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Conte Draghi

Chi stritola e chi elogia il discorso di Draghi

Quali sono state le reazioni delle maggiori forze politiche che sostengono il governo alle comunicazioni di Mario Draghi in Parlamento? Fatti e parole

 

Soddisfatto il Pd lettiano, gongolante Italia Viva renziana, euforica Azione calendiana, ovviamente contenti i dimaiani di Insieme per il futuro.

E il Movimento 5 Stelle? E il centrodestra al governo?

Conte è stato bellamente ignorato da Draghi: il suo tanto sbandierato documento con i 9 punti imprescindibili per restare nell’esecutivo non è stato manco menzionato.

Di più: nessun punto è stato davvero affrontato e quindi nulla anche sulla tempistica per realizzarli che pure i contiani pretendevano.

E gli accenni draghiani su reddito di cittadinanza, salario minimo e superbonus sono o evanescenti o per nulla rassicuranti, secondo i pentastellati.

Ma contrariamente alle attese della vigilia, ad essere i più attapirati dopo le comunicazioni del presidente del Consiglio in Parlamento sono la Lega e gran parte di Forza Italia (tranne l’area che fa riferimento ai ministri azzurri).

Perché?

Basta andare a rileggere le attese del centrodestra di governo solo poche ore prima: Lega, Forza Italia, Udc e Noi per l’Italia si attendevano che l’attività dell’esecutivo si concentrasse ora “su temi prioritari come ridimensionamento del reddito di cittadinanza, controllo dell’immigrazione clandestina, pace fiscale con la rottamazione delle cartelle esattoriali, investimenti sul nucleare”.

Nulla di tutto ciò è stato menzionato o evocato da Draghi.

Anzi: il presidente del Consiglio ha evocato e indicato ad esempio di bontà dell’operato dell’esecutivo dossier come catasto, concessioni balneari e taxi che non hanno suscitato entusiasmi in Lega, Forza Italia e centristi di Cesa e Lupi.

(articolo in aggiornamento)

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