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Twitter volerà via dall’Europa?

La Francia dichiara guerra a Twitter per il suo scarso impegno nella lotta alla disinformazione. Ma Elon Musk non sembra interessato e l’abbandono dell’Europa (o il suo bando dal continente) si fa sempre più reale. Fatti, numeri e polemiche.

 

La notizia da parte di Twitter di abbandonare il Codice di condotta sulla disinformazione dell’Unione europea non è stata presa bene Oltralpe. Dopo l’ammonimento del commissario europeo per il Mercato interno, Thierry Breton, il governo francese è arrivato a minacciare di bandire Twitter dall’Europa.

FUORI DALL’EUROPA

“Se Twitter non rispetterà le nostre regole, sarà bandito dall’Unione europea in caso di recidiva”. A dirlo ieri è stato il ministro alla Transizione digitale e alle telecomunicazioni Jean-Noël Barrot, che oggi, intervenendo su France Info TV, ha nuovamente ribadito la posizione della Francia.

“Quando si tratta di combattere la disinformazione, Twitter si trova su un terreno scivoloso. Dal 25 agosto prossimo – ha detto Barrot -, si applicheranno le regole che la Francia ha fatto adottare in Europa e Twitter dovrà adeguarsi e lottare attivamente contro la disinformazione, altrimenti Twitter non sarà il benvenuto in Europa”.

Lo stesso messaggio era arrivato lo scorso dicembre anche da Breton.

QUANTO CI PERDE TWITTER

Nonostante l’Europa non rappresenti il mercato più significativo di Twitter, il ministro ha ricordato che se il social non dovesse rispettare il Digital Services Act (Dsa), il nuovo regolamento europeo sui servizi digitali che entrerà appunto in vigore alla fine di agosto, potrebbe ricevere una multa salata.

“Se Twitter non combatterà attivamente la disinformazione – ha proseguito Barrot -, la Commissione europea gli potrà imporre sanzioni fino al 6% del fatturato mondiale, ovvero circa 300 milioni di euro. E in caso di recidiva potrebbe essere bandito dall’Unione europea”.

Il danno economico non ha però a che fare con il numero di utenti dell’Ue che sono affezionati a Twitter. Stando a Dw, il social “vanta attualmente quasi 330 milioni di utenti attivi mensili, di cui più della metà provenienti da Stati Uniti, Giappone e India. Solo un Paese europeo, il Regno Unito, rientra nella Top 10 degli utenti di Twitter, ma il Regno Unito non fa più parte dell’Ue”.

Secondo Oberlo, nel 2023, Twitter conta 95,4 milioni di utenti negli Stati Uniti, 67,5 milioni in Giappone e 27,3 milioni in India. Il Regno Unito, in sesta posizione, ne registra 23,2 milioni.

QUANTO CONTA LA FRANCIA PER TWITTER

Tuttavia, i dati Twitter riportati dalla testata tedesca, affermano che con un bacino tra i 7 e i 9 milioni di utenti, la Francia, insieme alla Spagna e alla Germania, è tra i suoi tre maggiori mercati dell’Ue.

“Twitter svolge un ruolo importante nel dibattito pubblico, ma non possiamo correre il rischio che un social network come Twitter venga preso in ostaggio da coloro che promuovono la disinformazione, e che il nostro dibattito pubblico e la nostra democrazia ne risentano. Per questo abbiamo stabilito regole chiare, che Twitter dovrà rispettare”, ha insistito Barrot.

Per Politico, le parole del ministro francese “segnano un’escalation della lotta in corso tra i politici europei e Twitter”.

TWITTER HA GIÀ MESSO UN PIEDE FUORI DALL’EUROPA

Sia per il quotidiano statunitense che per Euractiv, il ritiro dal Codice di condotta sulla disinformazione potrebbe essere il primo passo formale di Twitter per l’uscita dall’Europa, in quanto il regolamento, a cui i firmatari aderiscono liberamente, anticipa alcune delle misure che diventeranno invece obbligatorie con il Digital Services Act, che ha tra le proprie missioni anche quella di combattere la disinformazione.

La normativa è diventata infatti una priorità della Commissione europea dopo che la whistleblower Frances Haugen ha rivelato nel 2021 che Facebook e la sua società madre Meta hanno consapevolmente dato priorità ai profitti piuttosto che affrontare la disinformazione e i discorsi di odio razzista circolanti sulla piattaforma.

LE PROVOCAZIONI DI MUSK (O COME SI FA DISINFORMAZIONE E INCITAMENTO ALL’ODIO)

E anche Musk con le sue azioni non sembra mostrare una volontà diversa. Mentre, infatti, Twitter si sfila dal Codice, Business Insider sottolinea come il suo proprietario continui “a fare trollaggio pubblicando contenuti che sfuggono ai limiti di una potenziale segnalazione ai sensi del Dsa e di un’altra norma sui contenuti dell’Ue riguardante l’incitamento all’odio”.

Uno degli ultimi esempi è un post di sabato scorso in cui Musk ha twittato una citazione erroneamente attribuita al filosofo Voltaire: “Per sapere chi comanda su di te, basta scoprire chi non ti è permesso criticare”. Peccato, che come ha osservato la Cnn, si tratti delle parole del neonazista Kevin Alfred Strom, condannato nel 2008 per possesso di materiale pedopornografico.

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