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Ecco idee e programmi di Bjorn Hocke, leader Afd

Storia e pensiero di Bjorn Hocke, leader del partito di estrema destra Alternativa per la Germania (AfD) soddisfatto per i risultati nelle elezioni in Turingia e Sassonia. La scheda dell'Agi

Il partito nazionalista di destra Alternativa per la Germania (AfD) ha superato il 30 per cento dei consensi alle elezioni regionali in Germania: in Turingia – come ha spiegato Pierluigi Mennitti su Startmag – è diventato il partito più forte per la prima volta nella sua ancor giovane storia, ottenendo oltre il 32 per cento dei consensi; mentre in Sassonia, con il 30,6 per cento, tallona al secondo posto la Cdu, il partito cristiano-democratico guidato a lungo da Angela Merkel.

LA SCHEDA DELL’AGI

L’estrema destra tedesca ha la sua star ed è Bjorn Hocke, leader di Alternativa per la Germania (AfD) nel land della Turingia. Deve la sua celebrità alle provocazioni calcolate e a una strategia che ha portato l’intero gruppo su posizioni sempre più estreme.

Parte del discorso dell’AfD si concentra sul rifiuto dell’immigrazione e ora il partito sta cercando di sfruttare il recente attacco di Solingen in cui tre persone sono state pugnalate a morte da un richiedente asilo.

STORIA E PENSIERO DI BJORN HOCKE

“Hocke o Solingen”, si legge sui social network dell’AfD mentre si intensifica il dibattito sull’immigrazione.

Da quando è entrato in politica nel 2013, Hocke ha portato avanti una sorta di crociata contro i partiti e i media tradizionali – non rilascia quasi mai interviste – e talvolta i suoi discorsi pubblici rasentano il revisionismo storico. Evita anche i forum in cui deve confrontarsi con gli avversari.

Nato nell’aprile del 1972 a Lunen, dove i suoi nonni erano arrivati dopo essere stati deportati dalla Prussia orientale. Ha avuto un’infanzia segnata dalla nostalgia per la patria perduta.

Il padre era abbonato alla rivista ultraconservatrice “Junge Freiheit” e alla rivista “Der Bauernschaft”, più volte censurata a causa di posizioni apertamente antisemite.

Da studente – dopo il servizio militare ha studiato storia per andare a insegnare – si tenne relativamente lontano dalla politica e le sue prime dichiarazioni politiche furono lettere ai giornali quando era insegnante in un liceo.

In una di essi, del 2006, lamentava una presunta “dittatura dell’opinione”, in un’altra affermava che l’obiettivo dei bombardamenti di Dresda era stato solo quello di uccidere quanti più tedeschi possibile prima della fine della guerra, una posizione in linea con quella di revisionisti alla David Irving.

Nel 2008, trasferitosi con la famiglia a Bornhagen, in Turingia, entrò in contatto con il leader del Partito democratico tedesco (NPD), il noto neonazista Thorsten Heise. In seguito avrebbe affermato che il suo rapporto con Heise era superficiale e che era dovuto solo al fatto che i loro figli frequentavano la stessa scuola. L’Ufficio federale per la protezione della Costituzione (BfV) è tuttavia convinto che Hocke abbia scritto per le pubblicazioni gestite da Heise sotto lo pseudonimo di Landof Ladig.

L’INFLUENZA DI KUBISCHEK

Un altro attore chiave nel processo di politicizzazione e radicalizzazione di Hocke è stato un personaggio curioso chiamato Gotz Kubischek, proprietario della casa editrice Antaios dove diffonde letteratura di estrema destra. Kubitschek vedeva nell’AfD una buona piattaforma per la propria agenda politica euroscettica cui poi Hocke affiancò il rifiuto dell’immigrazione.

Quando il fondatore del partito, Bernd Lucke, propose di allontanare dal partito coloro che si avvicinavano a movimenti come i Patrioti europei contro l’islamizzazione dell’Occidente (Pegida) o il Movimento Identitario, Hocke rispose con la cosiddetta Dichiarazione di Erfurt, firmata anche dall’allora leader del partito in Sassonia Anhalt Andreè Poggeburg, il cui testo fu ideato dallo stesso Kubitschek.

Quella dichiarazione segnò l’inizio della fine per Lucke come leader del partito e un momento chiave nella radicalizzazione dell’AfD.

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