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Spotify in testa rispetto ad Apple Music (ma suonano anche le perdite)

Spotify raggiunge i 100 milioni di abbonati pagati in anticipo rispetto a Apple Music, però la piattaforma svedese è ancora in perdita

Spotify supera quota 100. La piattaforma di streaming musicale svedese ha superato i 100 milioni di utenti a pagamento con una crescita di 25 milioni solo nell’ultimo anno, comunicando i risultati del primo trimestre migliori del previsto lunedì. Eppure, gli investitori notano che i bilanci della società svedese continuano a essere in perdita.

Il titolo è sceso di oltre il 5% dal prezzo di apertura lunedì. Ecco i dettagli.

BENE I RICAVI MA CONTINUANO LE PERDITE

La società svedese ha registrato un fatturato totale del primo trimestre di  1,69 miliardi di dollari, superando le aspettative degli analisti. Spotify ha registrato una perdita netta di 158 milioni di dollari, in miglioramento rispetto alla perdita netta di  189 milioni di dollari dello scorso anno.

CRESCONO GLI UTENTI

Sul fronte abbonati la piattaforma fondata da Daniel Ek può festeggiare. Lo scorso trimestre, Spotify ha aggiunto 4 milioni di abbonati paganti — oltre i 3,3 milioni previsti e sufficienti per raggiungere un totale di 100 milioni. Spotify si conferma il primo servizio di streaming musicale a raggiungere questo traguardo e a raggiungere questo numero magico e la piattaforma spera di raggiungere altre orecchie a pagamento fino a 127 milioni di utenti addirittura entro la fine del 2019.

LA PRESSIONE DEI CONCORRENTI, APPLE MUSIC IN TESTA

Non c’è rivale che tenga per ora. La base di abbonati a pagamento di Spotify di 100 milioni è circa il doppio rispetto alla rivale Apple Music, che aveva 50 milioni di abbonati pagati in tutto il mondo all’inizio di aprile, secondo un rapporto del Wall Street Journal.

Tuttavia Ek non dovrebbe adagiarsi troppo: Apple Music sta crescendo più velocemente, sempre secondo il rapporto del Journal, con 28 milioni di utenti contro i 26 milioni di Spotify solo negli Stati Uniti. Nel primo trimestre dell’anno, Spotify ha registrato circa 30 milioni di sottoscrittori Premium in Nord America.

PUNTARE SUL PODCAST

La piattaforma svedese sta investendo tanto sul fronte podcast. Il ceo Daniel Ek ritiene infatti che oltre il 20% del suo contenuto alla fine sarà audio non musicale. Lunedì ha rivelato di aver acquisito lo studio podcast Parcast (Cutler Media) lo scorso mese per circa 56 milioni di dollari. Sempre nel primo trimestre Spotify ha speso circa 344 milioni di dollari per acquisire due società di podcasting Gimlet Media e Anchor FM. Oltre ad essere economico da produrre, il podcast risulta un format sempre più popolare generando fan fedeli e offrendo a Spotify l’opportunità di aumentare le entrate pubblicitarie.

PIONIERA DELLA QUOTAZIONE DIRETTA

Alle performance di Spotify guardano molto i prossimi debuttanti a Wall Street. Nell’aprile dell’anno scorso Spotify è diventata pubblica  tramite una “quotazione diretta” – senza le banche di investimento che normalmente gestivano una vendita iniziale di azioni e ora anche un unicorno della Silicon Valley starebbe pensando a una quotazione senza Ipo. L’app di messaggistica per l’ufficio Slack ha depositato la documentazione presso la Sec venerdì scorso. Come molti dei debuttanti del mercato azionario del 2019 – e come la stessa Spotify – anche Slack sta perdendo denaro: 139 milioni di dollari l’anno scorso, sebbene abbia generato entrate per  400 milioni di dollari.

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