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Startup IoT

Startup IoT: in Italia ci sono le idee, ma mancano gli investimenti

In Italia le startup IoT sono 42, ma solo 1 su sette ha ottenuto ingenti finanziamenti per lo sviluppo dell’idea Dalla domotica all’auto connessa: crescono le Startup IoT (Internet of Things) in Italia, ma scarseggiano ancora gli investitori. Secondo quanto emerso dall’ultimo report dell’Osservatorio Internet of Things della School of Management del Polimi, nel Bel…

In Italia le startup IoT sono 42, ma solo 1 su sette ha ottenuto ingenti finanziamenti per lo sviluppo dell’idea

Dalla domotica all’auto connessa: crescono le Startup IoT (Internet of Things) in Italia, ma scarseggiano ancora gli investitori. Secondo quanto emerso dall’ultimo report dell’Osservatorio Internet of Things della School of Management del Polimi, nel Bel Paese si contano ben 42 startup del settore (350 in tutto il mondo), ma solo il 15% di queste è stata finanziata con più di un milione di euro e il 66% delle nuove imprese, invece, non ha ottenuto alcun finanziamento.

Il mercato dell’IoT in Italia

La buona notizia è che il mercato dell’IoT è in crescita. A dicembre 2015, sono stati raggiunti i 2 miliardi di euro, con una crescita del 30% rispetto al 2014. Le applicazioni sono infinite, ma sono le soluzioni di Smart Metering (i contatori intelligenti per la misura dei consumi) e di Smart Asset Management nelle utility (la gestione in remoto per rilevare guasti, manomissioni, localizzazione, etc.) a trainare il mercato.

Bene anche il settore delle Smart Car, con 5,3 milioni di auto connesse in Italia (nella maggior parte dei casi, 88% dei veicoli, la connettività è garantita da box GPS/GPRS per la localizzazione e la registrazione dei parametri di guida con finalità assicurative).

Il mercato dell’Iot vede anche consolidarsi le soluzioni di Smart Building(18%), in particolare per la videosorveglianza e la gestione degli impianti fotovoltaici, quelle di Smart Logistics (11%) per la gestione di flotte aziendali e antifurti satellitari, con 700.000 automezzi connessi tramite SIM, quelle di Smart City & Smart Environment (9%), tra cui si segnalano 200.000 mezzi di trasporto pubblico monitorati da remoto e 600.000 pali di illuminazione intelligente.

IoT

Il settore della Smart Home rappresenta il 7% del mercato (ricercate soprattutto le applicazioni di antintrusione e termostati controllati a distanza), mentre lo Smart Asset Management (gestione remota di 340.000 gambling machine, 300.000 ascensori e 80.000 distributori automatici) rappresenta il 5%.

“Questi numeri denotano una crescita esplosiva dell’Internet of Things in Italia. Ma il cambio di passo del 2015 non è racchiuso solo nella crescita del mercato. Ancor più importante è il consolidamento delle basi per lo sviluppo su tutti i fronti: città, consumatori e imprese. L’installazione di nuove reti di comunicazione dedicate all’IoT nelle prime città italiane, l’evoluzione dell’offerta in ambito Smart Home, sempre più integrata con servizi assicurativi e pronta a sbarcare anche nelle catene della grande distribuzione, i servizi innovativi per l’Industry 4.0 costituiscono presupposti importanti per il futuro. E l’IoT è sempre più una realtà in Italia”, ha commentato Alessandro Perego, Direttore Scientifico degli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano.

Le Startup IoT nel mondo

Cresce anche il numero di Startup IoT a livello globale. Secondo i dati del report, ve ne sono oltre 350 operanti nel settore e ben 230 di queste hanno trovato appoggio in investitori istituzionali, raccogliendo complessivamente negli ultimi tre anni 3,7 miliardi di euro, e registrando una crescita del +28% nel 2015.

Particolarmente attive le startup degli Stati Uniti: le giovani imprese trovano terreno fertile di sviluppo anche grazie gli ingenti capitali investiti e alla burocrazia snella. Bene anche Inghilterra, Germania e Francia, mentre in Italia regna la mancanza di investimenti.

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