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Guerra Fredda

La Cina punta all’Artico. L’allarme del Pentagono

Secondo un rapporto del Dipartimento americano della Difesa, Pechino potrebbe rafforzare la sua presenza militare nella regione attraverso il dispiegamento di mezzi da utilizzare come deterrenti contro un eventuale attacco nucleare. Tutti i dettagli

Il Pentagono ha messo in guardia sulla presenza di sottomarini cinesi nell’Artico. Secondo un rapporto del Dipartimento americano della Difesa, Pechino potrebbe rafforzare la sua presenza militare nella regione attraverso il dispiegamento di mezzi da utilizzare come deterrenti contro un eventuale attacco nucleare.

LA “POLAR SILK ROAD” CINESE

Secondo quanto riferisce Reuters, la valutazione del report della Difesa statunitense segue la pubblicazione del primo libro bianco cinese sulla politica artica, nella quale Pechino ha delineato i piani per sviluppare una serie di rotte per la navigazione marittima determinata dal riscaldamento globale, una sorta di “Polar Silk Road” per fare il verso alla Belt and Road del presidente Xi Jinping.

LUNEDÌ IL CONSIGLIO ARTICO: FOCUS SUL PERICOLO CINESE

Nonostante non sia uno stato artico, la Cina è sempre più attiva nella regione polare e nel 2013 è diventata osservatrice del Consiglio artico. Ciò ha suscitato preoccupazioni dagli Stati che hanno dei possedimenti nella zona sugli obiettivi strategici a lungo termine di Pechino, soprattutto per i possibili risvolti militari. Il segretario di Stato americano Mike Pompeo parteciperà alla riunione del Consiglio artico degli otto paesi detentori di territori artici a Rovaniemi, in Finlandia, a partire da lunedì, e tra le preoccupazioni che verranno evidenziate ci saranno proprio i crescenti interessi commerciali della Cina nell’Artico.

LA DANIMARCA PREOCCUPATA: I CINESI VOGLIONO SBARCARE IN GROENLANDIA

La relazione del Pentagono ha rilevato che anche la Danimarca ha espresso preoccupazione per l’interesse della Cina in Groenlandia; interesse che include proposte per realizzare stazioni di ricerca, una stazione satellitare di terra, rinnovare gli aeroporti e ampliare il settore minerario. “La ricerca civile potrebbe sostenere una presenza militare cinese rafforzata nell’Oceano Artico, che potrebbe includere l’impiego di sottomarini nella regione come deterrente contro gli attacchi nucleari”, dice il rapporto.

L’ESERCITO CINESE HA FATTO DELLA MODERNIZZAZIONE DELLA SUA FLOTTA SOTTOMARINA UNA PRIORITÀ ASSOLUTA

Il rapporto del Pentagono ha osservato che l’esercito cinese ha fatto della modernizzazione della sua flotta sottomarina una priorità assoluta. La marina cinese gestisce quattro sottomarini con missili balistici a propulsione nucleare, sei sottomarini d’attacco a propulsione nucleare e 50 sottomarini d’attacco alimentati in modo convenzionale. “La velocità di crescita della forza sottomarina è rallentata ma probabilmente aumenterà raggiungendo tra i 65 e i 70 sottomarini entro il 2020″, ha evidenziato il rapporto.

BUDGET MILITARE CINESE SFIORA I 200 MILIARDI DI DOLLARI

Anche se il budget ufficiale della difesa di Pechino per il 2018 era di 175 miliardi di dollari, il Pentagono ha stimato che gli stanziamento hanno superato effettivamente i 200 miliardi di dollari, includendo ricerca, sviluppo e appalti straniere. Le stime parlando di una crescita fino a circa 260 miliardi di dollari entro il 2022.

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