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Caro diario, come fa Lilli Gruber a curare così bene la sua chioma? Va dal parrucchiere?…

Il “Diario della quarantena” a cura di Carla Falconi

Giorno numero 52.

Caro diario, la quarantena sta per finire, mancano pochi giorni alle prime riaperture, ma c’è una cosa che continuo a chiedermi sin dai primi giorni del mio isolamento domestico, quando, con tutti i negozi chiusi, erano venute meno quelle abitudini e quei servizi per la cura della persona, come andare dall’estetista e dal parrucchiere.

Vedendo ogni sera Lilli Gruber mi domandavo se il suo parrucchiere avesse una dispensa papale per poter continuare a curare la chioma della bella e algida conduttrice di Otto e mezzo o se la bella e algida conduttrice di Otto e mezzo, oltre alle sue indiscutibili doti di giornalista e anchorwoman, possedesse anche l’abilità di un coiffeur professionale nell’arte della messa in piega e della tinta.

Probabilmente la domanda non avrà risposta e forse questa è solo una domanda retorica, poco intelligente e anche poco rilevante rispetto all’immenso dramma che stiamo vivendo.

Tuttavia, il dubbio resta e riguarda anche altre colleghe e colleghi della Gruber che nell’ora più buia, per citare Giuseppe Conte che cita Winston Churchill, rischiavano di diffondere il contagio solo per farsi pettinare dal loro parrucchiere di fiducia.

E infatti, quando la gravità della situazione imponeva grandi sacrifici per tutti, quando proprio dalla tv arrivavano messaggi gonfi di solidarietà e patriottismo, affinché tutti restassimo a casa per fermare la catena del contagio, abbiamo creduto che il messaggio valesse davvero per tutti, anche per il parrucchiere di Lilli Gruber e quello dei suoi colleghi.

Abbiamo creduto che davanti al Virus, come davanti alla morte, fossimo tutti uguali. Almeno in questo, invece, noi abbiamo siamo stati più forti del Virus e siamo riusciti a sconfiggere la sua ineccepibile imparzialità.

E’ probabile, forse, che in qualche articolo del Dpcm “Chiudi Italia” ci fosse scritto che i parrucchieri per i volti della tv potevano lavorare anche durante la quarantena, anche solo per garantire una bella messa in piega a giornalisti e divi del piccolo schermo.

Tutti gli altri potranno riaprire solo dal primo giugno.

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