La holding giapponese SoftBank ha accresciuto le sue partecipazioni in Nvidia e Tsmc, due delle aziende di semiconduttori più importanti al mondo, per migliorare il suo posizionamento nel settore della componentistica per l’intelligenza artificiale. Nvidia, la principale società di microchip avanzati, ha una capitalizzazione di mercato di 4000 miliardi di dollari; mentre Tsmc, la maggiore produttrice di semiconduttori su contratto, di circa 1000 miliardi.
LE MOSSE DI SOFTBANK SU NVIDIA E TSMC
Le ultime documentazioni, riportate da Bloomberg, mostrano che nel primo trimestre del 2025 SoftBank ha aumentato la sua quota nel capitale di Nvidia a circa 3 miliardi di dollari: nel trimestre precedente valeva 1 miliardo. Inoltre, ha acquistato azioni della compagnia taiwanese Tsmc per 330 milioni di dollari e della società statunitense Oracle (specializzata in software e in sistemi di cloud computing) per 170 milioni.
SoftBank e Oracle partecipano, assieme a OpenAi, al progetto “Stargate” per l’investimento di 500 miliardi di dollari in infrastrutture per l’intelligenza artificiale negli Stati Uniti; nell’iniziativa è coinvolta anche Nvidia.
COSA VUOLE IL “TRUMPIANO” MASAYOSHI SON
L’investimento di SoftBank è certamente improntato al ritorno economico – la capitalizzazione di Nvidia, in particolare, è cresciuta moltissimo negli ultimi anni -, ma probabilmente c’entra anche la ricerca di una maggiore influenza sulla società californiana guidata da Jensen Huang. Masayoshi Son, fondatore e consigliere di amministrazione di SoftBank, vorrebbe poi convincere la compagnia taiwanese Tsmc a partecipare a un progetto da 1000 miliardi di dollari per la creazione di un polo manifatturiero dell’intelligenza artificiale nello stato americano dell’Arizona.
Masayoshi Son, molto vicino al presidente Donald Trump, ha proposto la creazione di un fondo sovrano congiunto tra Stati Uniti e Giappone dedicato ai grandi investimenti infrastrutturali e tecnologici sul territorio americano: sarebbe controllato e gestito dal dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti e dal ministero delle Finanze del Giappone, con una dotazione economica iniziale di circa 300 miliardi di dollari.
ARM, AMPERE E OPENAI
Al centro della strategia di SoftBank per l’intelligenza artificiale, comunque, c’è Arm, azienda britannica attiva nella progettazione di semiconduttori di cui possiede il 90 per cento. La holding giapponese, inoltre, acquisirà Ampere Computing, azienda statunitense specializzata sempre nel chip design, per 6,5 miliardi di dollari; ha in programma anche un investimento di 30 miliardi di dollari in OpenAi, la startup che ha sviluppato ChatGpt.
Lo scorso giugno, rivolgendosi agli azionisti, Son ha detto che SoftBank sta “puntando sull’intelligenza artificiale avvalendoci di una serie di startup e società del gruppo. Abbiamo un unico obiettivo: diventeremo la piattaforma numero uno nel campo della super-intelligenza artificiale”.