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Chip, perché Tsmc aumenta gli investimenti in America

Tsmc, il colosso taiwanese dei semiconduttori, aumenterà del 60 per cento gli investimenti negli Stati Uniti, portandoli a 65 miliardi di dollari e annunciando di voler produrre chip avanzati a due nanometri. L'articolo di Giuseppe Gagliano.

TSMC, gigante taiwanese dei semiconduttori, ha annunciato un significativo aumento dei suoi investimenti negli Stati Uniti, portandoli a 65 miliardi di dollari, con l’intenzione di produrre chip a 2 nanometri. Questo incremento del 60% rispetto ai piani precedenti prevede la costruzione di una terza fabbrica a Phoenix, Arizona, oltre alle due già in cantiere.

Tale espansione si inserisce nel quadro del Chips and Science Act del 2022, con TSMC che riceverà una sovvenzione di 6,6 miliardi di dollari dal governo federale, posizionandosi per essere un attore principale nella produzione dei semiconduttori più avanzati negli USA, con l’obiettivo di raggiungere il 20% della produzione globale di tali chip entro il 2030.

IL RUOLO DI TSMC NELLA SFIDA TECNOLOGICA USA-CINA

L’ampliamento degli investimenti di TSMC negli Stati Uniti rappresenta un capitolo significativo nella competizione tecnologica e geopolitica tra Washington e Pechino, particolarmente nel settore cruciale dei semiconduttori. Questa mossa, supportata dal Chips and Science Act, non solo mira a rafforzare l’autosufficienza degli Stati Uniti nella produzione di semiconduttori avanzati, ma è anche una chiara strategia per ridurre la dipendenza dagli approvvigionamenti asiatici, in un periodo di tensioni crescenti con la Cina.

La decisione di TSMC di espandere la propria presenza produttiva negli Stati Uniti va vista come una risposta alle preoccupazioni di sicurezza nazionale americane e come un tentativo di posizionarsi favorevolmente nei confronti delle politiche incentrate sulla rilocalizzazione delle catene di fornitura critiche. Allo stesso tempo, rafforza il legame tra Taiwan e gli Stati Uniti, consolidando la posizione dell’isola come attore chiave nel settore dei semiconduttori a livello globale, pur essendo sotto la costante minaccia di pressioni politiche e militari dalla Cina.

LA GEOPOLITICA DEI MICROCHIP

Questo sviluppo evidenzia la crescente geopoliticizzazione dell’industria dei semiconduttori, con gli Stati Uniti che cercano di assicurarsi una posizione di leadership nella produzione di tecnologie chiave del futuro. La collaborazione con TSMC è un elemento cruciale in questa strategia, offrendo un vantaggio competitivo non solo in termini economici ma anche strategici, data l’importanza dei semiconduttori nelle tecnologie emergenti e nella difesa.

COSA FARÀ LA CINA?

La risposta della Cina a questi sviluppi sarà cruciale, poiché potrebbe cercare di accelerare i propri sforzi per raggiungere l’autosufficienza nel campo dei semiconduttori, aumentando ulteriormente la competizione tecnologica tra le due superpotenze.

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