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Turchia Siria

Che cosa studia la Turchia in Siria contro la Russia

L'articolo di Giuseppe Gagliano sulle mosse allo studio della Turchia sulla Russia nel conflitto siriano

Fra le possibili ritorsioni da parte di Ankara ai danni della Russia – a parte l’arresto dei giornalisti della russa Sputnik a Instabul – in relazione al conflitto siriano vi è la concreta possibilità che Erdogan, facendo riferimento alla Convenzione di Montreux che regola il traffico navale attraverso lo stretto del Bosforo e dei Dardanelli, possa chiudere gli stretti alle navi militari russe.

Nell’eventualità infatti che non si arrivi ad una mediazione con la Russia è possibile che Erdogan faccia proprio leva su questa convenzione per costringere la Russia al tavolo dei negoziati.

La Convenzione infatti prescrive il libero passaggio attraverso lo stretto del Bosforo e dei Dardanelli per le navi sia civili che militari di tutti i paesi sia in tempo di pace che in tempo di guerra.

La convenzione riconosce lo status speciale degli stati del Mar Nero (Bulgaria, Georgia, Russia, Romania Turchia e Ucraina parentesi).

Durante il periodo di pace le navi di qualsiasi categoria – compresi i sottomarini – hanno il diritto di attraversare gli stretti senza alcuna restrizione a condizione che diano ad Ankara un preavviso di almeno otto ore.

Dal momento che la Turchia è coinvolta in una guerra o in un “pericolo militare diretto“ per usare l’espressione della convenzione Ankara potrebbe rivendicare il diritto di negare il passaggio di qualsiasi nave militare attraverso lo stretto così come alla possibilità di regolare il traffico navale.

Non c’è dubbio che l’espressione “pericolo militare diretto“ sia certamente ambigua poiché si presta a diverse interpretazioni sulle quali potrebbe giocare il presidente Erdogan per attuare il blocco degli stretti.

D’altronde l’attuale situazione presente nella provincia siriana di Idlib viene considerata dalla Turchia assimilabile a quello dello stato di guerra.

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