Gli accordi tra Stati Uniti e Arabia Saudita rappresentano un nodo cruciale nelle dinamiche geopolitiche attuali, influenzando le relazioni con Cina e Israele e ristrutturando gli equilibri di potere nel Medio Oriente. Ma vediamo di entrare nel dettaglio.
GLI STATI UNITI TRA ARABIA SAUDITA E CINA
Uno degli obiettivi principali degli Stati Uniti è limitare l’influenza cinese in Medio Oriente. La Cina ha incrementato la sua presenza economica e diplomatica nella regione, stabilendo legami significativi con diversi stati del Golfo, inclusa l’Arabia Saudita. Attraverso l’accordo di difesa militare con Riyad, Washington spera di ridurre la dipendenza saudita dalle tecnologie e dagli investimenti cinesi. Gli Stati Uniti mirano a garantire che i sauditi continuino a vendere petrolio in dollari piuttosto che in yuan, mantenendo così il dominio del petrodollaro.
LA NORMALIZZAZIONE CON ISRAELE
Il secondo luogo la normalizzazione delle relazioni tra Arabia Saudita e Israele è una componente vitale dell’accordo. Israele rappresenta un alleato strategico per gli Stati Uniti nella regione, e una normalizzazione formale tra Riyad e Tel Aviv rafforzerebbe questo asse, creando un blocco regionale contro l’influenza iraniana. Tuttavia, la resistenza interna in Israele verso concessioni significative ai palestinesi rimane un ostacolo significativo.
Gli Stati Uniti stanno usando l’accordo con l’Arabia Saudita come leva per spingere il governo israeliano a considerare un percorso credibile verso una soluzione a due stati o almeno verso un riconoscimento simbolico dello Stato palestinese.
LE IMPLICAZIONI PER L’IRAN
In terzo luogo questo accordo rafforza la posizione dell’Arabia Saudita come potenza regionale, dandole un ruolo centrale nei piani di sicurezza statunitensi. Questa mossa ha anche implicazioni per le relazioni con l’Iran, che vede l’incremento della cooperazione militare USA-Saudita come una minaccia diretta. Inoltre, il rafforzamento dell’alleanza USA-Saudita può fungere da deterrente contro le ambizioni iraniane nella regione, complicando i piani di Teheran di espandere la sua influenza attraverso le sue reti di milizie e alleati.
LE QUESTIONI MILITARI
In quarto luogo un elemento critico dell’accordo è la possibilità di sovraestensione delle capacità militari statunitensi. Con impegni già presenti in diverse parti del mondo, l’aggiunta di un’ulteriore garanzia di difesa per l’Arabia Saudita potrebbe diluire le risorse e l’attenzione degli Stati Uniti, soprattutto se consideriamo la crescente competizione con la Cina nel Pacifico e le tensioni con la Russia in Europa. Questo rischia di compromettere l’efficacia degli interventi militari statunitensi in caso di crisi multiple.
I DIRITTI UMANI
In quinto luogo l’accordo con l’Arabia Saudita solleva anche questioni riguardo ai diritti umani. L’amministrazione Biden ha dovuto fare i conti con le critiche interne riguardanti le violazioni dei diritti umani da parte del regime saudita, compreso l’omicidio del giornalista Jamal Khashoggi. La necessità di bilanciare gli interessi strategici con le pressioni interne rappresenta una sfida significativa per Washington. Inoltre, senza una chiara garanzia di adesione ai valori democratici e ai diritti umani, l’accordo potrebbe erodere la credibilità morale degli Stati Uniti sulla scena internazionale.
ATTRAVERSO L’ARABIA SAUDITA, L’AMERICA VUOLE MANTENERE L’INFLUENZA SUL MEDIORIENTE
Gli accordi tra Stati Uniti e Arabia Saudita sono un tentativo strategico di Washington di mantenere la propria influenza in Medio Oriente, contenere l’espansione cinese e rafforzare la coalizione anti-iraniana. Tuttavia, gli ostacoli interni ed esterni, compresi i rischi di sovraestensione e le questioni relative ai diritti umani, complicano la piena realizzazione di questi obiettivi. La gestione equilibrata di questi accordi sarà cruciale per il mantenimento della stabilità e della sicurezza nella regione.