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Copasir Difesa Europea

Bertinotti, Boldrini, Onida e Violante: Copasir a Fratelli d’Italia

Dopo i presidenti emeriti della Corte costituzionale, Onida e Baldassarre, anche ex presidenti della Camera (Bertinotti, Pivetti, Fini e Boldrini) dicono che la presidenza del Copasir spetta all'opposizione, dunque a Fratelli d'Italia, mentre ora c'è il leghista Volpi ("è un soldato", ha detto La Russa a Report, che ipotizza: non si dimette perché così vuole Salvini)

Copasir, ex presidenti Camera: la presidenza del Comitato parlamentare di controllo dei Servizi segreti spetta alla minoranza perché è una garanzia costituzionale.

Si infittiscono le voci istituzionali di peso affinché la presidenza del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica vada all’opposizione, e dunque a Fratelli d’Italia, mentre ora è appannaggio di un esponente della Lega, Raffaele Volpi.

Dopo l’appello firmato dai presidenti emeriti della Corte costituzionale, Valerio Onida e Antonio Baldassarre, agli attuali vertici di Camera e Senato (che in sostanza se ne sono lavati le mani rimandando all’autonomia del Comitato decidere sulla presidenza nonostante la legge preveda espressamente che il Copasir sia presieduto da un esponente della maggioranza, hanno notato costituzionali, giuristi e politologi), ora è la volta degli ex presidenti di Montecitorio a prendere posizione.

“La Presidenza del Copasir spetta alla opposizione quale garanzia costituzionale, in una democrazia fondata sull’equilibrio dei poteri e sul rispetto dei diritti della minoranza”, è quello che affermano gli ex presidenti della Camera Fausto Bertinotti, Irene Pivetti, Gianfranco Fini e Laura Boldrini, in una nota congiunta presentata nel corso della conferenza stampa organizzata stamane in Sala Nassyria al Senato, dai promotori della lettera-appello sottoscritta da quasi 60 costituzionalisti che sollecitano i presidenti di Camera e Senato, Fico e Casellati a “ripristinare la legalità costituzionale” nella Comitato parlamentare per la Sicurezza della Repubblica.

Tutte le anomalie dell’attuale vertice Copasir. Parola (anche) di Luciano Violante

Gli ex presidenti di Montecitorio rilevano come ci sia “una considerazione che si impone su tutte ed è una considerazione elementare. Elementare perché interna allo spirito della Costituzione, interna a ciò che regola l’attività parlamentare ed orientata da una ordinaria manifestazione di buon senso. Ci sono ruoli nel Parlamento della Repubblica che devono essere interpretati dalle opposizioni, che è la condizione necessaria perché il Parlamento possa esercitare un controllo sulle attività del Governo. In questa condizione, poi, tale considerazione è ulteriormente accentuata dal fatto che il Governo oggi dispone di una maggioranza larghissima, il che rende ancora più acuta l’esigenza che una funzione di controllo venga esercitata da un rappresentante dell’opposizione”.

“Si può aggiungere anche una ragione contingente. Le vicende che hanno riguardato e riguardano il Copasir sono tali da richiedere un sovrappiù di attenzione. Di attenzione, di indagine e di conoscenza. E queste funzioni sono necessariamente attribuibili in primo luogo ad un ruolo di controllo e di opposizione proseguono Bertinotti, Boldrini, Fico e Pivetti – nel Parlamento italiano Per tutte queste ragioni e altre che se ne potrebbero aggiungere, non vediamo come si possa discutere una questione che ha una soluzione semplice, con l’affidamento della Presidenza del Copasir ad un rappresentante dell’opposizione, ripristinando così un elemento fondamentale della fisiologia parlamentare”.

Ieri è poi emerso un aspetto politicamente significativo. In una intervista a Report l’esponente di Fratelli d’Italia, Ignazio La Russa, ha detto – a proposito della vicenda del Copasir – che Volpi (che peraltro nel centrodestra si attendevano dovesse essere nominato sottosegretario, come avrebbero detto i vertici parlamentari del Carroccio a La Russa) non si dimette dal Copasir perché “è un soldato”. Come dire – ha ipotizzato Report – che Volpi non lascia la presidenza del Comitato per volontà di Salvini.

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