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Covid-19

Reithera: ecco soci, finanziatori e conti dell’azienda del vaccino anti Covid testato allo Spallanzani

Tutti i dettagli sull'azienda Reithera di Castel Romano controllata da un gruppo svizzero che ha progettato il vaccino anti Covid, da lunedì 24 agosto sperimentato sull'uomo all'Istituto Spallanzani di Roma

Al via la sperimentazione sull’uomo del vaccino anti-Covid made in Italy allo Spallanzani di Roma. Inoculata stamattina la dose al primo volontario.

Il primo volontario sano ha ricevuto infatti nell’Istituto nazionale per le malattie infettive Spallanzani di Roma il vaccino progettato dall’azienda biotech Reithera di Castel Romano sostenuta finanziariamente da Unicredit (qui l’approfondimento di Start sull’azienda) e finanziato con otto milioni di euro da Regione Lazio e ministero della Ricerca con il Consiglio Nazionale delle Ricerche.

I test finora condotti sui topi indicano che il vaccino è in grado sia di stimolare la produzione di anticorpi neutralizzanti, sia la riposta delle cellule immunitarie chiamate linfociti T killer, capaci di riconoscere le cellule colpite dal virus.

Partono così anche in Italia i test destinati a dare una prima risposta sulla sicurezza del farmaco. A questa prima fase ne seguiranno altre due, condotte su numeri più ampi di individui per dare le risposte sull’efficacia.

SI PARTE IL 24 AGOSTO CON IL VACCINO DI REITHERA

Lunedì 24 agosto il candidato vaccino chiamato Grad-CoV2, è stato somministrato a una sola persona, che in seguito alla vaccinazione sarà tenuta in osservazione per qualche ora.

LE FASI DELLA SOMMINISTRAZIONE

A distanza di quattro giorni si prevede di somministrare il vaccino ad altre due persone, poi ad altre quattro e così via a un numero crescente di volontari, fino ai 90 previsti in questa fase 1.

CHI INIZIA I TEST

Si prevede di cominciare da chi ha meno di 55 anni e di arrivare solo in un secondo momento a chi ne ha oltre 65.

PROTOCOLLO AIFA

Secondo il protocollo stabilito dall’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) i 90 volontari sono infatti organizzati in due coorti: una di 45 individui sani di età compresa tra 18 e 55 anni e una di 45 individui sani di età compresa tra 65 e 85 anni. Ogni gruppo di età è diviso in tre sottogruppi di 15, ciascuno dei quali riceverà tre dosi crescenti.

LE AZIENDE INTERESSATE

Il vaccino, che prevede un’unica somministrazione, è uno dei due progettati in Italia (l’altro è quello dell’azienda biotech Takis, sempre di Castel Romano) e si basa su un virus reso inoffensivo e incapace di moltiplicarsi, utilizzato come una navetta per trasportare nelle cellule l’informazione genetica che corrisponde alla proteina Spike, l’arma che il virus Sars-CoV2 utilizza per invadere le cellule.

IL TIPO DI VACCINO

Il virus-navetta fa parte della famiglia degli adenovirus, la stessa cui appartiene il virus del raffreddore, ed è di origine animale.  E’ infatti un virus dei gorilla e, rispetto al suo analogo umano, ha il vantaggio di non essere riconosciuto dagli anticorpi in modo da raggiungere indisturbato le cellule alle quali è diretto per recapitare il suo carico. Giunto a destinazione, il frammento genetico che corrisponde alla proteina Spike stimolerà le cellule a produrre solo quel frammento della proteina, che a sua volta stimolerà la produzione di anticorpi.

TUTTO SU REITHERA

Fondata nel 2014 da un team ex Okairos, la società con sede legale a Roma si occupa dello sviluppo, della produzione e dei test clinici di vaccini adeno-vettori di origine non umana. Tra le malattie cui si lavora nei laboratori, trasferiti ora a Napoli (a Roma il centro di produzione GPM), ci sono epatite C, malaria, HIV, virus respiratorio sincinziale ed Ebola. Okairos, una volta acquisita da Gsk, cambiò nome in Reithera.

L’AZIONISTA DI REITHERA

L’azienda, presieduta da Antonella Folgori, capo di immunologia e fondatrice di Okairos e già in Irbm, è di proprietà di Keires Ag, società del settore finanziario con sede a Basilea.

I NUMERI DELL’AZIENDA DI BIOTECNOLOGIE

Reithera ha chiuso il 2019 con ricavi pari 19.565.923 euro, in crescita rispetto ai 14.223.015 euro del 2018. Più che triplicato l’utile 2019: 2.244.495 euro, contro i 664.858 dell’anno precedente. I costi della produzione totali sono stati pari a 16.680.460.

IL RUOLO DI UNICREDIT

Anche Unicredit ha scommesso sul vaccino anti-Covid dell’azienda biotecnologica italiana Reithera (prodotto in collaborazione con Sgs). Dal gruppo bancario capeggiato dall’amministratore delegato, Jean-Pierre Mustier, è arrivato nei giorni scorsi un finanziamento di 5 milioni di euro per accelerare nella ricerca dell’antidoto. (qui l’approfondimento di Start Magazine).

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