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Arnese

La piroetta di Tedros (Oms), Cassese arronza Anac, Biden ultrakeynesiano, pillole di Biot

Caso Biot-Russia tra feste, borbottii e sorprese. I numeri del piano Biden. Lo scudo a metà per i medici. La sortita di Tedros. E non solo. Fatti, nomi, numeri, curiosità e polemiche. I tweet di Michele Arnese, direttore di Start

 

IL PUNTO SULL’ITALIA

 

IL PUNTO SULLA FINLANDIA

 

OBIETTIVO BIOT

 

COSA DICE LA MOGLIE DI BIOT

COSA DICE L’EX CAPO DEL SISDE, MORI

LE LETTURE DI BIOT

Tutto su Walter Biot, il capitano di fregata arrestato per i segreti militari venduti alla Russia

 

 

LA LETTURA DI LIMES

 

LA MOSSA FESTOSA DI DRAGHI

LA NATO PLAUDE ALL’ITALIA CHE NON RUSSA

 

ALLA FARNESINA SI BORBOTTA?

 

LA SORPRESA RUSSA

 

I SERVIZI DI FORMICHE DI MESSA

 

OBBLIGHI GOVERNATIVI PER MEDICI E NON SOLO

 

SCUDETTO PER I MEDICI

 

LEGA LEGATA

 

BRUSAFERRO, COME E’ UMANO LEI…

 

STIME ECO-VACCINALI

 

LERCIO AL QUADRATO

 

LA PIROETTA DI TEDROS

 

DRAGHI CONFERMA TUTTI

 

I SUSSURRI DI DRAGHI AI GIORNALI

 

UNA FONTANA DI INDAGINI

 

CASSESE SFRUCULIA ANAC E CORTE DEI CONTI

 

NEW YORK SPINELLA

 

IL PIANO ULTRAKEYNESIANO DI BIDEN

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ESTRATTO DI UN ARTICOLO DI FEDERICO RAMPINI PER REPUBBLICA SUL PIANO BIDEN

La Fase Due di Biden ha un nome: Build Back Better, cioè ricostruire meglio, ricostruire un’economia adeguata alle sfide del futuro. Ma i2.250 miliardi in 10 anni sono solo una parte del progetto e per questo primo capitolo c’è un nome specifico: The American Jobs Plan. La scelta degli slogan riecheggia il nazionalismo di Donald Trump e infatti Biden è deciso a strappargli la rappresentanza delle classi lavoratrici, con un neo-nazionalismo di sinistra, senza mollare di un centimetro sul protezionismo verso la Cina.Ma la sfida con Pechino si vincenei fatti costruendo un’America più efficiente, più competitiva. Con laFase Uno, la manovra già varata per1.900 miliardi, Biden ha trasferito fondi agli individui e alle famiglie.Ora passa agli investimenti promessi in campagna elettorale. La lista è lunga. 650 miliardi per le infrastrutture “fisiche” tradizionali, spesso fatiscenti e inadeguate: strade e autostrade, porti e aeroporti, ferrovie.Altre centinaia di miliardi per la rete idrica, elettrica, il wi-fi ad alta velocità, le telecom 5G. Nei settori chiave della sfida cinese sulle tecnologie avanzate – semiconduttori, intelligenza artificiale, robotica, 5G, biotecnologie – ci saranno 300 miliardi.C’è anche un’indicazione sul finanziamento di questi piani, anche se le nuove tasse verranno scorporate in un disegno di legge successivo.Biden vuole una copertura con nuove tasse. Chiede al Congresso di rialzare il prelievo sugli utili societari dal 21% al 28% e la global minimum tax per i profitti esteri delle multinazionali dal 13% al 21%. Ha promesso che non ci saranno tasse aggiuntive su chi guadagna meno di 400.000dollari annui. Le maggiori tasse dovranno durare 15 anni, anche se il piano d’investimenti dovrebbe essere completato entro 8-10 anni.

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ESTRATTO DI UN ARTICOLO DI GIUSEPPE SARCINA PER IL CORRIERE DELLA SERA SUL PIANO BIDEN

Joe Biden lo ha voluto chiamare «The American Jobs plan», accostandolo al «New Deal» del 1933 di Franklin Delano Roosevelt o alla corsa nello Spazio. Insomma, «un piano epocale», con investimenti pubblici per 2,2 miliardi di dollari, spalmati, in media, su otto anni. Obiettivi: «creare milioni di posti di lavoro ben pagati; ricostruire le infrastrutture del Paese; riposizionare gli Stati Uniti nella competizione con la Cina».

Biden lo ha presentato ieri, con un discorso a Pittsburgh, in Pennsylvania: «Dobbiamo fare presto. l’America è il Paese più ricco del mondo, ma solo il tredicesimo per dotazione infrastrutturale». Quattro i grandi capitoli di investimenti. Primo: i trasporti. Strade, ponti, ferrovie; ma anche la creazione di una rete di 500 mila stazioni di ricarica per l’auto elettrica. Secondo: le reti delle utilities, cioè le condotte obsolete dell’acqua; elettricità; la banda larga di Internet; progetti per rinnovare circa due milioni di case, oltre a scuole e ospedali. Terzo: modernizzazione delle strutture di cura per gli anziani, i disabili, le persone più svantaggiate. Quarto: almeno 180 miliardi per la ricerca e lo sviluppo tecnologico per «tenere il passo con la Cina» e «conquistare la leadership mondiale nelle scienze ambientali e nell’innovazione». Operazioni da condurre dentro un paradigma che ricorda «l’America First» trumpiano: «Dobbiamo creare una catena di valore nazionale che va dall’industria al consumatore».

C’è, però, una domanda chiave: dove trovare le risorse? Il debito pubblico è già al 129% del prodotto interno lordo. Il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, sostiene che in questa fase il governo non si debba preoccupare del debito. Le urgenze sono altre. Tuttavia Janet Yellen, segretario al Tesoro, ha convinto Biden a non confidare sugli automatismi del ciclo economico: iniezione di spesa pubblica(o taglio delle tasse), ripartenza della crescita e, quindi, delle entrate fiscali. Ecco allora che la manovra prevede l’incremento delle imposte per i redditi delle persone fisiche superiori a 400 mila dollari e, soprattutto, l’aumento delle imposte sugli utili di impresa. Questi due provvedimenti dovrebbero generare oltre 2.000 miliardi di gettito nei prossimi 15 anni.

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ESTRATTO DI UN ARTICOLO DI MARCO VALSANIA PER IL SOLE 24 ORE SUL PIANO BIDEN

a Casa Bianca l’ha chiamato, con ingannevole semplicità, American Jobs Plan. Ma il paragone, per impatto, vuol essere in realtà con grandi momenti di svolta, con il New Deal di Roosevelt o la Great Society di Lyndon Johnson. Il disegno di Joe Biden per il rilancio delle infrastrutture americane – che ha l’ambizione di combattere piaghe economiche e sociali e proiettare il Paese nel futuro – è stato svelato ieri, nelle sale di un popolare centro di training del sindacato dei carpentieri a Pittsburgh. Il sipario è stato sollevato sulla prima, cruciale fase: la spesa di duemila dei forse quattromila miliardi che in tutto intende mobilitare, riassunta nel discorso del presidente e in 25 pagine rilasciate dall’amministrazione dense di interventi su frontiere vecchie e nuove. Sui trasporti come sull’eliminazione del piombo dagli acquedotti. Sul rafforzamento dell’autostrada elettronica, la banda larga per l’accesso a Internet. E su produzione e distribuzione di elettricità sempre più pulita. Ancora, su ingenti investimenti in ricerca e sviluppo, nell’innovazione industriale a cominciare dai semiconduttori.

Il forte costo del progetto rimanda fin da subito a storici predecessori: la spesa da duemila miliardi è prevista in otto anni. Tale che per finanziarla richiederà invece ben 15 anni di aumenti delle tasse sulle imprese, in particolare un incremento dell’aliquota dal 21% attuale al 28%, anche se inferiore al 35% dell’era pre-Trump. Saranno alzate anche le imposte sugli utili aziendali generati all’estero: la minimum tax viene raddoppiata al 21% e applicata sugli utili generati in ciascun Paese straniero per evitare ricorsi a paradisi fiscali.

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ESTRATTO DI UN ARTICOLO DE LA STAMPA SU MEDICI E SCUDO:

Chi non si vaccina viene punito, chi vaccina viene sollevato dalla responsabilità penale se «l’uso del vaccino è conforme alle indicazioni contenute nel provvedimento di autorizzazione all’immissione in commercio e alle circolari pubblicate sul sito del Ministero della salute». Quindi, per medici, infermieri o farmacisti è «esclusa la punibilità» per i reati di omicidio colposo e lesioni personali colpose, verificatisi dopo l’iniezione. Questo non vuol dire, però, che non verranno iscritti nel registro degli indagati in un’eventuale inchiesta sulle procedure, con la conseguente necessità di trovarsi un avvocato. Anche per questo i medici si dicono delusi dallo scudo penale. «Lo chiamerei piuttosto scudetto e non certo di serie A», ironizza Carlo Palermo, segretario nazionale dell’Anaao, il più grande sindacato dei camici bianchi ospedalieri. «I sanitari sono tutelati rispetto a imperizia e negligenza – spiega – che nel caso di una semplice vaccinazione sono eventi più che rari». Quello che i medici volevano e non hanno ottenuto è lo scudo rispetto ai procedimenti giudiziari conseguenti alla somministrazione delle terapie anti-Covid. «Avevamo chiesto al governo di tenere in debito conto le difficoltà che i professionisti sanitari hanno affrontato e stanno affrontando nel combattere una malattia sconosciuta, per la quale le evidenze scientifiche sono in continuo divenire», lamenta il presidente della Federazione degli ordini medici, Filippo Anelli. Oggi, in effetti, ne sappiamo di più, ma per mesi i medici hanno utilizzato farmaci come la clorochina o gli anti-citochinici rivelatisi poi inefficaci, ma non privi di effetti collaterali. E, allora come oggi, si continua a ricorrere a farmaci «off label», ossia autorizzati per una patologia ma usati per altro, come nel caso dell’antivirale Remdesivir, pensato per combattere Ebola e somministrato, anche con successo, contro il Covid. Il ministro della Salute, Roberto Speranza, tende la mano ai medici: «C’è l’impegno del governo a lavorare, in sede di conversione del decreto, a una protezione legale per il personale sanitario che vada oltre la semplice norma sulle vaccinazioni»

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