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Riconoscimento Facciale

Riconoscimento facciale, in Cina funziona anche con le mascherine anti-Coronavirus

In Cina anche chi indossa le mascherine può essere identificato dalla tecnologia di riconoscimento facciale messa a punto da un'azienda di Pechino

Non lo ferma nemmeno il Coronavirus. Il riconoscimento facciale procede in Cina e la tecnologia è diventata ormai parte del tessuto della vita dei cinesi nel 2019. Ma l’utilizzo delle mascherine da parte dei cinesi, reso necessario dall’emergenza Covid-19 nel paese da inizio anno, avrebbe potuto ostacolare la sorveglianza tramite riconoscimento facciale.

Ma una società di Pechino ha dichiarato di aver sviluppato la prima tecnologia di riconoscimento facciale del paese in grado di identificare le persone quando indossano una maschera.

LA SOCIETÀ HANWNAG TECHONOLOGY

Si tratta di Hanwang Technology Ltd, nota anche con il nome inglese Hanvon. La società con sede a Pechino ha dichiarato che un team di 20 dipendenti ha utilizzato la tecnologia di base sviluppata negli ultimi 10 anni, un database di esempio di circa 6 milioni di volti non mascherati e un database molto più piccolo di volti mascherati, per sviluppare la tecnologia.

IN RISPOSTA AL CORONAVIRUS

Il team ha iniziato a lavorare sulla tecnologia a gennaio, quando è scoppiata l’epidemia di coronavirus, e ha iniziato a lanciarlo sul mercato dopo solo un mese.

“Quando si indossa una maschera, il tasso di riconoscimento può raggiungere circa il 95%, il che può garantire che la maggior parte delle persone possa essere identificata”, ha dichiarato il vicepresidente di Hanwang Huang Lei in un’intervista a Reuters. Aggiungendo che il tasso di successo per le persone senza maschera è di circa il 99,5%.

“Se collegato a un sensore di temperatura, può misurare la temperatura corporea identificando il nome della persona e il sistema può rivelare una temperatura superiore a 38 gradi”, ha Può identificare tutti in una folla di un massimo di 30 persone “entro un secondo”, ha specificato Huang.

LA SFIDA DEL RICONOSCIMENTO FACCIALE DI VOLTI CON MASCHERINE

Dal momento che il sistema può essere applicato su una popolazione molto ampia, vi è una maggiore possibilità di identificare erroneamente un volto mascherato. Il software avrà meno informazioni con cui lavorare e possono esserci più persone con caratteristiche simili intorno a occhi e naso.

COME HA RISPOSTO HANWANG

Come ha spiegato al Financial Times, per migliorare la sua tecnologia, Hanwang ha chiesto ai suoi circa 2000 dipendenti di fotografare se stessi indossando mascherine e creato un altro database di 6 milioni di foto di persone con mascherine generate artificialmente. Per di più con stili diversi per riflettere quelli comunemente indossati in Cina.

Nel caso di Hanwang, Huang ha affermato che i dispositivi dell’azienda sono stati progettati per funzionare in ufficio con un database con un massimo di 50.000 volti di dipendenti. Secondo l’azienda, il sistema è in grado di funzionare anche con le foto prese dal database dei documenti di identificazione della polizia cinese di circa 1,2 miliardi di persone. Tuttavia, Huang ha precisato che non è stato costruito per funzionare su un sistema così vasto.

IL MINISTERO DELLA PUBBLICA SICUREZZA DI PECHINO TRA I CLIENTI

Al momento, la compagnia ha circa 200 clienti a Pechino che usano la tecnologia di riconoscimento facciale, compresa la polizia. Huang ha dichiarato che si aspetta che altri punti in 20 province inizieranno a installarla presto. Un grande cliente, non a caso, è il Ministero della Pubblica Sicurezza, che gestisce la polizia.

Usando la tecnologia di Hanwang, il ministero può incrociare le immagini con il proprio database di nomi e altre informazioni e quindi identificare e rintracciare le persone mentre si muovono.

ESPANSIONE ANCHE ALL’ESTERO

Sebbene i clienti di Hanwang siano principalmente cinesi, Huang ha anche affermato di aspettarsi un maggiore interesse straniero, poiché il virus si diffonde in tutto il mondo e sempre più persone indossano mascherine per il viso.

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