skip to Main Content

Zelensky Aiuti Militari

Tutti gli aiuti militari garantiti a Zelensky da Italia, Germania, Francia e Gran Bretagna

Il presidente ucraino Zelensky si è assicurato nuove promesse di aiuti militari durante le visite in Italia, Germania e Francia per aumentare le scorte di armi in vista di una controffensiva ampiamente attesa contro la Russia. Tutti i dettagli

Tour europeo a più tappe per il leader ucraino Zelensky che ha strappato nuove promesse di aiuti militari.

Dopo mesi di stallo, l’Ucraina si sta preparando a una controffensiva contro le forze di occupazione russe e sta rafforzando l’assistenza militare.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha visitato Roma sabato 13 maggio per ringraziare l’Italia per il suo sostegno e incontrare il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e Papa Francesco in Vaticano, mentre la Germania ha annunciato un pacchetto di aiuti militari da 2,7 miliardi di euro.

Considerata in precedenza reticente sulla fornitura di armi, la Germania è diventata il secondo maggior contributore di assistenza militare all’Ucraina dopo gli Stati Uniti, osserva Afp.

Domenica sera Zelensky ha cenato con il presidente francese Emmanuel Macron all’Eliseo e ha tenuto discussioni che includevano la costruzione dell’arsenale ucraino.

Durante la sua ultima tappa in un tour degli alleati europei, oggi il presidente ucraino è arrivato a Londra e il governo Sunak ha annunciato che avrebbe inviato droni d’attacco a lungo raggio.

Secondo Le Monde, gli alleati occidentali hanno consegnato armi sempre più potenti all’Ucraina. Ma da Roma, a parte la promessa messa per iscritto di continuare “a sostenere politicamente, finanziariamente, umanitariamente e militarmente l’Ucraina per tutto il tempo necessario” non è emersa nessuna novità su nuovi forniture di armi a Kiev.

Tutti i dettagli.

I DRONI A LUNGO RAGGIO FORNITI DALLA GRAN BRETAGNA

Londra invierà a Kiev centinaia di nuovi droni d’attacco a lungo raggio con una portata di oltre 200 km in Ucraina. È quanto ha dichiarato il governo britannico dopo che il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è arrivato a Londra per un incontro con il primo ministro Rishi Sunak. Il primo ministro britannico ha confermato la fornitura di centinaia di missili di difesa aerea e altri sistemi aerei senza pilota, tra cui centinaia di droni d’attacco non specificati con una portata di oltre 200 km, un sistema d’arma che non è noto per essere in uso con l’esercito britannico, riferisce il Financial Times.

La promessa di ulteriori armi sia per scopi difensivi che offensivi è arrivata dopo che il Regno Unito ha annunciato la scorsa settimana di aver fornito all’Ucraina armi di supporto Storm Shadow, il primo missile da crociera a lungo raggio nell’arsenale di Kiev. Downing Street ha detto che le armi extra sarebbero state fornite nei “prossimi mesi”.

GLI AIUTI MILITARI PROMESSI A ZELENSKY DALLA FRANCIA

In occasione della visita di Zelensky in Francia, Parigi ha promesso all’Ucraina più carri armati leggeri, auto blindate.

Nella dichiarazione congiunta siglata dal presidente francese Emmanuel Macron e dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky, si legge che “Nelle prossime settimane, la Francia addestrerà ed equipaggerà diversi battaglioni con decine di veicoli corazzati e carri armati leggeri tra cui AMX-10RC”. I due leader anche chiesto nuove sanzioni contro la Russia per l’invasione dell’Ucraina.

Lunedì la Francia ha annunciato dozzine di carri armati leggeri e veicoli corazzati per diversi battaglioni dell’esercito ucraino, insieme all’addestramento per i soldati che li utilizzano. Tuttavia, Macron ha esitato a inviare aerei da combattimento tanto ambiti, puntualizza la stampa francese.

IL PRIMO VIAGGIO IN GERMANIA DALL’INVASIONE RUSSA

Durante il suo primo viaggio in Germania dall’invasione della Russia nel febbraio 2022, Zelensky ha tenuto colloqui separati con il cancelliere Olaf Scholz e il presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier, definendo la Germania un “vero amico e alleato affidabile” dell’Ucraina

Una volta accusata di essere troppo accomodante nei confronti del presidente russo Vladimir Putin, Berlino ha dimostrato il suo chiaro sostegno a Kiev durante il fine settimana.

“Ti sosterremo per tutto il tempo necessario”, ha assicurato Scholz a Zelensky domenica.

IL PIÙ GRANDE PACCHETTO DI AIUTI MILITARE DI BERLINO DALL’INVASIONE RUSSA

E dalle parole la Germania è passata ai fatti: dopo aver deciso di inviare i carri armati Leopard 2 in Ucraina lo scorso gennaio, sabato Berlino ha annunciato che fornirà a Kiev armi aggiuntive per un valore di 2,7 miliardi di euro.

Si tratta del più grande pacchetto di aiuti militari tedesco, inclusi sistemi antimissile, 30 carri armati Leopard 1 aggiuntivi, più di 100 veicoli corazzati da combattimento e più di 200 droni di sorveglianza. Parallelamente, sabato il colosso tedesco della difesa Rheinmetall ha annunciato che costruirà una fabbrica per riparare e riparare carri armati in Ucraina in una joint venture con il gruppo di difesa statale Ukroboronprom.

In un post su Twitter, Zelensky ha definito l’accordo “il più grande pacchetto di aiuti militari dall’inizio dell’invasione russa su vasta scala” e ha affermato che l’equipaggiamento tedesco “sta salvando vite ucraine e avvicinandoci alla vittoria”.

E DALL’ITALIA?

Ma prima di atterrare in Germania, Zelensky ha incontrato il primo ministro italiano Giorgia Meloni, che ha promesso pieno sostegno militare e finanziario all’Ucraina e ha ribadito il sostegno alla sua candidatura all’adesione all’Ue.

Zelensky, che era in visita a Roma per la prima volta dall’inizio della guerra, ha parlato anche con papa Francesco in Vaticano per 40 minuti. Una dichiarazione vaticana afferma che nei loro colloqui privati, Zelensky e il papa hanno discusso di “gesti di umanità”, che una fonte vaticana ha affermato essere un riferimento alla disponibilità del Vaticano ad aiutare con il rimpatrio dei bambini ucraini.

Durante l’incontro con la stampa italiana, Zelensky ha anche detto di aver chiesto al papa di “aderire” al piano di pace in 10 punti di Kiev. E a proposito dell’aiuto militare fornito dall’Italia, il leader ucraino ha dichiarato: “Senza i vostri Samp-T, gli armamenti e le sanzioni contro Mosca che avete sostenuto avremmo avuto molti più morti”.

Lo scorso 21 febbraio infatti, durante la conferenza stampa congiunta con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky a Kiev, il presidente del Consiglio Giorgia Meloni aveva confermato che l’Italia ha lavorato insieme alla Francia per “mettere insieme le nostre tecnologie con grande velocità su un sistema importante che è il Samp-T” e fornirlo all’Ucraina, oltre ai sistemi Skyguard e Spike.

LA DICHIARAZIONE CONGIUNTA

E in occasione dell’incontro tra Meloni e Zelensky a Palazzo Chigi, i due leader hanno siglato una dichiarazione congiunta in cui si legge che “la Repubblica Italiana continuerà a sostenere politicamente, finanziariamente, umanitariamente e militarmente l’Ucraina per tutto il tempo necessario – individualmente e attraverso la cooperazione internazionale all’interno dell’Unione Europea, della Nato, delle Nazioni Unite e in altri formati”.

LA DIFFERENZA DI CONTRIBUTO TRA GERMANIA E ITALIA

“L’Italia ha contribuito con circa 1 miliardo di euro in assistenza militare e umanitaria all’Ucraina dall’inizio del conflitto, compresi i sistemi di difesa aerea Samp-T” ha rilevato il Financial Times.

Cifra a prima vista importante, ma relativa se messa a confronto con il contributo sostenuto dalla Germania. Secondo il ministero della Difesa tedesco, Berlino ha fornito 4,2 miliardi di euro di aiuti militari dal 2022. “Anche escludendo quest’ultimo pacchetto di forniture, nel lasso di tempo che va dal 22 febbraio 2022 al febbraio 2023, la Germania ha impegnato lo 0,21% del Pil in aiuti bilaterali all’Ucraina e lo 0,3% in sostegno ai rifugiati, mentre l’Italia, nello stesso arco temporale, ha devoluto lo 0,06% del Pil in aiuti bilaterali e lo 0,07% del Pil in aiuti ai rifugiati, riporta il database sul tracciamento degli aiuti all’Ucraina dell’istituto economico IfW di Kiev”, ha osservato nel fine settimana La Stampa.

I NOSTRI ARSENALI SVUOTATI

Nella dichiarazione congiunta Italia-Ucraina siglata il 13 maggio, si legge anche che “La Repubblica Italiana  ha dato un solido contributo militare all’Ucraina, che continuerà tenendo costantemente conto delle esigenze più urgenti e immediate dell’Ucraina per rafforzare le sue capacità di difesa”.

Ma al momento non sembrano esserci nuovi impegni dal governo Meloni per nuovi armamenti a Kiev.

“I nostri depositi sono ormai completamente svuotati, dovremo procurarci noi armi fra poco” notava Gian Micalessin, inviato del Giornale al programma Omnibus, di La7. “È il grosso per l’Italia in questo momento: abbiamo sempre sottovalutato il problema del riarmo e degli armamenti, abbiamo dato all’Ucraina qualcosa che dovremo ricomprarci. In caso di attacco di guerra imprevista abbiamo un’autonomia di 48 ore per quanto riguarda i nostri armamenti”.

LA RICHIESTA UCRAINA PER I JET

Infine, come ricorda il New York Times, Il governo ucraino ha ripetutamente sollecitato i suoi alleati a fornire aerei da combattimento, ieri Zelensky ha dichiarato ai giornalisti che nelle sue recenti visite nelle capitali europee aveva spinto per creare una “coalizione di aerei da combattimento”.

Zelensky ha detto che avrebbe esortato Scholz a sostenere la richiesta dell’Ucraina di aerei da combattimento, anche se non ha specificato se stava cercando aerei direttamente dalla Germania. Ma Scholz ha evitato qualsiasi risposta diretta a quel messaggio, indicando invece le armi che la Germania aveva già fornito e promesso anche nell’ultimo pacchetto. “Questo è ciò su cui noi tedeschi ci stiamo concentrando ora”, ha precisato il cancelliere tedesco.

Oggi, secondo il Ft, il leader ucraino ha rinnovato la sua richiesta di aerei da combattimento di costruzione occidentale e ha affermato di voler creare una “coalizione di jet” tra i paesi alleati perché “non possiamo controllare il cielo”.

Back To Top