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Huawei

Il governo Usa ha punito Seagate per gli affari con Huawei

Il governo degli Stati Uniti ha multato Seagate per 300 milioni di dollari per aver venduto hard disk a Huawei nonostante le restrizioni. Tutti i dettagli.

Seagate Technology, società americano-irlandese che produce dischi rigidi per l’archiviazione di dati, ha accettato di pagare una multa di 300 milioni di dollari al governo degli Stati Uniti. Come ha spiegato mercoledì il dipartimento del Commercio, l’azienda ha violato le regole statunitensi sul controllo delle esportazioni spedendo hard disk dal valore di oltre 1 miliardo di dollari alla compagnia tecnologica Huawei, in Cina.

LE RESTRIZIONI AMERICANE VERSO HUAWEI

Nell’agosto del 2020 gli Stati Uniti hanno approvato una legge che introduceva restrizioni alla vendita di alcuni dispositivi realizzati con tecnologie americane a Huawei, considerata da Washington una minaccia alla sicurezza nazionale per i suoi presunti legami con le forze armate cinesi.

Già nel 2019 l’azienda era stata inserita nella Entity List, ossia una “lista nera” di soggetti stranieri sottoposti a restrizioni commerciali perché giudicati pericolosi.

OLTRE 7 MILIONI DI HARD DISK VENDUTI

Ciononostante, dall’agosto del 2020 al settembre del 2021 Seagate ha spedito a Huawei 7,4 milioni di dischi rigidi, diventandone l’unica fornitrice. Il dipartimento del Commercio ha spiegato che le altre due aziende che vendevano hard drive a Huawei – ovvero l’americana Western Digital e la giapponese Toshiba – hanno interrotto i rapporti dopo l’entrata in vigore della legge nel 2020.

MULTA RECORD DA 300 MILIONI

La multa di 300 milioni a Seagate è la più grande mai imposta dall’Ufficio dell’industria e della sicurezza del dipartimento del Commercio (è l’agenzia che si occupa di gestire le regole sul controllo dell’export) non legata a casi penali. Il pagamento verrà spalmato su cinque anni in rate trimestrali da 15 milioni.

LA DIFESA DI SEAGATE

Seagate si è difesa sostenendo che i suoi dischi rigidi realizzati all’estero non erano soggetti alle restrizioni perché non erano stati prodotti direttamente con macchinari statunitensi. Il governo americano ha spiegato che l’azienda ha interpretato male le regole, che si applicano all’intero ciclo manifatturiero e non solo all’ultima fase.

Seagate produce i suoi hard disk negli Stati Uniti, in Irlanda del nord, in Malaysia, in Thailandia, a Singapore e in Cina, utilizzando strumenti – anche di collaudo – sottoposti a limitazioni.

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