Come ampiamente atteso dal mercato, la Bce ha deciso di terminare il Quantitative Easing e di confermare l’attuale livello dei tassi d’interesse almeno fino all’estate 2019.
GLI EFFETTI SUI TITOLI IN SCADENZA
L’elemento di novità del comunicato è il riferimento al reinvestimento dei titoli in scadenza (ca. 200 Mld€ nel 2019) che rimarrà in auge per un esteso periodo di tempo e successivamente il primo rialzo dei tassi d’interesse.
ECCO L’IMPATTO PER BTP E BUND
I reinvestimenti verranno fatti in titoli appartenenti alla stessa giurisdizione di quelli scaduti, ma gradualmente nel tempo (nel corso dell’intero anno e non più nei tre mesi successivi) in maniera tale da allineare il portafoglio alle nuove Capital Key (meno BTP, più Bund). Verranno lasciati scadere i covered bond con la struttura “conditional pass-through” ovvero quelli sui quali l’emittente può posticipare la scadenza.
(L’APPROFONDIMENTO DI START SU CAPITAL KEY)
I RISCHI PER L’ECONOMIA
Draghi, dopo aver affermato che i rischi per l’economia sono bilanciati ma si stanno muovendo al ribasso, ha fornito la revisione trimestrale delle stime su inflazione e PIL effettuando, come si evince dalla tabella sotto riportata, un ritocco al ribasso dai precedenti valori.
Durante la conferenza stampa Draghi, riferendosi alle TLTRO, ha poi affermato che “continueranno a rifletterci”-
Tasso di cambio EUR/USD