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Centrodestra

Cosa succede nel centrodestra fra partito unitario e sfide regionali

Tutte le ultime novità fra i partiti che sostengono il governo Meloni. La nota di Paola Sacchi.

Un partito unico non per dissolversi ma, al contrario, per contare di più, anche di fronte alle mosse del “terzo polo”. Dopo l’intervista con Libero, Silvio Berlusconi, nel giorno in cui il centrodestra compatto lancia la sua sfida, con la candidatura di Francesco Rocca, al centrosinistra diviso nel Lazio, rilancia la sua proposta. Stavolta più che il termine conservatore sottolinea quello repubblicano, il modello dei partito dei “Repubblicani Usa”. Pluralista al suo interno, dove FI intende avere un ruolo “fondamentale” come “centro liberale, cristiano, garantista, europeista”.

Torna nel centrodestra il dibattito sul partito unico, ma Fratelli d’Italia lo accoglie con una certa freddezza. Il responsabile dell’organizzazione Giovanni Donzelli sempre con “Libero” replica che il partito conservatore c’è già con FdI e elogia l’attuale formula della coalizione.

Il premier, Giorgia Meloni, intervenendo da presidente di Fratelli d’Italia, nella sua dichiarazione di sostegno a Rocca, non ne parla, come del resto era prevedibile anche per il suo ruolo. Resta il fatto che, pur essendo il suo non un progetto per l’immediato, molti lo spostano in vista delle Europee del 2024, Berlusconi apre una discussione nella coalizione, rimarcando il suo ruolo, con l’ obiettivo di “un bipolarismo compiuto”. E questo forse non a caso avviene nel momento in cui si apre il cruciale passaggio sulle riforme a partire dal presidenzialismo.

Uno snodo nel quale il premier cercherà prima un dialogo con le opposizioni, dove il Pd promette battaglia, anche se bisognerà vedere poi le mosse del successore e chi sarà il successore di Enrico Letta, ma “il terzo polo”, più che di Carlo Calenda di Matteo Renzi, potrebbe invece avere una posizione meno rigida. Ed è evidente che FI, dove il rilancio della proposta di Berlusconi è stato particolarmente apprezzato dai capigruppo di Senato, Licia Ronzulli, e Camera, Alessandro Cattaneo, dal vicepresidente di Montecitorio Giorgio Mulè, al di là del valore in sé del progetto già lanciato anni fa dal Cav, poi ripreso da Matteo Salvini, deve rimarcare la propria centralità, che rischia di essere appannata nel tentativo preliminare del premier di dialogo a tutto campo, prima di passare a una proposta del governo in parlamento.

Il Lazio sarà un test soprattutto per il centrosinistra diviso, dove la corsa solitaria dei Cinque Stelle, forti nella Regione a differenza della Lombardia, rischia di decretare una clamorosa sconfitta per il Pd soprattutto. Ma il Lazio, come la stessa Meloni ha riconosciuto, è un test politico anche per la maggioranza di governo. Un test dove si misureranno anche gli stessi rapporti interni alla coalizione. E, dopo la sconfitta del centrodestra al Comune di Roma, sarà una prova anche per la stessa formazione del premier, sull’onda dei sondaggi ancora più favorevoli dei risultati elettorali.

Berlusconi, intanto, rilancia la sua proposta. Appoggiando la candidatura dell’ex presidente della Croce Rossa, “l’uomo giusto per imprimere una svolta nel Lazio”, osserva: “Il centro-destra è tornato a governare il Paese e guida la maggior parte delle Regioni italiane. La nostra è una coalizione unita, credibile, fatta di rapporti leali fra forze politiche diverse ma capaci di lavorare insieme da quasi trent’anni. Una coalizione che un giorno potrebbe essere un partito unico, sul modello dei Repubblicani americani, senza perdere in nessun caso il suo carattere plurale che valorizza storie diverse, culture diverse, linguaggi diversi capaci di confluire in un progetto comune”.

Il premier Meloni, presidente di FdI, non ne parla. Su Rocca afferma: “La Regione Lazio ha bisogno di cambiare pagina e di scrivere la parola fine ad anni di scelte sbagliate e contro l’interesse dei suoi cittadini”. Sottolinea Meloni il valore della coesione della coalizione: “Il centrodestra unito e coeso ha scelto una personalità che coniuga competenza, capacità e prestigio: Francesco Rocca. La sua concretezza e la sua esperienza, maturate da presidente della Croce Rossa Italiana e della Federazione Internazionale delle Società di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, sono garanzie indiscutibili per portare anche nella Regione Lazio il buongoverno del centrodestra”.

Il leader leghista Salvini, vicepremier, ministro delle Infrastrutture e Trasporti, afferma che Rocca, “dopo il malgoverno di sinistra, dal 13 febbraio porterà una nuova ondata di cambiamento in Regione Lazio assieme a tutto il centrodestra”.

La proposta del “partito unico” più repubblicano Usa che conservatore, come la ha rilanciata Berlusconi, resta sullo sfondo. “È lungimirante”, dice il coordinatore azzurro Antonio Tajani, vicepremier e ministro degli Esteri. Prima però ci sono gli appuntamenti di febbraio del Lazio e della Lombardia, con la ricandidatura del leghista Attilio Fontana. Un test per il centrodestra anche per gli equilibri interni alla coalizione. Pure in caso di vittoria.

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