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Samsung

Perché Samsung delude ancora

Per la sesta volta consecutiva, Samsung vede chiudersi un trimestre con un calo del risultato operativo: colpa della fiacchezza del mercato dell'elettronica. Tutti i dettagli.

Nel quarto trimestre del 2023 Samsung ha riportato ancora – è la sesta volta consecutiva – un calo del risultato operativo, sceso del 35 per cento a 2800 miliardi di won (2,1 miliardi di dollari), il 24 per cento in meno di quanto stimato. Anche le entrate sono diminuite più del previsto, a 67000 miliardi di won. Considerato il 2023 per intero, l’anno scorso Samsung – l’azienda più grande della Corea del sud – ha riportato il risultato operativo più basso degli ultimi quindici anni.

LA DEBOLEZZA DI SAMSUNG E LA DEBOLEZZA DEL MERCATO DELL’ELETTRONICA

La debolezza dei risultati di Samsung sembra riflettere la debolezza generale della domanda per gli smartphone e per i chip di memoria che alimentano i dispositivi elettronici. Diversi investitori sperano in una ripresa del mercato nel 2024; ripresa che però potrebbe essere lenta perché – come ha detto a Bloomberg Tom Kang, analista di Counterpoint – “i prezzi non stanno salendo così velocemente e la domanda da certi settori non è così forte”.

A ottobre la stessa Samsung aveva detto che il mercato dei chip di memoria, piuttosto fiacco ormai da tempo, si sarebbe ripreso gradualmente nel 2024, trainato dall’eccitazione per i sistemi di intelligenza artificiale. A detta della società, i prezzi dei componenti avrebbero dovuto cominciare a salire verso la fine del 2023. Invece, i risultati deludenti dell’ultimo trimestre dell’anno scorso sono dovuti anche alle scarse performance della divisione di chipmaking.

Martedì, alla borsa di Seul, le azioni di Samsung hanno perso fino allo 0,9 per cento.

Oltre alle attività di fonderia (cioè di manifattura dei microchip), nemmeno l’unità di Samsung dedicata all’elettronica di consumo ha brillato particolarmente nel quarto trimestre del 2023: colpa – stando alle analisi riportate da Bloomberg – della concorrenza e dei costi di commercializzazione più elevati.

UN SEGNALE POSITIVO

Non mancano, tuttavia, alcuni segnali di ripresa. A novembre l’industria sudcoreana dei semiconduttori ha infatti riportato i migliori guadagni da anni sia nella produzione che nelle spedizioni. È dunque possibile che le attività di chipmaking di Samsung possano fare ritorno alla redditività nella prima metà del 2024.

I MICROCHIP AVANZATI PER L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE

Quanto ai piani di investimento a lungo termine, in particolare sui semiconduttori avanzati per l’intelligenza artificiale, Samsung ha intenzione di ridurre il divario con l’azienda sudcoreana SK Hynix sui chip di memoria ad alta densità, dei quali vuole più che raddoppiare la capacità produttiva nel 2024.

I chip di tipo HBM – da High Bandwidth Memory, ovvero memoria a grande ampiezza di banda – sono dispositivi avanzati in grado di processare dati a grandi velocità e sono per questo richiesti nelle applicazioni maggiormente “intensive” come l’addestramento dei modelli di intelligenza artificiale.

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