La Nasa pronta a tornare sulla Luna grazie alla società privata di Pittsburgh Astrobotic.
È decollato oggi il lander Peregrine costruito dall’Astrobotic, a bordo del quale ci sono esperimenti della Nasa, nell’ambito del programma Artemis per il ritorno alla Luna, e di sette Paesi. Partita quindi la missione Cert-1, che per la prima volta intende portare sulla Luna un veicolo costruito da un’azienda privata.
Il lancio è avvenuto dalla piattaforma 41 della Space Force Station di Cape Canaveral, la base del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, con il razzo Vulcan che è al suo primo volo. Anche il razzo è stato costruito da un’azienda privata, la United Launch Alliance (Ula), jv tra Lockheed Martin e Boeing.
La missione sta procedendo regolarmente ed è avvenuta la separazione dello stadio superiore Centaur del razzo Vulcan. Peregrine impiegherà circa 46 giorni per raggiungere la superficie lunare. (Per approfondire la puntata di Spaziale, il podcast di Start Magazine su La Nasa pronta a tornare sulla Luna con Peregrine).
In caso di successo, Peregrine segnerebbe il primo allunaggio morbido degli Stati Uniti sulla Luna dall’ultimo avvenuto con l’Apollo nel 1972. Sarebbe anche la prima missione commerciale di successo sulla Luna: un tentativo dell’iSpace giapponese lo scorso aprile è fallito quando il lander si è schiantato sulla superficie, evidenzia il Financial Times.
Tutti i dettagli.
GLI OBIETTIVI DELLA MISSIONE
Peregrine è il landaer sviluppato dalla società Astrobotic
Quindi questa missione è un’impresa privata, ma è sponsorizzata dal programma Commercial Lunar Payload Services della Nasa, parte fondamentale degli sforzi dell’agenzia per riportare gli astronauti sulla Luna. L’iniziativa consentirà alla Nasa di stipulare contratti con aziende private per trasportare strumenti scientifici e altre attrezzature sulla superficie lunare.
Una volta sulla Luna, gli strumenti della Nasa a bordo di Peregrine studieranno l’esosfera lunare, le proprietà termiche della regolite lunare, l’abbondanza di idrogeno nel suolo del sito di atterraggio e condurranno il monitoraggio delle radiazioni ambientali.
Fra l’altro, la Nasa punta a monitorare le radiazioni lunari per “aiutare la preparazioni di future missioni con equipaggio umano”. Oltre ai 5 strumenti scientifici della Nasa, la navicella ne trasporta altri 15 da parte di diverse società private del Messico, del Regno Unito e della Germania (DHL). Una volta sulla superficie lunare, si prevede che Peregrine sarà operativo per una decina di giorni prima che il luogo di allunaggio si immerga nell’oscurità raffreddandosi e rendendo impossibili ulteriori esperimenti.
IL DEBUTTO DEL RAZZO VULCAN
Come già detto, questa missione rappresenta anche “un’altra prima volta”: il debutto del lanciatore Vulcan. Alto quasi 62 metri e dal diametro di 5,4 metri, il razzo ha due motori, chiamati Be-4 e costruiti dalla Blue Origin, ed è alimentato a metano liquido.
Il lancio del Vulcan rappresenta una novità nella storia delle missioni spaziali: la società, fondata nel 2006 per mantenere operativi sia i razzi Delta della Boeing che i razzi Atlas della Lockheed Martin, si trova oggi di fronte alla concorrenza dell’altra grande società privata del settore, la SpaceX di Elon Musk. Questo volo è il primo di due che certificherà Vulcan per i carichi utili militari, mentre il secondo è previsto per aprile, segnala il Financial Times. Vulcan ha altri quattro voli prenotati quest’anno e un arretrato di oltre 70 voli pianificati. Si spera di volare due volte al mese entro la fine del prossimo anno.
COSA FA L’AMERICANA ASTROBOTIC TECHNOLOGY CHE PUNTA ALLA LUNA
L’azienda aerospaziale con sede a Pittsburgh, Pennsylvania, negli Stati Uniti, mira a essere la prima compagnia privata a sbarcare con successo sulla Luna, qualcosa che solo quattro paesi sono riusciti a realizzare (Stati Uniti, Russia, Cina e per ultimo India).
Fondata nel 2007, l’azienda privata sta sviluppando tecnologia per la prossima fase dell’esplorazione dello spazio da parte dell’umanità, in particolare per le missioni sulla luna e su altri pianeti.
Creata dal professore della Carnegie Mellon University ed esperto di robotica, Red Whittaker, e dai suoi soci, Astrobotic mira ad aiutare altri sviluppatori a portare la loro tecnologia nello spazio.
John Thornton, amministratore delegato di Astrobotic, ha affermato che il lancio odierno rappresenta “l’alba di una nuova era” per l’esplorazione spaziale.
La società ha ricevuto investimenti anche dallo stato Pennsylvania: lo scorso novembre il governatore Josh Shapiro ha annunciato che la sua amministrazione stava investendo più di 4 milioni di dollari “per sostenere il lavoro di Astrobotic per costruire un campus spaziale e rendere Pittsburgh un leader nel settore spaziale in crescita”.
LA COLLABORAZIONE CON LA NASA
Come ricordava nel 2022 Space.com, la Nasa ha certamente fiducia nell’impegno di Astrobotic nella ricerca spaziale. Nel 2008, l’agenzia spaziale statunitense ha finanziato uno studio concettuale della società e un anno dopo ha assegnato ad Astrobotic 795.000 dollari per indagare sulla prospezione delle risorse lunari. Nel 2010, la Nasa ha firmato diversi contratti con Astrobotic per un valore fino a 30 milioni di dollari.
Da allora le collaborazioni con la Nasa sono continuate a un ritmo costante, fino alla proposta di successo di Astrobotic per i servizi commerciali lunari della Nasa per la fornitura di carichi utili scientifici e tecnologici sulla Luna. Sempre il Ft ricorda che la Nasa inizialmente ha pagato 79 milioni di dollari affinché Peregrine potesse viaggiare sul Vulcan, ma il costo è aumentato a 108 milioni di dollari a causa dei ritardi dovuti alla pandemia e alla decisione di modificare il sito di atterraggio, hanno detto i funzionari dell’agenzia .
I CARICHI NON SCIENTIFICI A BORDO DI PEREGRINE
Tornando alla missione appena decollata verso il nostro satellite, alcuni dei carichi hanno un valore decisamente simbolico, come la moneta dedicata alla Luna caricata con un Bitcoin e la copia del Genesis Block, il primo blocco di bitcoin a essere estratto, segnala l’Ansa. A bordo anche opere del progetto MoonArk della Carnegie Mellon University e due nano-litografie dell’artista italiano Alessandro Scali, posizionate su due chip.
Infine, la missione trasporterà anche molti altri oggetti non scientifici, inclusi carichi utili per due società, Elysium Space e Celestis, che offrono “sepolture spaziali” portando resti cremati in orbita o sulla luna. Quest’ultime hanno sollevato le proteste dei Navajo, una delle tribù indigene più grandi del paese. La luna occupa un posto sacro tra i Navajo e il presidente Buu Nygren ha affermato che le società private che collocano resti umani cremati sul suolo lunare violano le religioni e le tradizioni delle tribù.