi di Giuseppe Gagliano

 

La penetrazione cinese non riguarda soltanto l’Africa ma riguarda anche l’America latina e nello specifico il Brasile, che è diventato un partner di particolare importanza per il Dragone.

Quali sono gli obiettivi che la Cina in Brasile? Il primo obiettivo è naturalmente di natura commerciale; il secondo obiettivo è di natura sia economica che il geopolitica, poiché la Cina cerca di trasformare il Brasile in un’economia satellite che nel futuro dipenderà sempre di più dalle scelte poste in essere dalla Cina.

Il terzo obiettivo è quello di far sì che il Brasile possa gradualmente orbitare all’interno degli interessi geopolitici cinesi. Non a caso la Cina – come ha già fatto e sta facendo in Africa – pone in essere un abile politica di soft Power incoraggiando le sue società di comunicazione a stringere partnership con i principali media brasiliani, sviluppando gli istituti Confucio e promuovendo lo scambio universitario come ha fatto fino a questo momento in Australia. Anzi, a tal proposito, possiamo dire che la strategia posta in essere dalla Cina in Brasile sia per certi versi analoga e speculare a quella che ha attuato in questi ultimi decenni la Cina in Australia e di cui ci siamo occupati a lungo su queste pagine. Allo scopo di comprendere in modo più chiaro le relazioni bilaterali tra Brasile e Cina dobbiamo dare uno sguardo ai dati di natura economica.

Dopo il 2000, la più grande economia asiatica ha gestito le importazioni dal Brasile, puntando soprattutto sull’acquisizione di materie prime per diversificare i propri approvvigionamenti energetici, soddisfare le esigenze della propria industria in rapida crescita e nutrire la propria popolazione. Questa priorità resta all’ordine del giorno. Il Brasile è una potenza agro-esportatrice. È anche un fornitore ed esportatore di prodotti minerari. Pochi anni dopo la scoperta di grandi giacimenti offshore a metà degli anni 2000, è diventato il principale paese produttore di petrolio del Sud America. Sono questi i settori di primario interesse della Cina nei suoi rapporti commerciali con il più grande Paese del Sudamerica.

Paesi popolati e di dimensioni continentali come il Brasile sono anche mercati per l’industria cinese. Infatti nel 2020, la quota di esportazioni della Cina ha raggiunto il 32,4% (entrate di 67,79 miliardi di dollari). Quello degli Stati Uniti è ancora del 10% (era arrivato al 13% nel 2019) mentre il paese sudamericano ha rappresentato il 4,1% delle importazioni cinesi e l’1,34% delle esportazioni cinesi. Nello specifico le esportazioni brasiliane in Cina si aggirano intorno riguardavano Soia, minerale di ferro ,petrolio greggio, carni, cotone crudo, cellulosa, minerale di rame e leghe a base di ferro. Più esattamente la Cina ha assorbito il 26% della produzione petrolifera brasiliana nel 2020. Tra il 2018 e il 2020, le sue acquisizioni di soia brasiliana hanno rappresentato in media il 50,8% del raccolto nazionale. L’anno scorso, gli acquisti cinesi di minerale di ferro brasiliano sono stati pari al 60,1% della produzione nazionale.

Da parte sua, la Cina fornisce principalmente prodotti industriali al mercato brasiliano. Sul totale delle importazioni dal partner asiatico nel 2020 (34,77 miliardi di dollari), i prodotti delle industrie chimiche, del tessile e dell’abbigliamento e di altre industrie di trasformazione più sofisticate (navi per lo sfruttamento del petrolio, aerei, veicoli vari, macchine, reattori nucleari, armi , giocattoli, ecc.) rappresentati insieme sentono l’81,8% delle spedizioni cinesi.

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