Vantatosi di avere “inventato già dieci anni fa il campo largo”, dove ora egli vorrebbe vedere insieme elettoralmente tutte le opposizioni al governo di Giorgia Meloni, dal Pd alle 5 Stelle, dalla sinistra di Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni a Carlo Calenda, da +Europa di Emma Bonino a Matteo Renzi, già inutilmente combinatisi nelle elezioni europee di giugno, il loquacissimo Goffredo Bettini l’ha messa di recente addirittura sul piano dell’amore, o quasi. Egli ha teorizzato “non una somma di partiti, piuttosto un sentimento”.
Dev’esserci rimasto male, poverino, nel leggere ieri su Repubblica i risultati di un sondaggio affidato sul campo largo, appunto, all’Istituto di ricerca diretto da Antonio Noto. Un sondaggio che deve avere sorpreso lo stesso giornale committente per averlo relegato a pagina nove con un richiamo in prima che diceva: “Pd e 5 Stelle: elettori scettici sull’apertura a Renzi e Calenda”. Soltanto scettici? E vi sembra comunque poco per un’alleanza o combinazione elettorale che dovrebbe contendere il governo al centrodestra a trazione meloniana, cioè al destra-centro che Silvio Berlusconi fece in tempo a vedere realizzato prima di morire l’anno scorso?
Dal sondaggio di Antonio Noto è risultato che degli elettori del Pd il 76 per cento è favorevole all’alleanza col Pd e il 24 no, il 79 per cento a favore dell’alleanza con verdi e sinistra e il 21 no, il 76 per cento a favore dell’alleanza con la Bonino e il 24 no, il 43 per cento a favore dell’alleanza con Calenda e il 57 per cento no, il 29 per cento a favore dell’alleanza con Renzi e il 71 no.
Degli elettori pentastellati, già in crisi per conto loro a causa dei rapporti personali fra Beppe Grillo e Giuseppe Conte, il 60 per cento è favorevole ad un’alleanza col Pd e il 40 contrario, il 54 per cento a favore dell’alleanza con verdi e sinistra, secondo lo schema in corso di sperimentazione nell’Europarlamento, e il 46 per cento contrario, il 43 per cento a favore dell’alleanza con la Bonino e il 57 per cento contrario, il 20 per cento a favore dell’alleanza con Calenda e l’80 per cento contro, il 19 a favore della compagnia con Renzi e l’81 contro.
Degli elettori della sinistra radicale di verdi e rossi, cresciuti a sorpresa nelle votazioni europee di giugno, il 67 per cento è soddisfatto dei rapporti col Pd e il 33 no, il 69 per cento soddisfatto della compagnia dei grillini e il 31 no, il 73 per cento di una compagnia della Bonino e il 27 contrario, il 26 per cento favorevole a un eventuale rapporto con Calenda e il 74 contrario, il 13 per cento disposto a sopportare Renzi e l’87 per cento no.
Quanto a sentimenti, caro Bettini, senza approfondire quelli di chi si è lasciato attrarre dal terzo polo nel rinnovo delle Camere due anni fa, gli elettorati sono messi male, mi pare, sulla strada di un incontro, o di un “sentimento”. Auguri lo stesso, comunque, per il campo assai presuntivamente largo, a questo punto.