Lì dove pochi giorni fa la Russia ha fallito, l’India è riuscita: il paese più popoloso al mondo ha fatto la storia oggi con l’allunaggio della sua sonda Chandrayaan-3 con l’obiettivo di raccogliere dati scientifici sulla Luna.
La missione Chandrayaan-3 “ha effettuato con successo un allunaggio morbido”, ha reso noto l’Organizzazione indiana per la ricerca spaziale (Isro) sul social network X. L’India aveva lanciato la missione lunare in corso il 14 luglio dal Centro spaziale Satish Dhawan di Sriharikota, nello Stato dell’Andhra Pradesh.
Un record per New Delhi, che entra nel club elitario di coloro che hanno effettuato con successo un allunaggio controllato insieme a Stati Uniti, Russia e Cina, quattro anni dopo un tentativo fallito nel 2019.
Una rivincita per il paese dopo il fallimento quattro anni fa della missione Chandrayaan-2, costata 140 milioni di dollari, di cui si persero i contatti pochi minuti prima dell’allunaggio previsto vicino al polo sud poco esplorato della Luna. Nel 2020, l’Isro aveva stimato che la missione Chandrayaan-3 sarebbe costata circa 75 milioni di dollari. Oggi dunque l’India è anche diventata il primo Paese a sbarcare nella regione polare meridionale della Luna, sottolinea Axios.
Inoltre, il successo indiano arriva pochi giorni dall’incidente di Luna-25, la prima sonda lanciata dalla Russia sulla Luna dal 1976 in corsa per raggiungere la stessa area del nostro satellite prima del concorrente indiano, schiantatasi sul suolo lunare.
Tutti i dettagli.
L’ALLUNNAGGIO MORBIDO
Il lander della missione indiana Chandrayaan-3 è atterrato sulla Luna poco dopo le 14.30, ora italiana, vicino al Polo Sud lunare. Sviluppato da Isro, Chandrayaan-3 comprende un modulo di atterraggio chiamato Vikram, che significa “valore” in sanscrito, e un robot mobile chiamato Pragyan (“saggezza”) dotato di uno spettrometro a raggi X e di uno spettroscopio laser per esplorare la superficie lunare.
https://twitter.com/isro/status/1694327198394863911
LE TAPPE DELLA MISSIONE
Il 17 agosto il lander e il modulo di propulsione si sono separati e successivamente la sonda ha iniziato la procedura di decelerazione (“deboosting”) per posizionarsi nell’orbita della Luna in modo appropriato in vista del tentativo di allunaggio. Per l’India è la terza missione lunare dopo la Chandrayaan-1 del 2008-2009, conclusasi prima del previsto, e la Chandrayaan-2 del 2019, terminata dopo la perdita dei contatti con il lander.
L’OBIETTIVO DI CHANDRAYAAN-3
Il modulo lander e rover a sei ruote di Chandrayaan-3 è configurato con carichi che fornirebbero dati alla comunità scientifica sulle proprietà del suolo e delle rocce lunari, comprese le composizioni chimiche ed elementali.
L’INDIA QUARTO PAESE SULLA LUNA
“Questo è un momento senza precedenti”, ha detto il primo ministro indiano Narendra Modi dopo lo sbarco sulla Luna. “Questo risultato segna un significativo passo avanti per la scienza, l’ingegneria, la tecnologia e l’industria indiana, a simboleggiare l’impegno della nostra nazione progressi nell’esplorazione spaziale”, afferma una nota dell’Organizzazione indiana per la ricerca spaziale.
La missione è considerata cruciale per l’esplorazione lunare e per il posizionamento dell’India Paese come potenza spaziale, a pochi giorni dal fallimento della missione russa che ha visto la navicella ‘Luna-25’ schiantarsi sulla Luna.
E PRIMO NELLA REGIONE SUD DEL SATELLITE
Inoltre, e soprattutto, l’India è arrivata nel polo sud della Luna, poco esplorato, ed è una prima mondiale per un programma spaziale. Si ritiene che il polo sud, in particolare, sia ricco di ghiaccio d’acqua, che potrebbe essere ideale da convertire in carburante per missili, consentendo l’accesso a destinazioni spaziali più profonde come Marte e oltre. Sia gli Stati Uniti che la Cina stanno pianificando missioni umane in quella regione della Luna nei prossimi anni.
Il Polo Sud della Luna “è davvero un’area storica, scientifica e geologica molto interessante che molti paesi stanno cercando di raggiungere e che può servire come base per future esplorazioni”, ha osservato alla Cnbc Wendy Cobb, professoressa di studi di strategia e sicurezza presso la U.S. Air Force School of Advanced Air and Space Studies.
Cobb ha aggiunto che la scoperta dell’acqua sul polo sud della Luna è “davvero importante per l’esplorazione futura”, poiché potrebbe servire come fonte di carburante per razzi e veicoli spaziali.