Qualcomm, società statunitense che produce microchip, ha acquisito la startup israeliana Cellwize per 350 milioni di dollari, dopo avervi precedentemente già investito.
LE DICHIARAZIONI
Durga Malladi, vicepresidente della division Cellular Modems & Infrastructure di Qualcomm, ha dichiarato che “l’aggiunta delle tecnologie di automazione RAN di Cellwize, le migliori della categoria, rafforza la capacità di Qualcomm Technologies di guidare lo sviluppo della moderna rete 5G, accelerando l’adozione globale dell’Open RAN, l’innovazione dell’infrastruttura cellulare basata su cloud e le implementazioni di reti private 5G”.
Ofir Zemer, l’ormai ex-amministratore di Cellwize, è diventato vicepresidente dell’unità di gestione dei prodotti di Qualcomm.
COS’È L’OPEN RAN E CHI LO VUOLE
Con Open RAN (abbreviazione di Open Radio Access Network) si intende un un nuovo modello di sviluppo delle reti 5G che mira a separare il software dalla componentistica fisica: oggi invece, spiega Paolo Anastasio su Key4biz, “software e hardware sono fatti dallo stesso fornitore e non possono essere disaccoppiati”. Lo scorporo permesso dall’Open RAN potrebbe dunque alimentare la concorrenza nel mercato del 5G, favorendo l’ingresso di nuove aziende più piccole che potranno proporsi per contratti su parti specifiche dell’infrastruttura di rete.
L’Open RAN piace soprattutto agli Stati Uniti, perché permetterebbe alle aziende nazionali – Mavenir, ad esempio – la possibilità di entrare in un settore dominato da colossi come Nokia ed Ericsson e cominciare a farsi strada. Oltre agli americani, il modello è gradito anche ai giapponesi (NEC) e ai sudcoreani (Samsung) che vogliono contare di più nel mercato del 5G.
L’Open RAN, invece, convince generalmente di meno l’Unione europea, che sostiene che lo spezzettamento delle reti in tante parti da assegnare a vari operatori diversi metta a rischio la sicurezza complessiva. In altre parole, secondo Bruxelles un sistema 5G frammentato creerebbe più “porte” alle spie straniere e ai cybercriminali, che potranno sfruttare per penetrare nelle reti e comprometterle.
CHI INVESTE IN CELLWIZE
Cellwize aveva attirato l’attenzione (e gli investimenti) di società di peso come Intel Capital, Samsung Next, Verizon Ventures, Viola Ventures, Vintage, GreenApple e Sonae IM, raccogliendo in tutto 56 milioni di dollari. Tra i suoi clienti figurano Verizon, Bell, Movistar e Telefónica.
COSA FA CELLWIZE
Cellwize è attiva in sedici paesi e la sua tecnologia viene utilizzata in tre milioni di siti cellulari. È stata fondata nel 2012 da Daniel Dribinski e Sasi Geva, che però non ne fanno più parte. Possiede ottanta dipendenti in Israele e centosettanta nel mondo.
Ha sviluppato una piattaforma RAN gestita dall’intelligenza artificiale che – come ricostruito dal portale specializzato Calcalist – automatizza l’implementazione, la progettazione, la gestione e l’ottimizzazione delle reti 5G. La tecnologia di Cellwize acquisisce dati grezzi dalla RAN e da fonti esterne, li astrae e li rende disponibili a qualsiasi applicazione tramite API aperte.
COSA FA QUALCOMM IN ISRAELE
Non è la prima volta che Qualcomm acquisisce un’azienda tecnologica israeliana: in passato, ad esempio, ha pagato 300 milioni di dollari per Wilocity (una società di semiconduttori) e 45 milioni per l’unità di imaging di CSR Israel. Qualcomm possiede due centri di ricerca e sviluppo nel paese, ad Haifa e a Hod HaSharon.