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Pegasus

Bond e l’algoritmo

La lettera dell’avvocato Antonio de Grazia Gentile direttore, l’algoritmo non è solo uno schema o procedimento sistematico di calcolo: applicato alle scienze sociali, diviene analisi e previsione del comportamento dell’essere umano. L’algoritmo classifica gli individui, tende a standardizzarli in una casella alfanumerica. E l’algoritmo sociale tende all’uguaglianza, al conformismo, a un comportamento imitativo e a…

Gentile direttore,

l’algoritmo non è solo uno schema o procedimento sistematico di calcolo: applicato alle scienze sociali, diviene analisi e previsione del comportamento dell’essere umano. L’algoritmo classifica gli individui, tende a standardizzarli in una casella alfanumerica. E l’algoritmo sociale tende all’uguaglianza, al conformismo, a un comportamento imitativo e a un linguaggio in cui non è prevista ribellione o irriverenza.

In un mondo omogeneizzato potrebbe esistere James Bond?

“Aveva deciso che in un pianeta sempre più piccolo la chiave del potere sarebbero state la velocità e la precisione nelle comunicazioni. Per lui conoscere la verità in anticipo sul proprio vicino, in pace o in guerra, era il presupposto di tutte le scelte corrette nella Storia e l’origine di tutte le grandi reputazioni”.

Non è Borges, è il sottovalutatissimo Ian Fleming, in Thunderball, 1961.

Bond sconvolge la razionalità dei piani della Spectre, in una frazione infinitesimale di secondo, con il guizzo dell’intuizione, e paralizza l’algoritmo dei criminali. Il primo film di 007, Licenza di Uccidere, nel 1962, con il carisma naturale di Sean Connery e le bellissime esotiche scene, ebbe un grande e inopinato successo. Ma Bond venne classificato come un fascista, non compatibile con il climax dell’epoca (gli hippies, Woodstock, il maggio francese, il ’68).

Le opere di Ian Fleming sono racconti lunghi, assai ben scritti, con ritmo e vivacità e le classiche bizzarrie anglosassoni del dandy, ahimè snobbate per lungo tempo dalla Letteratura. “Largo era un avventuriero, un predatore di greggi. Duecento anni prima sarebbe stato un pirata – non un pirata divertente, da libri di avventura, ma un Barbanera, il tagliagole sanguinario, che si apre la strada verso l’oro falciando la gente come l’erba”.

Così è, se vi pare.

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