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Acciaio

Bruxelles picchia su Cina, Indonesia e Taiwan con dazi su acciaio inox

La Commissione di Bruxelles protegge il mercato europeo dell'acciaio inox con dazi su prodotti in arrivo da Indonesia, Cina e Taiwan 

La Commissione europea ha imposto dazi anti-dumping definitivi sulle importazioni di fogli e rotoli (coils), di acciai inossidabili e laminati a caldo in arrivo nel Vecchio Continente dall’Indonesia, dalla Cina e da Taiwan.

La mossa vuole preservare i produttori Ue situati principalmente in Belgio, Italia e Finlandia.

L’INTRODUZIONE DEI DAZI

La Commissione ha introdotto, si legge sulla Gazzetta Ufficiale dell’Europa, “un dazio antidumping definitivo sulle importazioni di prodotti laminati piani, di acciai inossidabili, anche arrotolati (compresi i prodotti tagliati su misura e in nastri stretti), semplicemente laminati a caldo, ad esclusione dei prodotti, non arrotolati, di larghezza uguale o superiore a 600 mm e di spessore superiore a 10 mm, attualmente classificati con i codici SA 7219 11, 7219 12, 7219 13, 7219 14, 7219 22, 7219 23, 7219 24, 7220 11 e 7220 12 e originari della Repubblica popolare cinese, di Taiwan e dell’Indonesia”.

L’IMPOSTA

In particolare, la Commissione ha introdotto un dazio del 17,3% sulle importazioni dall’Indonesia, fino al 19% sulle importazioni dalla Cina e fino al 7,5% per le importazioni da Taiwan.

L’INDAGINE

L’indagine è partita dopo una denuncia presentata il 28 giugno 2019 dalla European Steel Association (“Eurofer”) per conto di quattro produttori dell’Unione che rappresentano la totalità della produzione dell’Unione del prodotto oggetto dell’inchiesta, si legge nella Gazzetta.

DAZI PROVVISORI

A seguito delle prime verifiche, già l’8 aprile 2020, la Commissione ha istituito un dazio antidumping provvisorio sulle importazioni nell’Unione di prodotti SSHR originari dell’Indonesia, della Repubblica Popolare Cinese e di Taiwan mediante il regolamento di esecuzione (UE) 2020/508 della Commissione (“il regolamento provvisorio”).

56 MISURE TOTALI PER PROTEGGERE ACCIAIO

La nuova misura, scrive Il Sole 24 Ore, porta a 56 il numero totale di misure di difesa commerciale europee sull’acciaio. In questo modo l’Europa prova a tutelare quasi 200 mila posti di lavoro nell’industria siderurgica, inclusi 2.350 posti di lavoro che saranno protetti grazie alla decisione di oggi.

ALLO STUDIO DAZI SU CAVI IN FIBRA OTTICA

In questi giorni la Commissione europea ha anche avviato un’indagine per verificare modalità e termini delle importazioni di cavi in fibra ottica dalla Cina, utilizzati tra gli altri da Vodafone, Orange, Open Fiber, Retelit e Sirti.

Tutto ha preso avvio da una denuncia di Europacable, che ha presentato il reclamo alla Commissione Europea a nome dei produttori associati: Prysmian Group, Corning, Nexans, Acome, Tkf, Stl, Reka Cables, Italian Cable Company, Ofs, Hellenica Cables, Kabelwerk Rhenania, Leoni, Leviton, Sipd, Hexatronic, Skb, AmoKabel e Top Cable (qui i dettagli).

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