Attentato a Donald Trump, alcune rapide considerazioni.
- Thomas Matthew Crooks, ventenne della Pennsylvania, voleva uccidere. È davvero improbabile che una dinamica del genere (una pallottola che colpisce l’orecchio e che può essere letale, se spostata di un centimetro) sia frutto una messinscena.
- A maggior ragione perché Trump era già in vantaggio su un Biden ormai incapace persino di distinguere Zelenski da Putin: non aveva dunque alcun bisogno di un colpo del genere.
- Siamo sempre molto moderati nel giudicare la società americana. Forse perché vogliamo troppo bene all’America. Ma guardiamo i fatti. Record nella vendita di armi. Record nelle sparatorie di massa. Record di polarizzazione e delegittimazzione politica. L’assalto al Congresso dei trumpiani il 6 gennaio 2021 contro la vittoria di Biden. C’è poi l’accettazione sempre più alta della violenza come elemento della politica, “se serve per salvare il Paese”: si dichiarava d’accordo con questa affermazione un americano su quattro (23%) a ottobre 2023. Il 33% tra i Repubblicani. Nel 2021 era solo il 13 a essere d’accordo.
- Ci metterei anche la recente sentenza della Corte Suprema, che permette di trasformare i fucili automatici in vere e proprie armi da guerra: le armi che circolano in America non possono avere, secondo il massimo organo di giustizia del Paese, limiti alla loro potenza di fuoco. Il contesto in cui ci troviamo è questo.
- L’attentato gioca politicamente a favore di Trump. La sua lucida reazione istintiva, il pugno chiuso, il ghigno determinato, sono uno schiaffo al suo rivale, il presidente uscente di cui la metà dei sostenitori chiede il ritiro perché affetto da demenza senile. Dopo la sentenza della Corte Suprema che rinvia ancora il processo sull’assalto al Congresso, e gli dà carta bianca sui suoi atti da presidente, Trump arriva da favorito all’ultimo tratto di campagna elettorale.
- Nonostante questo, agli americani piacerebbe che i candidati fossero altri. Tutti lo dicono: la minestra riscaldata del 2020 non solo è indigesta, ma spaventa. La maggioranza pensa che dopo le elezioni ci saranno nuove violenze. Trump ha promesso che regolerà i conti con chiunque lo ha ostacolato in questi quattro anni, a cominciare dall’FBI.
- I Democratici hanno il problema di Biden, già un bel casino, ma dovranno anche in ogni caso ricalibrare la loro campagna per vedersela col miracolato rivale. Intanto, alcuni trumpiani già accusano Biden di essere il “mandante morale” dell’attentato.
- Non si conosce il movente dell’attentatore, che è stato ucciso dagli uomini del Secret Service, l’organismo che si occupa della sicurezza dei presidenti. L’USSS è al centro delle polemiche e Elon Musk, il padrone di X ormai riappacificato con Trump, ha chiesto le dimissioni dei suoi vertici.
- Vestito in mimetica, Crooks, registrato come elettore Repubblicano, ha sparato dal tetto di un edificio a 150 metri di distanza. 150 metri è la distanza da cui si esercitano al tiro di precisione le reclute dell’esercito americano. L’attentatore ha usato un fucile semi-automatico AR-15, versione civile del fucile M-16 utilizzato sempre dalle reclute dell’esercito. Ha ucciso uno spettatore del comizio di Trump, ferendone gravemente altri due.
- Negli ultimi anni, non sono mancati episodi simili. Nel 2011, la deputata dell’Arizona Gabby Gifford fu ferita gravemente da un tiratore condannato poi all’ergastolo. Nel 2017 era successo a Steve Scalise, n.2 del partito Repubblicano, sempre ferito; in questo caso il movente politico dell’attentatore (ucciso dalla polizia) era più chiaro. Nel 2022 il marito dell’allora Presidente della Camera, la dem Nancy Pelosi, era stato selvaggiamente assalito a colpi di martello a casa sua. Molti Repubblicani, allora, dissero che lei se l’era cercata.