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Snapchat

Spectacles: come funzionano e dove acquistare gli occhiali di Snapchat

Arrivano in Italia gli Spectacles: è possibile filmare il mondo come lo vedono i nostri occhi e pubblicarlo sul social Gli Spectacles, gli occhiali di Snap Inc., società madre di Snapchat, varcano il confine italiano. Potranno essere acquistati online o, proprio come accaduto in America, attraverso distributori messi per strada, come le caramelle o le…

Arrivano in Italia gli Spectacles: è possibile filmare il mondo come lo vedono i nostri occhi e pubblicarlo sul social

Gli Spectacles, gli occhiali di Snap Inc., società madre di Snapchat, varcano il confine italiano. Potranno essere acquistati online o, proprio come accaduto in America, attraverso distributori messi per strada, come le caramelle o le bibite.

E la società, creata da Evan Spiegel e Bobby Murphy nel 2011, che non sta registrando grandi risultati dopo la quotazione in Borsa, spera possano diventare il tormentone estivo dei teenager. Ma come funzionano? E a cosa servono? Approfondiamo insieme.

Cosa è Snapchat

SnapchatFacciamo un passo indietro e prima di capire qualcosa i più sugli occhiali, proviamo a scoprire cosa sia Snapchat. E’ una chat, ma è anche un po’ un social network. È un’applicazione che permette di scambiarsi foto e video dalla durata massima di 10 secondi, che vengono cancellati automaticamente al termine della visualizzazione. L’app ci consente anche di chattare con i propri amici in tempo reale e di condividere album pubblici di foto e video, accessibili da tutti i propri contatti per un periodo di 24 ore.

Snapchat vanta 166 milioni di utenti attivi al giorno, di cui 55 in Europa, soprattutto giovanissimi-

Spectacles: non solo occhiali da sole

Apparentemente sembrano occhiali da sole, un po’ appariscenti e dai colori vivaci. In realtà sono occhiali social, dotati di televamera: permettono di girare brevi video (‘snap’) da 10 a 30 secondi con un tocco sull’asticella laterale. Video che poi si possono condividere su Snapchat. Il gadget, però, non mostra contenuti e non ha un display.

Il primo distributore in Italia sarà installato a Venezia, a seguire è previsto l’arrivo in altre città.

Come funzionano?

Tutto molto semplice. Basterà premere il pulsante registrazione per filmare il mondo proprio come lo vediamo. Difficile scegliere un’inquadratura diversa da quello che vediamo con i nostri occhi, come accade invece con lo smartphone, e nemmeno si può scegliere il formato orizzontale o verticale.

Chi è intorno a noi saprà di essere ripreso perché una coroncina di led si accenderà a indicare la registrazione. Attraverso lo smartphone (e l’app di Snapchat, ovvio) è possibile visualizzare quanto registrato e aggiungere sticker, doodle ed effetti. Il filmato, che dura al massimo 30 secondi, può essere dunque condiviso Snapchat, via mail o essere salvato sul rullino foto dello smartphone.

Si ricaricano inserendoli nella custodia, che a sua volta contiene una batteria; nella confezione c’è anche un panno per pulirli.

“Crediamo che reinventare e reinterpretare il concetto di fotocamera rappresenti la nostra più importante possibilità di migliorare il modo in cui le persone vivono e comunicano. I nostri prodotti aiutano i nostri utenti a esprimere se stessi, vivere l’attimo, conoscere il mondo, e divertirsi in compagnia”, fanno sapere da Snap Inc.

Snapchat: i numeri della quotazione

Snap Inc, il giorno della quotazione, 2 marzo 2017, ha venduto 200 milioni di azioni a 17 dollari l’una, un prezzo superiore alla forchetta di 14-16 dollari precedentemente fissato. Queste cifre hanno portato la società ad un valore di 24 miliardi di dollari. Con l’initial public offering, ovvero l’offerta pubblica iniziale, Snap Inc ha raccolto 3,4 miliardi di dollari.

I conti della prima trimestrale

Snapchat
Evan Spiegel

Già alla prima trimestrale, però, appare chiaro come la competizione con Facebook e i limiti interni alla società pesino sui conti. Snap Inc, infatti, ha registrato una perdita più ampia delle stime, ricavi inferiori alle attese e anche la crescita degli utenti non p delle migliori. E nelle scorse ore, il titolo è arrivato a cedere oltre il 23%.

Vediamo i numeri. Nei tre mesi chiusi a fine marzo, Snap deve fare i conti con una perdita di 2,21 miliardi di dollari, decisamente di più del rosso da 104,6 milioni dello stesso periodo dell’anno precedente (ma, ad onor del vero, bisogna tener presente i costi legati all’ipo, pari a circa 2 miliardi). A livello operativo, la perdita è stata di 188,2 milioni, in peggioramento da quella di 93,2 milioni dell’anno prima e oltre di quella da 181 milioni ipotizzata dagli analisti.

E ancora. Snap, nei primi tre mesi del 2017, ha registrato vendite inferiori a quelle del trimestre precedente, quando erano state di 165,7 milioni. Gli utenti attivi quotidianamente sono stati 166 milioni, in rialzo del 5% rispetto al periodo ottobre-dicembre 2016 e del 36% sul primo trimestre 2016. Numeri positivi, ma non alti come ci si aspettava da post quotazione.

Il numero uno della società, Evan Spiegel non ha dato importanza ai numeri e ha commentato “dobbiamo compiacerci quando ci copiano”, riferimento alle soluzioni che Facebook ha adottato per la sua app e che richiamano quelle di Snapchat.

Snapchat e la guerra con Facebook

La guerra Snapchat – Facebook è evidente e procede a suon di colpi bassi. L’ultimo? Anche Facebook, proprio come Snapchat, ha i suoi messaggi “usa e getta”, una nuova fotocamera con filtri e le “Storie”, ovvero la possibilità di raccontare in pillole di scatti e filmati la propria giornata, chSnapchat supera Facebooke si cancellano dopo 24 ore. Insomma, impaurito di perdere popolarità tra i teenager, Facebook sembra copiare le idee di Snap, incurante anche delle critiche.

Proprio nei giorni scorsi, infatti, a puntare il dito contro questa pratica è stata la modella Miranda Kerr, fidanzata dell’amministratore delegato di Snap, Evan Spiegel. In un’intervista al The Sunday Times, Kerr si dice ”scioccata” per come Facebook copia Snapchat.

”Non sono in grado di innovare? Devono rubare le idee del mio partner? Quando si copia direttamente qualcuno, non si può parlare di innovazione” ha affermato Kerr.

Ma a dirla tutta anche Snap si ispira a Facebook. Si sa che Zuckerberg punta ai video e alla tv, sfidando direttamente Youtube. E in questo settore sembra volersi lanciare anche Spiegel.

Su Snapchat dubutta anche la televisione, grazie a documentari di “Planet Earth II”, serie prodotta dalla Bbc che racconta con linguaggio cinematografico il mondo della natura.

Come scrive il sito di Engadget, su Snap gli utenti potranno visualizzare una versione opportunamente modificata della serie, in 6 episodi ottimizzati per la visione verticale dell’app. La buona notizia, per Spiegel è che le puntate della serie tv precederanno di un giorno, su Snapchat, la messa in onda sui canali televisivi in Usa e Canada prevista per il 18 febbraio.

Non si tratta di una serie qualunque: in Gran Bretagna i documentari hanno conquistato un grosso numero di spettatori di età compresa tra 16 e 34 anni.

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