I rider di Just Eat saranno dei veri e propri dipendenti e verranno assunti con il contratto nazionale della logistica. Dopo mesi di trattative, la società di food delivery ha trovato un accordo con i sindacati Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uil trasporti.
In 4.000 avranno diritto a malattia, ferie, straordinari e Tfr. Un colpo al meccanismo del cottimo, previsto nell’accordo siglato tra Assodelivery, l’associazione delle piattaforme del food delivery, e il solo sindacato Ugl. Tutti i dettagli.
RIDER LAVORATORI SUBORDINATI
Partiamo dai fatti. I rider di Just Eat, 4.000 in tutto, diventeranno lavoratori subordinati e verrà loro applicato il contratto nazionale della logistica. “Just Eat ha accettato di applicare ai rider il Contratto nazionale Trasporti Merci e Logistica integralmente articolando le diverse clausole e la necessità di maggiore flessibilità organizzativa attraverso un accordo aziendale”, spiegano Cgil, Cisl, Uil.
PIU’ DIRITTI E PIU’ TUTELE
Cosa significa tutto questo per i lavoratori? Che da dipendenti potranno avere il diritto alla malattia, alle ferie, agli straordinari, al Tfr. E non solo: potranno godere delle coperture assicurative fornite dagli istituti di previdenza e assistenza pubblici (Inps e Inail).
MAGGIOR PARTE CONTRATTI PART TIME
Secondo quanto scrive Il Sole 24 Ore, i contratti saranno a tempo indeterminato ed il part-time sarà la formula di lavoro più comune. Ogni dipendente, infatti, avranno la possibilità di scegliere tra diversi regimi orari di part time da 10, 20 o 30 ore, con i turni che saranno pianificati a cadenza settimanale dall’azienda (e con la la possibilità che l’azienda chieda di lavorarne fino al 50% in più).
Si lavorerà 365 all’anno, domeniche e festivi inclusi, con il servizio che viene erogato dalle 7 di mattina alla mezzanotte (è notturno il turno tra le 23 e le 6).
LA PAGA
La paga oraria prevede un compenso, come da tabelle previste dal Ccnl di settore, pari a non inferiore a 9 euro. Ad un importo orario di partenza di 8,50 euro, scrive il Sole 24 Ore, si aggiunge il premio di risultato di 0,25 euro a consegna e l’accantonamento del Tfr, oltre alle eventuali maggiorazioni per il lavoro supplementare, straordinario, festivo e notturno.
GLI OBBLIGHI
Oltre ai diritti, non mancano gli obblighi. Perché se è vero che la società proverà a stabilire i turni sulla base delle preferenze indicate dai fattorini tramite un’apposita app, è anche vero che non sempre ci riuscirà. E i dipendenti, anche in quest’ultimo caso sono comunque tenuti a lavorare secondo quanto deciso dall’azienda nel rispetto dell’orario.
Quotidianamente, il turno non può essere inferiore alle due ore (e resta escluso il tempo impiegato dal rider per raggiungere e lasciare il luogo di attesa, dove prende l’ordine per la consegna).
IL CAMBIO TURNI
C’è la possibilità, però, del cambio turno. Gli orari settimanali di lavoro vengono pubblicati di norma il giovedì sera, o almeno 48 ore prima dell’inizio della settimana. I turni possono essere poi modificati con almeno due giorni di anticipo.
IL COMMENTO DI SINDACATI
“Auspichiamo che le altre piattaforme seguano il modello di subordinazione definito oggi per creare una situazione di parità di condizioni. Non c’è bisogno di inventarsi nulla, le regole e i contratti nazionali esistono già”, dicono i sindacati.
L’ACCORDO ASSODELIVERY-UGL
In effetti, quanto stabilito da Just Eat rappresenta un colpo al meccanismo del cottimo, base del ccnl rider sottoscritto in settembre tra Assodelivery – associazione che comprende anche Deliveroo, Glovo e Uber Eats – ed Ugl.
L’ACCORDO TRA ASSODELIVERY E I SINDACATI
Intanto, Assodelivery si muove anche con Cgil, Cisl, Uil a tutela dei riders. Sindacati ed associazione, alla presenza del Ministro del Lavoro, nei giorni scorsi, hanno siglato un protocollo quadro sperimentale per la legalità, contro il caporalato, l’intermediazione illecita e lo sfruttamento lavorativo nel settore del food delivery.
In primis, scrive Italia Oggi, le aziende aderenti ad Assodelivery si impegnano ad adottare un modello organizzativo ai sensi del d.lgs. 231/2001, idoneo a prevenire comportamenti scorretti all’interno di un’azienda, e di un Codice Etico. Prevista anche la costituzione di un organismo di garanzia il cui compito sarà di vigilare in posizione di terzietà sulle dinamiche lavorative dei rider e riportare eventuali specifiche segnalazioni alla Procura della Repubblica